15.02.2004
Intervista a Daniele Ranieri autore del volume, "Il lavoro molesto", dal quale è stato tratto il film, "Mi piace lavorare".
Il volume "Il lavoro molesto", il mobbing cos'è e come prevenirlo di Daniele Ranieri, è editto da ediesse.
Dal libro è stato tratto il film di Francesca Comencini "Mi piace lavorare".
- E’ possibile quantificare la percentuale di lavoratori vittime del mobbing in Italia?
"L’inchiesta fatta dalla Fondazione di Dublino che si occupa della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro ha stimato che in Italia il 4,6% di lavoratori è vittima del mobbing, all’incirca 1 milione di lavoratori, statistica a mio avviso sottostimata. Man mano che il problema viene conosciuto, come ad esempio accade in Inghilterra, la percentuale sale di molto".
- Si può dire che vi sia una resistenza a denunciare episodi di mobbing?
"E’ un problema di conoscenza. Molti non conoscono l’esistenza di questo fenomeno e lo subiscono attribuendolo a normali conflitti che avvengono nel mondo del lavoro. In certi casi il lavoratore si colpevolizza pensando che sia un suo problema di inadeguatezza o di proprie incapacità ".
- Che tipo di lavoratori sono maggiormente colpiti?
"Tutti i tipi di lavoratori, lavoratori di grandi e piccole aziende, di cooperative sociali, di associazioni, di strutture pubbliche, le donne sono maggiormente colpite, in quanto sommano due motivazioni aggiuntive, la maternità e la molestia sessuale rifiutata".
- Esistono strumenti giuridici specifici adatti a contrastare il fenomeno?
"Leggi sul mobbing in Italia non esistono. Erano uscite due proposte legislative una della Regione Lazio successivamente diventata legge, recentemente è stata invalidata dalla Corte Costituzionale dopo un ricorso fatto dal Governo Berlusconi. Vi sono tuttavia normative che a mio avviso, anche se non specifiche, basterebbero a contrastare il fenomeno".
- Nel corso della sua ricerca c’è una storia che l’ha maggiormente colpita?
"Da tre anni dall’apertura dello sportello anti-mobbing abbiamo ricevuto 1500 persone, tutte hanno storie particolari. Le più comuni sono le minacce al lavoratore che rifiuta episodi corruttivi. Cito alcuni casi avvenuti, è capitato che infermieri di un ospedale siano in accordo con alcune agenzie di pompe funebri per segnalare un decesso, in modo tale che l’impresa possa accaparrarsi un contratto. Il lavoratore che ha rifiutato di condividere questa pratica è stato allontanato con minacce dai suoi colleghi. Ci sono casi di donne inserite in ambienti lavorativi tradizionalmente maschili che vengono ostacolate nella loro professione dai loro colleghi uomini. Il film al quale abbiamo collaborato a realizzare di Francesca Comencini, “Mi piace lavorare”, racconta proprio questo caso specifico".
- Ha citato il film “Mi piace lavorare”, tratto dal suo libro inchiesta, la pellicola è stata recentemente presentata, segno che il fenomeno del mobbing sarà reso noto ad un pubblico vasto.
"La pellicola unisce il documentario alla fiction. La critica ha apprezzato proprio il coraggio di affrontare un argomento a molti poco conosciuto, purtroppo tristemente in crescita nel nostro paese e nel resto d’Europa".
fonte: http://www.fondazionedivittorio.it/
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