Welfare Italia :: Politica :: Sulla lista unitaria dell'Ulivo....Di Pietro prende le distanze Invia ad un amico Statistiche FAQ
6 Maggio 2024 Lun                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Sulla lista unitaria dell'Ulivo....Di Pietro prende le distanze
17.02.2004

Cari amici,
ho seguito con attenzione e rispetto la convention della cosiddetta "Lista
per l'Ulivo" dei giorni scorsi e con altrettanta attenzione e rispetto noi
dell'Italia dei Valori e tutti i promotori della "Lista Di Pietro -
Occhetto - Societa' civile" intendiamo confrontarci con loro durante la
prossima campagna elettorale. Siamo tutti convinti che l'avversario politico
da battere e' e resta il centrodestra di Berlusconi. In questo senso
raccogliamo e facciamo nostro l'appello lanciato in tal senso dall'Unita'
nei giorni scorsi. Intendiamo pertanto confrontarci con gli amici (e
compagni, direbbe Occhetto) del "listone" sui temi concreti del programma
elettorale e non su scaramucce personali che oramai dobbiamo lasciarci
dietro le spalle (ma tra questi non possiamo metterci anche la riprovevole
esclusione dell'Italia dei Valori dall'iniziativa unitaria giacche' non di
fatto personale si tratta ma di un modo spiccio per scrollarsi di dosso la
presenza di un partito che sulla questione morale non intende fare sconti a
nessuno).

Ed e' proprio su una prima questione di merito di fondamentale importanza
(ma altre ne seguiranno) che intendiamo differenziare la nostra azione
politica dagli altri (amici del vecchio Ulivo e avversari della casa delle
Liberta'). Mi riferisco alla posizione da assumere a proposito del
rifinanziamento della missione militare italiana in Iraq (e piu', in
generale, del ruolo e della funzione del nostro intervento in quella
regione). Diciamo subito che noi eravamo contrari all'invio delle nostre
truppe sin dal primo momento. Ancor piu' lo siamo ora. Primo, perche' -
attenendoci al dettato della nostra Costituzione - ripudiamo la guerra come
strumento di risoluzione di conflitti internazionali (e tale ci e' apparsa
sin alle prime battute l'incursione americana in Iraq, anche se spacciata
come estrema ratio per prevenire un imminente - ed inesistente, come poi si
e' visto - attacco universale con fantomatiche armi chimiche e di
distruzione di massa). Secondo perche' ritenevamo e riteniamo che non avesse
e non abbia alcun senso inviare in quel paese - senza l'avallo dell'ONU -
"truppe di occupazione" (perche' tali sono a tutti gli effetti le forze
militari ivi presenti e cosi' sono denominate da tutte le norme di diritto
internazionale). Terzo - e qui sta l'attualita' della reiterazione del
nostro "no" alla guerra - perche' non si capisce piu' a che titolo e per
quale ragione ora dovremmo continuare a stare in quel pantano senza un ruolo
ed una funzione ben precisi. Quale politica militare il nostro governo sta
portando avanti? Siamo in Iraq senza essere ne' carne ne' pesce: ne' come
avanguardia di un vasto contingente internazionale a guida ONU per portare
avanti "un'azione multilaterale per la stabilizzazione e ricostruzione dell'
area" (soluzione che pure non ci avrebbe trovato consenzienti ma che almeno
avremmo capito) ne' per essere di concreto aiuto alla popolazione locale (e'
praticamente impossibile organizzare una valida catena di aiuti umanitari
stante la totale instabilita' politica, l'assenza di qualsiasi ordine
pubblico ed il conseguente enorme rischio di quotidiani attentati). Insomma
a noi sembra che i nostri valorosi militari in Iraq - nelle condizioni
attuali - non possono fare altro che stare li' tutto il giorno a proteggersi
da altri attentati dopo quello drammatico gia' avvenuto (e sulle cui
responsabilta', a mente piu' serena ed a tempo debito, bisognera' pure
riflettere perche' forse qualche faciloneria di troppo nelle disposizioni di
Comando potrebbe pure esserci stata).

Cio' premesso, riteniamo certamente un comportamento irresponsabile quello
del Governo di continuare a finanziare e mantenere la missione italiana in
Iraq (vivacchiando in attesa che qualcuno o qualcosa tiri fuori le castagne
dal fuoco e facendo gli scongiuri affinche' nel frattempo non ci scappi
ancora il morto). Ma consideriamo pure una "pilatesca furbata" l'ultima
trovata dei tre partiti della lista unitaria (DS, SDI, MARGHERITA) di
abbandonare l'aula al momento del voto sul rifinanziamento della missione.
Un raggruppamento unitario come quello appena costituitosi nel
centrosinistra - con legittime (e per noi auspicabili) ambizioni a governare
il futuro del paese - non puo', sin dalla prima uscita pubblica, rinunciare
a far capire ai cittadini (ed agli elettori) che strada sceglie e che
decisioni prende in relazione ad un evento di politica internazionale di
cosi' primaria importanza. E' deplorevole l'atteggiamento rinunciatario che
si vuole adottare. Per non evidenziare i contrasti profondi che vi sono tra
loro sul tema della guerra in Iraq (e, piu' in generale, su quello della
sudditanza agli Stati Uniti) i partiti della Lista unitaria fanno come gli
struzzi: mettono la testa sotto la sabbia uscendo fuori dall'aula al momento
del voto in modo che ognuno poi possa andare per televisione ed "adattare a
proprio uso personale" la versione da dare a tale gesto. Il tutto all'
insegna del "salviamo capra e cavoli", ovvero "facciamo vedere che siamo
tutti uniti anche se non lo siano cosi' almeno gli elettori abboccano e ci
votano e chi se ne frega se intanto in Iraq si muore piu' ora che e'
scoppiata la pace che prima che c'era la guerra".) Un comportamento del
genere ci sembra "politicamente scorretto" e lo denunceremo all'opinione
pubblica segnalando il nome di quei parlamentari che vi faranno ricorso
affinche' alle prossime elezioni l'elettorato ne possa tener conto. Il
nostro Parlamento ha bisogno di personalita' che abbiano il coraggio di
assumersi le proprie responsabilita' e non di politicanti che ricorrono al
trucco per non farsi valutare.
Antonio Di Pietro - Presidente Italia dei Valori
(email: segreteria@italiadeivalori.it)

Welfare Italia
Hits: 1798
Politica >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti