29.02.2004
Il rapporto evoca lo spettro di una catastrofe globale con milioni di morti Ma la Casa Bianca minimizza: è uno scenario più immaginario che reale Secretato uno studio sui cataclismi provocati dal cambiamento climatico e i pericoli di conflitti atomici di Ennio Caretto
Se l' effetto serra non venisse combattuto, forti sconvolgimenti climatici nei prossimi venti o trenta anni potrebbero rappresentare per l' umanità un pericolo maggiore del terrorismo, e la sicurezza degli Stati uniti e dell' Europa potrebbe esserne compromessa. Lo afferma un rapporto preparato per il Pentagono da due esperti della pianificazione strategica, Peter Schwartz e Doug Randall. Parti del rapporto, commissionato da Andrew Marshall, un dirigente del Pentagono, sono finite nelle mani di Fortune e dell' Observer.
«E' uno scenario plausibile - dice il documento - che non può essere discusso soltanto dalla comunità scientifica ma deve esserlo anche dai responsabili della difesa».
SCENARIO APOCALITTICO - Le ipotesi estreme sono apocalittiche. Se non venissero prese misure, a partire dal 2007, le coste americane ed europee dell' Atlantico rischierebbero di essere colpite da frequenti, violente tempeste, e il livello delle acque salirebbe: Paesi come l' Olanda, parzialmente sotto il livello del mare, subirebbero gravi inondazioni e qualche città , come l' Aja, sarebbe sommersa. Un altro motivo di allarme è il graduale rallentamento della Corrente del Golfo, che mantiene temperato il clima su entrambe le coste dell' Oceano: di qui a 20 anni, la temperatura scenderebbe di 3 gradi e mezzo centigradi su quella europea e di 2,8 gradi su quella americana. Il rapporto dei due esperti non esclude che una cappa di gelo cali sulla Gran Bretagna, «che verrebbe a trovarsi a temperature siberiane», e che dal Polo Nord gli iceberg più massicci raggiungano il Portogallo. Questo grande freddo, prosegue il documento, comporterebbe quasi ovunque un enorme aumento dei consumi di energia e farebbe venire a mancare l' acqua in molte aree. Tra inondazioni e gelo, Paesi terzi molto popolosi come l' India e l' Indonesia, e altri meno abitati come il Sud Africa, perderebbero parte della capacità di produrre raccolti e sarebbero dilaniati da discordie e conflitti interni. Si formerebbero enormi flussi migratori e aree privilegiate come l' America e l' Europa sarebbero costrette «a chiudersi a fortezza, con i ponti levatoi sollevati». Il rapporto evoca lo spettro di «una catastrofe globale con milioni di morti». Anche perché, ammonisce, in una situazione del genere, ai disastri naturali si sommerebbero le guerre che scoppierebbero «per questioni di sopravvivenza». SPETTRO ATOMICO - Schwartz e Randall sollecitano altri studi per evitare che «le guerre tornino a definire i parametri della vita umana e diventino un fenomeno endemico delle società », e per prevenire la proliferazione delle armi atomiche. A loro parere, c' è il pericolo che chi ne è già in possesso, come il Pakistan l' India e la Corea del Nord, sia tentato di usarle; e chi è ormai in grado di produrle, come il Giappone, la Germania, l' Iran e l' Egitto, lo faccia in segreto. Il rapporto ha scatenato la polemica: secondo il Pentagono, che cerca di ridimensionarlo - sarebbe uno tra tanti preparati - lo scenario è più immaginario che reale; per la Casa Bianca non avrà conferma da altre ricerche in corso in altri ministeri. La posizione ufficiale dell' amministrazione Bush è che nuovi meccanismi e nuove tecnologie, già in corso di sviluppo, impediranno che si verifichi il peggio. LA POLEMICA - La polemica è alimentata dalla recente denuncia della mancanza di una politica ecologica statunitense fatta dalla Union of concerned scientist. La settimana scorsa, 60 studiosi tra cui venti premi Nobel hanno accusato l' amministrazione, che ha abbandonato il Protocollo di Kyoto contro i gas serra, di «falsare i risultati delle ricerche scientifiche contrari alla sua linea». Jeremy Symons, un dirigente dell' Epa, il ministero della protezione dell' ambiente, ha protestato perché il rapporto commissionato dal Pentagono sarebbe rimasto nascosto per 4 mesi. Nel documento i due esperti contrappongono l' impreparazione contro i disastri naturali ai preparativi contro il terrorismo. Lo studio, affidato a un «futurologo» e a uno scienziato vicini al Partito repubblicano, ha spiazzato i committenti: i due infatti hanno incarichi in fondazioni contrarie all' ambientalismo. Le loro conclusioni, in realtà , avrebbero dovuto sollecitare una capacità «preventiva» degli Stati Uniti contro i Paesi che dispongono di armi di distruzione di massa. Ma, invece di fornire argomenti ai fautori di «un imperialismo americano», sono diventate una bandiera degli ecologisti.
Ennio Caretto
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