MOBBING: "LA REGIONE NON PUO' FARE FINTA DI NULLA. IL FENOMENO ESISTE"
Intervento di Paolo Danuvola, Consigliere della Margherita in Regione Lombardia, sul senso della sua nuova interrogazione sul mobbing.
"Il mobbing all'interno del Pirellone esiste, e sono diverse le cause legali in corso. Tuttavia, la Regione continua a negare il fenomeno".
Così Paolo Danuvola, consigliere della Margherita in Regione Lombardia, spiega il senso della sua nuova interrogazione sul mobbing.
"Nel 2001 presentai, assieme a Battista Bonfanti, un'interrogazione su questo fenomeno. Mi fu risposto che 'non c'è mai stata soccombenza della Regione al pagamento di somme di denaro' e che 'gli unici esborsi economici sono consistiti nelle conciliazioni che non danno luogo a responsabilità amministrativa'".
"In realtà - continua Danuvola- è sufficiente scorrere le delibere della Giunta per vedere come siano in corso almeno cinque procedimenti legali. In quattro di questi casi le sentenze sono state sfavorevoli alla Regione, che però in due ha presentato appello, e per altre due è ricorsa in Cassazione. Si tratta di persone che lamentano di avere subito dequalificazioni professionali, patito fenomeni di mobbing, subito danni per demansionamento professionale".
Continua Danuvola: "In Lombardia esistono diverse condizioni favorevoli all'esistenza del mobbing:
A) Nella Giunta regionale in alcuni settori chiave il numero dei dirigenti (Quadri) raggiunge e supera il 10%, causando inevitabili conflitti di ruoli e competenze.
B) La Regione ha scelto di nominare i dirigenti più sulla sorta di un rapporto fiduciario che professionale (L.r. n. 16/96), con conseguente aumento della discrezionalità nelle nomine stesse e possibili discriminazioni.
C) La Regione ha scelto di aumentare il ricorso all'istituto del comando e della figura esterna alla quale affidare compiti dirigenziali, rischiando quindi spesso di scavalcare i quadri assunti.
D) Che la situazione non sia rosea si evince anche da una dichiarazione dell'allora Direttore Generale dell'assessorato alla Santità che già nel 2001 affermava che in Regione 'Ci sono persone che rifiutano di lavorare con altri servizi, altre che vorrebbero, ma non vengono coinvolte dai dirigenti'".
Conclude Danuvola: "Con la nuova interrogazione chiedo di conoscere quante altre cause di mobbing siano in corso; a quanto ammontano le spese legali; perché la Regione sistematicamente ricorre in appello e in Cassazione, e che provvedimenti sono stati presi per combattere il fenomeno. Speriamo questa volta di ottenere una risposta esauriente e sincera".
(E' a disposizione una presentazione in PowerPoint con l'illustrazione del fenomeno, i dati e le delibere citate)
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