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Droghe...depenalizzare il consumo - di Don Ciotti
29.02.2004
Don Ciotti: Depenalizzare il consumo

Legge Fini: fallimentare l\'abbinamento tra cura e punibilità.

- Quali pensa siano gli aspetti negativi presenti nel disegno di legge Fini sulle droghe?

\"Tutta l’impostazione e la filosofia della legge rischia di arretrare il dibattito scientifico di più venti anni, perché l’intero impianto si regge sull’abbinamento tra punibilità e cura , già rivelatosi fallimentare nel passato tant’è che fu necessaria la prima legge specifica sulla tossicodipendenza, la 685 del ’75 che istituì i primi servizi appositi e, pur dichiarando illecito il consumo, non ne fece oggetto di punizione ma di cura.
Il primo aspetto negativo è quello che qualcuno ha definito la “visione farmaceutica del diritto”, che il disegno di legge del governo introduce stabilendo la dose massima giornaliera, al di sopra della quale, chi la possiede, viene automaticamente considerato uno spacciatore, per cui non è solo soggetto a misure amministrative, ma penali.
E’ vero che c’è la possibilità di accedere a misure alternative alla detenzione ( arresti domiciliari, in comunità, lavori di pubblica utilità…), ma nel periodo medio-lungo aumenterà sempre di più il numero delle persone tossicodipendenti che non rimarranno nelle strutture riabilitative previste e che non potranno più usufruire dei benefici. Ciò significherà per loro il carcere da scontare con pene molto severe, tra le più lunghe d ‘Europa.
Un altro aspetto assolutamente non condivisibile è l’unificazione in un’unica tabella di tutte le droghe, equiparando per pericolosità, la cannabis alla cocaina ed all’eroina. Ogni sostanza stupefacente è dannosa, ma non fare distinzione significa mettere sullo stesso piano ciò che invece, rispetto ai danni potenziali, ha effetti molto diversi in quanto a gravità. Dietro all’intenzione di punire il consumo di cannabis c’è l’idea, stereotipata e smentita dalla realtà, che ogni ragazzo che si fa uno spinello sia destinato a diventare un tossicodipendente da eroina\".

- Lei ritiene che questa legge possa comportare una limitazione dei diritti personali?

\"Con la determinazione per legge della dose massima giornaliera oltre alla quale si è automaticamente spacciatori, il giudice perde la sua necessaria discrezionalità nel valutare tutti gli elementi che possono convergere a rendere quella dose consumo personale o spaccio. Per una persona tossicodipendente la dose massima consentita può non bastare. Il fatto che venga equiparato e trattato come spacciatore significa non considerarlo un malato, ma un delinquente, con tutte le conseguenze che ne derivano, compresa quella di scambiare per cura la punizione.
Rispetto ai giovani consumatori di hashish e marijuana la proposta di legge apre un’ immensa ed insulsa partita a guardie e ladri tra ragazzi e forze dell’ordine, che vengono impegnate, e distratte dai loro compiti più importanti, nel perseguire masse di giovani consegnate d’un sol colpo all’illegalità\".

- Quali conseguenze potrà causare la legge per chi nelle strutture pubbliche e private opera nel settore delle tossicodipendenze?

\"Nell’intero testo di legge si evince l’intento di spostare tutto l’asse dei trattamenti verso obiettivi drug-free, tramite una normativa dirigistica che opera in tre direzioni:
creare soggetti privati con poteri e funzioni pari a quelli pubblici; - estendere l’area dell’intervento penale, da utilizzare come veicolo e vincolo dei trattamenti drug-free imbrigliare e limitare i trattamenti metadonici a mantenimento, oltre che vietare qualsiasi innovazione quale la sperimentazione di somministrazione controllata di eroina. L’impostazione che ne deriva non risente solo di autoritarismo, ma si ostina a non tener conto delle più recenti evidenze scientifiche a sostegno dell’integrazione di interventi diversi ma complementari che in Europa sono riassumibili nella politica dei quattro pilastri: lotta al traffico, prevenzione, cura e riabilitazione, riduzione del danno. La riduzione del danno è totalmente assente nel testo di legge ed il trattamento metadonico viene assurdamente limitato per legge togliendo al medico la proprietà di poter agire secondo scienza e coscienza\".

- Ci può indicare una proposta di lotta alla droga diversa da quella scelta dal governo?

\"Bisogna avere il coraggio di depenalizzare completamente il consumo. In Belgio è stata di recente approvata una legge che depenalizza la coltivazione di cannabis per uso personale. Hashish e marijuana dovrebbero far parte di una speciale tabella, insieme ad alcol e tabacco, di sostanze classificate come potenzialmente pericolose, il cui consumo viene posto in un contesto di legalità, ma sottoposto ad una serie di limitazioni e controlli, oltre ad essere oggetto di iniziative costanti ed appropriate di educazione sanitaria. Bisogna estendere gli interventi di riduzione del danno, anche nelle carceri, e strapparli da una logica di precarietà e provvisorietà. Vanno studiate e valutate attentamente le esperienze innovative condotte all’estero, compresa la somministrazione controllata di eroina per quelle persone tossicodipendenti che non riescono a trarre profitto dagli altri interventi riabilitativi ad oggi disponibili\".

don Luigi Ciotti
Fondatore Gruppo Abele

fonte: http://www.fondazionedivittorio.it/

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