Welfare Italia :: Economia :: Non cadiamo nel tranello - intervista a Visco Invia ad un amico Statistiche FAQ
3 Maggio 2024 Ven                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Non cadiamo nel tranello - intervista a Visco
6.03.2004

«Non ho niente contro lo spirito bipartisan. Anzi, lo ritengo utile e necessario in un momento come questo per il Paese. Il fatto è che Giulio Tremonti non è affatto credibile in questo ruolo. Ma il vero punto è un altro».

Vincenzo Visco non «abbocca» ai richiami lanciati da Tremonti. L’ex ministro però preferisce parlare al centro-sinistra per lanciare un messaggio chiaro: «Questa roba, cioè questi \"inciuci\" non servono all’Ulivo. Qui la linea è molto semplice: se per un qualsiasi motivo il governo Berlusconi dovesse andare in crisi non ci sono secondi passaggi, si va alle elezioni e basta. Questa è l’unica cosa che il nostro elettorato capisce. Noi siamo pronti a collaborare in una situazione di grande disagio del Paese, ma la distinzione di responsabilità dev’essere chiara: a ciascuno il suo». Insomma, il nuovo Tremonti dà tanto l’idea del trasformista. Per trovare nuove sponde o per distruggere la sponda sinistra? «Le due cose coincidono», osserva ancora Visco. Secondo il quale se ci sono percorsi bipartisan, sarà il Parlamento a seguirli, «noi lo faremo, nonostante Tremonti». Ma ci sono davvero queste aperture? «Se loro volevano dare un segnale bipartisan avrebbero spacchettato il decreto sull’Iraq. Perché non l’hanno fatto? E tutte le riforme costituzionali fatte a colpi di maggioranza?».

Il ministro ha comunque tentato un dialogo sul risparmio non lo si può negare

«Mi viene in mente una battuta, che usava fare il maestro politico di Tremonti che è Rino Formica. In politica c’è una legge per cui se non riesci ad avere la maggioranza, devi accontentarti dell’unanimità. È esattamente quello che è successo».

Vuol dire che Tremonti non aveva la maggioranza sul risparmio?

«Su questo tema Tremonti ha fatto tre proposte di legge. Nella prima voleva l’Agenzia unica, ed è stato travolto dalle critiche. nella seconda, dopo la prima riunione dell’Aspen, ha fatto un’agenzia semi-unica, ed è stato impallinato pure lì. Poi il provvedimento è finito a Palazzo Chigi, dove tra An, Udc, Berlusconi stesso che lo ha sconfessato, e varie moral suasion, è venuto fuori l’ultimo provvedimento. Che tuttavia è assolutamente carente, tant’è che in Parlamento andrà riscritto. Nel frattempo in Parlamento maturavano le condizioni per l’intesa bipartisan».

Tremonti sostiene che il Parlamento da solo non sarebbe riuscito ad esprimere un testo condiviso.

«Questo è sempre vero: se il governo crea problemi è sempre difficile andare avanti in Parlamento. Infatti il vero pericolo di queste riunioni Aspen e dell’atteggiamento di Tremonti è che quell’intesa che c’era quasi nei dettagli (basta andare a rileggere gli interventi durante le audizioni di tutti i parlamentari) sia messa in crisi».

E qual era l’intesa?

«Tutti erano concordi sul fatto che il gran can can sulle autorità di vigilanza serviva a poco. Tutti concordano che il problema principale è la corporate governance, i problemi che riguardano i comportamenti di amministratori, sindaci e società di revisione e quelle di rating, i paradisi fiscali. Un altro problema molto importante è quello che riguarda la rete di vendita delle banche nei rapporti con il cliente finale,che spesso è stato ingannato». E c’era anche un accordo sulla revisione del falso in bilancio».

E allora perché ha convocato l’Aspen?

«Perché quando uno non ha la maggioranza si accontenta dell’unanimità».

Però il ministro aveva già mediato con il ddl. Poteva stare tranquillo...

«No, perché quel testo è stato sommerso di critiche: non fa la ripartizione per funzioni tra le autorità, ignora tutti i problemi di corporate governance, non affronta il problema del falso in bilancio ma si inventa un reato demenziale che tutti hanno demolito, blocca il mercato dei bonds».

Ma perché ha bisogno di questa unanimità. Per uscire vincente a tutti i costi?

«Almeno non perdente. Vincente è un po’ difficile».

Però è vero che in questi due anni sono successe cose pesanti e quindi era difficile fare di più.

«La verità è che la sua iniziativa politica (che poi è quella del Polo) è stata basata su un’unica linea: la certezza prima, e la speranza dopo, di una grande crescita da agganciare per tagliare le tasse. Anche noi abbiamo avuto molti problemi, ma il bilancio pubblico l’abbiamo tenuto in ordine. Tremonti invece non ha capito quello che stava succedendo e di fatto non ha governato: ha interrotto tutti i processi di modernizzazione, ha smontato tutte le nostrte leggi, ossessionato dal fatto di cancellare persino il ricordo di quello che avevamo fatto noi».

Ma perché non credere oggi alla sua apertura al centro-sinistra?

«Mi pare che più che fare aperture cerchi di dividere il centro-sinistra».

Il ministro nega che il Tesoro abbia intenzionalmente attaccato Bankitalia.

«Basta leggere i verbali dell’audizione in Parlamento e gli allegati depositati».

Però sulle banche è stato giusto che il ministro si mettesse dalla parte dei risparmiatori.

«Un ministro deve dire agli investitori che si fa carico di ogni possibile carenza sia di vigilanza che normativa perché questo non accada più. E si può anche dire, come hanno fatto tutti, governatore incluso, che le banche devono rimborsare se hanno sbagliato. Ma Tremonti ha fatto un altro tipo di discorso, ha cavalcato il populismo e adesso fa lo statista».

da www.unita.it

 

Welfare Italia
Hits: 1800
Economia >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti