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Cristina ci scrive da Madrid
18.03.2004

Vi chiedo di spendere cinque minuti del vostro tempo per leggere e riflettere su quanto scrive Cristina, una amica spagnola, sui fatti accaduti a Madrid che inevitabilmente ci coinvolgono tutti. Emiliana

Cari amici miei,

questo messagio è il frutto di un lungo fine di settimana di riflessione dove si sono mischiati a parti uguali tristezza e rabbia. Ho evitato di scriverlo il sabbato pomeriggio, ero troppo arrabiata per scrivere qualcosa di coerente. Per il mio carattere e per quello che mi ha toccato vivere fino adesso (che non è molto) mi riesce molto difficile a pensare all'idea di nazione, bandiera, stato, per cui voglio immaginare che la tristezza che mi ha invaso dal giovedí mattina, non sia per essere spagnola, ma per essere un essere umano che soffre nel vedere uccidere brutalmente delle persone innocenti. Questa volta è toccato a Madrid, ma la mia tristezza fu la stessa quando si uccidevano gli innocenti a Bagdag, in Afganistan e negli Stati Uniti. Certo questa volta ci tocca di vicino, molto da vicino. Questo purtroppo è la consequenza di un errore storico dei nostri politici (che sappiamo tutti capi visibili dei veri poteri che guidano il nostro mondo) che ci hanno portato in una guerra ingiusta, codarda ed inumana. Questa è la mia tristezza.

La mia rabbia invece viene dal fatto di come si è manipolata tutta l'informazione da parte del governo Aznar ai fini delle elezioni, insistendo fino all'ultimo che era stata ETA (arrivando anche a ridicoli livelli di farci credere in una alleanza ETA-Al Qaeda). Questa rabbia evidentemente è stata comune a buona parte degli spagnoli che sabbato pomeriggio, espontaneamente, si sono manifestati davanti alle sedi del partito popolare e alle delegazioni del governo per dimostrare la sua rabbia, la sua indignazione davanti alla manipolazione dell'informazione sull'attentato. Noi spagnoli abbiamo capito subito che non era stata ETA:

1. Un treno carico di lavoratori e studenti non è un obbietivo naturale di ETA

2. ETA avverte sempre della collocazione di una bomba

3. I comandi di ETA agiscono sempre in gruppi molto ridotti, due tre pesone al massimo, e per collocare quindici bombe ci voleva un comando con molta più gente.

4. I dirigenti di HB (braccio politico illegalizzato antidemocraticamente dal governo Aznar) sono andati nelle manifestazioni di condanna dell'atentato. Mai HB ha condannato un attentato di ETA.

Nonostante tutto il governo di Aznar ha fatto di tutto, ripeto di tutto, per farci credere fino all'ultimo che l'autore di questa masacre era ETA, anche dopo che era stata scoperto un furgone con materiale esplosivo, che non è del tipo che usa ETA, con una casetta con versetti del corano, anche dopo che le Brigate di Abu Hafs al Masri hanno riconosciuto che erano stati loro, anche dopo che tutti gli esperti di terrorismo, inclusi quella della propria polizia hanno riconosciuto che non poteva essere ETA, anche dopo che tutti i principali giornali stranieri davano per certo che era stato un attentato delle fazioni di Al Qaeda. La nostra ministra degli esteri ha avuto "il coraggio" di madare un fax interno a tutte le ambasciate e consolati spagnoli all'estero con istruzioni chiare: si doveva assolutamente dire che il colpevole era ETA. Il nostro ministro degli interni ha insistito fino all'ultimo che via di investigazione principale era quella dell'ETA, anche dopo che sono stati arrestati 5 persone, 3 marocchini e 2 indiani, presuntamente coinvolti nella strage.

Bene, ora noi come cittadini di un paese teoricamente libero abbiamo due modi per espressare questa nostra indignazione: le manifestazioni e le elezioni e mi sembra che ci abbiamo fatto sentire. Non ha vinto il PSOE, ha perso il PP, con le sue menzogne, con il suo autoritarismo e con il su pensiero unico: con me o contro di me. Il PP ci lascia un paese con un grande isterismo sociale, con tante ferite aperte, con una grande divisione nazionale e con un conflitto basco tutto irrisolto, perchè non ha messo in pratica il più elementale meccanismo della democrazia: IL DIALOGO.

Grazie a tutti per i vostri messaggi di affetto, e vi faccio ancora un augurio di pace per tutti.

Cristina

Ps. Per il conflitto basco vi raccomando il sito: www.lapelotavasca.net e la visione dell'omonimo film diretto da Julio Medem, perseguitato e linciato politicamente nell'ultimo anno in Spagna per aver diretto un film dove voleva mostrare le diverse opinioni dei baschi rispetto al conflitto con ETA.

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