26.03.2004
Ottantesimo anniversario dell'assassinio di Giacomo Matteotti Lettera aperta alle istituzioni, di Carlo Ghezzi e Guglielmo Epifani.
Il 10 giugno 1924 l’on. Giacomo Matteotti, sequestrato pochi giorni prima sul Lungotevere Arnaldo da Brescia a Roma, veniva assassinato da squadristi fascisti. L’ottantesimo anniversario della sua morte deve essere ricordato adeguatamente. La sua tragica fine deve essere riproposta alla opinione pubblica, alle giovani generazioni, come simbolo significativo dei valori sui quali è fondata la nostra Repubblica: la libertà , la democrazia, la pace. La ricchissima e complessa vicenda politica ed umana di Giacomo Matteotti, socialista, cooperatore, sindacalista, amministratore locale, deputato, ci impone di ricordare e di approfondire i tanti aspetti e le tante vicende che hanno contraddistinto la sua militanza.
Matteotti fu organizzatore di iniziative e mobilitazioni, segnate da forti tratti di radicalità , contro la guerra di Libia e contro l’intervento dell’Italia nel primo conflitto mondiale, così come seppe tessere la tela per la costruzione di strutture di coordinamento e di auto organizzazione tra Enti Locali. La sua vicenda politica e sociale non sono completamente conosciute ma rendono ancor più attuale la sua straordinaria figura. Auspichiamo che le preziose e generose iniziative messe in campo da tante Fondazioni ed Istituti Culturali, da tante forze e da tanti soggetti che hanno a cuore i valori di libertà e di democrazia possano e debbano coordinarsi, affinché il 10 giugno del 2004 possa essere una giornata caratterizzata da incisive ed importanti iniziative.
Riteniamo che Roma, capitale d’Italia, con il Parlamento ed il luogo dove Matteotti fu rapito, così come la città di Ferrara che lo ebbe come segretario generale della sua Camera del Lavoro ed ancora Padova, Rovigo e la medesima Ferrara che costituirono il suo collegio elettorale, con Fratta Polesine, il suo paese natale, che ne ospita anche le spoglie, debbano essere teatro di iniziative e impegnate in una stagione ricca di celebrazioni importanti. Siamo sicuri che i grandi mezzi di comunicazione di massa sapranno dare il giusto rilievo a questa importante ricorrenza. Pensiamo sia utile fare riascoltare al popolo italiano, soprattutto alle giovani generazioni, l’ultimo discorso di Matteotti, riproposto possibilmente in una sede solenne quelle rigorose ed alte parole che pronunciò in Parlamento nel 1924, a difesa della democrazia e della libertà e che gli costò la vita.
Per questo, la Confederazione Generale del Lavoro, di cui Giacomo Matteotti fu appassionato dirigente, unitamente con la Fondazione Giuseppe Di Vittorio, rivolgono un’accorato appello alle istituzioni, alle forze politiche, sociali e culturali, ai mezzi di informazione, affinchè nella giornata del 10 di giugno del presente anno siano organizzate iniziative adeguate a ricordare e celebrare questa significativa figura di sindacalista, di cooperatore, di amministratore locale, di pacifista, di deputato, di martire della democrazia italiana.
Guglielmo Epifani, Segretario Generale CGIL. Carlo Ghezzi, Presidente Fondazione Giuseppe Di Vittorio. 25 Marzo 2004
fonte www.fondazionedivittorio.it
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