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Contratti pubblici....contrasti fra Governo e Sindacati.
19.04.2004

CONTRATTI PUBBLICI: MAZZELLA, SPAZI TRATTATIVA RIDOTTI

I margini di trattativa per il prossimo rinnovo dei contratti pubblici oltre il 3,6 per cento stanziato dal governo per il 2004-2005 sono 'molto ridotti'. A dirlo è Luigi Mazzella, ministro della Funzione pubblica, ricordando che negli ultimi contratti gli aumenti salariali sono stati 'generosi'. Il ministro ha sottolineato come tutti gli italiani debbano stringere la cinghia per agevolare l'obiettivo della riduzione delle aliquote fiscali, una misura che per i dipendenti pubblici porterebbe un vantaggio immediato in busta paga, avendo il prelievo fiscale alla fonte: "Ho fatto analizzare l'andamento delle retribuzioni di fatto nel quadriennio passato. Tra il 1999 e il 2003 le retribuzioni sono cresciute di più dell'inflazione effettiva, un effetto derivante dalla contrattazione integrativa e dalla riqualificazione del personale. Le retribuzioni medie di fatto dei lavoratori delle amministrazioni pubbliche sono aumentate del 17% a fronte di un'inflazione effettiva del 12 per cento, tenendo conto che per il 2003 si ha solo una stima". Secondo i dati del ministro le retribuzioni dei dipendenti pubblici tra il 1997 e il 2001 erano cresciute dell'11 per cento contro un aumento dei prezzi del 9,2. Nell'ultimo biennio - ha spiegato - il risultato è stato "soddisfacente per i lavoratori. Se le retribuzioni di fatto sono queste e se c'é necessità di agevolare l'obiettivo della riduzione delle aliquote fiscali che per i dipendenti pubblici significherebbe un aumento di stipendio immediato questo fa sì che l'invito a stringere la cinghia per il prossimo contratto è giusto. E' un momento in cui a tutti gli italiani viene richiesto di stringere la cinghia e anche i pubblici dipendenti devono riflettere sulla generosità degli incrementi dati e sulla congruità delle risorse previste per il futuro". Le risorse - ha aggiunto - sono state stanziate per l'inflazione prevista e per il divario tra programmata e reale nello scorso biennio. Sul piano del recupero dell'inflazione ritengo che le risorse siano congrue. I sindacati le ritengono insufficienti ma oltre quelle è difficile che si vada. Gli spazi per la trattativa sono molto ridotti". Secondo Mazzella sul tema del divario tra inflazione programmata e reale nello scorso biennio "bisogna guardare a quello che è avvenuto in sede di fatto", guardando la sostanza più che i minimi tabellari. "Hanno avuto - ha sottolineato - incrementi generosi come mai in precedenza era stato". In questo momento particolare per il Paese in cui è necessario ridurre le tasse e rilanciare l'economia, secondo il ministro, il Governo "può chiamare a un senso eccezionale di responsabilità". C'é invece la possibilità di fare uno sforzo nel corso della trattativa sugli aumenti per la produttività "perché la modernizzazione dell'amministrazione pubblica significa anche aumento della competitività delle nostre imprese. Sullo 0,2 per cento della produttività si potrebbe forse aprire un margine di discussione. Sul resto i margini sono molto ridotti".
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P.I., CONTRATTI: SINDACATI CONTRO MARONI

I sindacati del pubblico impiego replicano alle dichiarazioni degli ultimi giorni del ministro del Welfare, Roberto Maroni, secondo cui il rinnovo dei contratti dei dipendenti pubblici e' stato troppo oneroso. A reagire in modo compatto sono i segretari di categoria di Cgil, Cisl e Uil, che ribadiscono che entro la fine di maggio i lavoratori pubblici scenderanno in piazza a Roma per manifestare contro un governo che ''non rispetta le regole e non tutela il lavoro''. ''E' stravagante che il ministro del Lavoro che dovrebbe avere a cuore di derimere i conflitti - afferma il segretario nazionale della Fp-Cgil, Carlo Podda - ha come programma quello di non rinnovare i contratti. Se la sua preoccupazione e' elettorale bisognerebbe ricordargli che un terzo dei dipendenti pubblici sta nel nord del paese''. ''Questo governare a colpi di scure secondo il proprio tornaconto - sottolinea il segretario generale della Cisl-Fps, Rino Tarelli, a margine di un seminario al Cnel - ha raggiunto l'unico scopo di distruggere la fiducia dei cittadini nelle linee di governo nell'economia''. Di fronte a questa situazione, aggiunge Tarelli, il sindacato ''fara' il suo dovere''. All'inizio di maggio i delegati di Cgil, Cisl e Uil, insieme ai segretari generali si riuniranno in assemblea per decidere la data del prossimo sciopero del pubblico impiego. ''Se in questo periodo ci arriveranno notizie costruttive da parte del governo sull'avvio di trattative, bene, in caso contrario - ha detto il segretario generale della Uil Poteri locali, Carlo Fiordaliso - a maggio, dopo 5 mesi di scadenza contrattuale, avvieremo le nostre iniziative di mobilitazione''. I sindacati ricordano quindi che ancora oltre un milione di lavoratori aspettano di vedere applicato il rinnovo del contratto, dalla Sanita' alle agenzie fiscali, all'universita' e alla ricerca.

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