2.06.2004
Renato Soru in duetto con Elena Ledda.
Un convegno dibattito del Coordinamento dell'Ulivo di Quartucciu in sostegno del candidato Presidente 17.05.2004Nel suggestivo ambiente della storica ex casa Angioni, con le sue maestose capriate, i suoi giardini e le palme nane, (a febbraio aveva tenuto a battesimo la nascita del Coordinamento dell'Ulivo a Quartucciu) con un affluenza di pubblico che straboccava nelle "lolle" circostanti, Renato Soru, reduce dalla presentazione del listino delle donne al Teatro Alfieri di Cagliari e da un impegnativo incontro con gli operai di Villacidro, si è presentato all'appuntamento quando Elena Ledda intratteneva, ed entusiasmava i presenti con Nanneddu meu ed un accoratissimo canto che riportava ai tragici avvenimenti di questi giorni. Con Nostra Sennora 'e sa guerra un tremito ha attraversato la sala , interrotto solo dall'arrivo di Renato Soru che, memore di una promessa fatta alla cantante, improvvisava con lei due o tre canzonette stemperando il clima di doloroso ricordo ed accendendo una corale partecipazione. In quell'ambiente e senza direzione di un maestro, il pubblico batteva le mani come a Vienna nel concerto di Capodanno.E poi la realtà della Sardegna, la disoccupazione, la cattiva e personalistica gestione del potere, l'incuria per i problemi più gravi sono man mano emersi dalle parole dell' oratore accompagnate da progetti di speranza che erano insiti nel programma di governo.Ambiente, conoscenza e scienza, lavoro e diritto allo studio, apertura ai mercati che contano, valorizzazione delle produzioni e delle specifiche antiche peculiarità ridavano via via fiducia alla gente, cittadini attenti riflessivi ed interessati.Il motivo dominante della campagna di Soru si articolava in mille sfaccettature affrontando particolari minimi, solitamente trascurati, ma che nell'insieme delle argomentazioni e nel fluire delle parole disegnavano un' isola nuova… "l'isola che non c'è" dei miti esotici ripresi dai cantautori impegnati, ma anche l'Isola che si può e si deve fare: con le sue tradizioni, con il lavoro dei suoi figli, con le risorse che pure esistono."Produciamo più energia elettrica di quanto ce ne serva" è stato uno degli argomenti, "ma la paghiamo a caro prezzo. Il nostro interesse è di produrre energia per le nostre industrie e vendergliela a prezzi di molto inferiori"; questo uno degli argomenti che implicitamente rispondeva alla campagna elettorale degli avversari.Renato Soru non ha attaccato alcuno, ma pretendeva rispetto; come il vero sardo che ha un codice d'onore che rispetta e ne pretende il rispetto. Il discorso secco, asciutto e privo di promesse elettorali ha favorevolmente impressionato gli ascoltatori venuti non solo dal paese, ma da Cagliari ed oltre ed ha premiato l'oratore con domande altrettanto secche e di spessore.Per ciascuno una risposta, un approfondimento, un ampliamento dell'argomento ed a tarda sera tutti erano soddisfatti: quelli che avevano avuto una risposta, il Candidato attorniato da ammiratori e da chi gli voleva fare un'ultimissima domanda, gli organizzatori per una riuscitissima serata ed i capannelli di cittadini che, nei cortili e sulla strada, scambiavano gli ultimi commenti ed un arrivederci a presto. Vincenzo A. Romano Coordinatore Cittadini Informazione e Libertà per l’ Ulivo-Cagliari Associato alla Rete dei Cittadini per l’ Ulivo.
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