2.06.2004
OSSERVAZIONI IN CALCE ALLA NOTA DEL 17/5/04 DI TIZIANO TREU SU PROPOSTE RELATIVE ALLA SITUAZIONE ECONOMICA. Le proposte sono tutte buone ma partono con il piede sbagliato, la questione non è quella di aumentare il potere d’acquisto delle famiglie ma di diminuire i costi della sopravvivenza. La nostra Nazione è come una grande fabbrica da ristrutturare, è il “sistema” che non regge, aumentare i salari e le pensioni (tolte le situazioni di reddito improponibili che ancora ci sono) significa solamente gettare benzina sul Settore che ci ha messo in crisi che è quello dell’intermediazione. Detto con chiarezza, non è che interessi prendere qualche soldo in più che poi verrebbe facilmente fagocitato dalla distribuzione ma spendere meno per la Casa, l’Auto e il consumo. Le grandi contraddizioni sono quelle che vedono la richiesta dell’industria di avere un costo del lavoro competitivo per affrontare la globalizzazione e per contro gli affitti i costi dell’auto (oramai bene ineludibile come la lavatrice) le tante Tasse e costi, a volte aumentati ad arte dalle Lobby con Leggi e Leggine di adeguamento, che gravano sulla Casa. Per farla breve non sarei tanto interessato a prendere qualche soldo di pensione in più ma di poter detrarre l’ICI dalle Tasse, di pagare meno di affitto, di avere un’assistenza Sanitaria e le medicine a costi più bassi, di non pagare la tassa di circolazione ecc. ecc.. Certo questo significa infierire sul Terziario e la sua area elettorale ma è indispensabile se si vuole rimanere in Europa; che senso ha che ogni giorno se ne vanno nella spazzatura tonnellate di pubblicità (che paghiamo noi sui costi di promozione che fanno parte del costo di vendita) e magari rinunciamo all’acquisto di altri beni?. L’ultima vicenda della Glaxo la dice lunga. Non capisco d’altronde perché si sono lasciati a casa per ristrutturazioni spesso motivate dal ”mercato” e dalla concorrenza (vedi Alitalia) migliaia di persone e come Nazione e corpo associato continuiamo a caricare con burocrazia e Tasse redditi che tra poco non esisteranno più. Bisogna finirla con l’assalto alla diligenza delle Pensioni e delle Retribuzioni, bisogna ristrutturare il meccanismo di formazione del profitto a favore della produzione. L’attuale assetto della Confindustria e le disponibilità dei Sindacati sono una grande occasione per formare uno zoccolo duro di consenso che permetta questa grande trasformazione, o adesso o mai più, con l’Italia che scivola verso il terzo mondo. Se siete interessati vi farò alcune proposte. Verona 1/6/04 Gustavo Pasquali
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