4.06.2004
Togliere ai poveri per dare ai ricchi: le nuove tasse di Berlusconi
Non sappiamo che calcolatrice abbia usato il presunto istituto (tali calcoli circolano da quasi 2 anni, sotto diverse paternità ), ma la tabella in allegato è sbagliata. Infatti, tutti i dati fino a 30milioni di vecchie lire (chi fa i conti però dovrebbe cominciare a pensare in euro...) sono sballati. Calcolatrice alla mano, come dice il testo dell'allegato, si evince che, mentre le tassazioni per i redditi fino a 20milioni in effetti aumenteranno, tutte quelle comprese tra 20 e 30 milioni diminuiranno, pagando infatti il 23% invece del 24%.
I dati sono da correggere in questo modo: reddito di 25milioni: ......vecchia irpef al 24% = 6milioni ; nuova irpef al 23% = 5.750.000 differenza= - 250mila reddito di 30milioni: ......vecchia irpef al 24% = 7mil e 200mila; nuova irpef al 23% = 6.900.000 differenza= - 300mila Inoltre, tutti i redditi compresi fra 30 milioni e 60, se prima pagavano il 32 ed ora pagherebbero il 23%, dovrebbero avere una forte riduzione di tasse...come mai nella tabella i 40milioni pagano sempre 9.200mila lire? In realtà , prima, chi guadagnava 40milioni, pagava 12.800.000 e ora, invece, secondo tali dati, il 9% IN MENO....quindi, quella fascia di reddito, risparmia un sacco di soldi.... Premesso che la riforma fiscale di Berlusconi è, in effetti, ingiusta e che, in definitiva, favorisce i redditi più alti, ci domandiamo perchè si debbano mandare informazioni errate (ci riferiamo a coloro che hanno, appunto 2 anni fa, creato questa tabella) per dimostrare con maggior enfasi quanto già abbondantemente dimostra la riforma stessa. Preghiamo di verificare con prudenza ed esattezza le fonti e i dati prima di divulgarli. Con stima www.democrazialegalita.it --------------------------------------------------------------
Ecco i conti sbagliati secondo www.democrazialegalita.it
Il risultato finale della riforma fiscale di Tremonti e Berlusconi, la tassazione in due scaglioni di 23% e 33% dell'IRPEF, va a penalizzare i redditi medio-bassi. Pur mantenendo un detassazione per i redditi fino a 10.000 euro, per i redditi al di sotto dei 20.000 vi è un aggravio di tasse. Questi sono infatti i redditi del 53% delle famiglie italiane a reddito medio-basso.
Il maggiore carico fiscale per le famiglie della fascia medio-bassa, e quindi la minore capacità di acquisto, porta a diverse conseguenze tra le quali la minore capacità di risparmio, le banche ne risentiranno, ma soprattutto una diminuzione dei consumi. La diminuzione dei consumi dei prodotti di primaria necessità e dei voluttuari, genera una situazione di stagnazione economica, che persistendo si tramuta in recessione: blocco della produzione, degli ordinativi.
Le conseguenze di questo stato dell'economia italiana provoca alla lunga diminuzione di lavoro e dei posti di lavoro. I risultati sono immaginabili.
La proposta che l'Istituto di Ricerca 'PROUT' ha avanzato, per questo periodo di stagnazine economica, è il seguente: * Detassazione dei redditi fino a 25.000?, per favorire i consumi e mettere in moto la produzione (si recuperano dai 2000? ai 7500?) * Aumentare le tasse dal 12% al 15% ai redditi più elevati, in modo progressivo, per raccogliere le tasse non percepite in questa fascia.
In effetti il principio che anima la proposta è il seguente: 'è un diritto naturale di tutti, la sopravvivenza e quindi una capacità di acquisto adeguata'. I redditi più alti, supponiamo di 75.000?, togliendo i 25.000? non tassabili, aumentando la loro tassazione del 12% non sarebbero a rischio sopravvivenza.
E' noto inoltre che i consumi sono stimolati dalle fascie di reddito medio-basse: chi possiede un solo paio di scarpe, avendone la possibilità ne comprerebbe un secondo ed un terzo paio. Chi ne possiede già 10 paia, è dififciele che favorisca il consumo.
Altra precisazione: Berlusconi e Tremonti avevano parlato di diminuire i servizi per recuperare le imposte non percepite per i redditi al di sotto i 25.000?, o di tassare ulteriormente le aziende. Abbiamo constatato che non vi è necessità di tutto ciò, ci si può infatti fermare alla tassazione individuale.
Tarcisio Bonotto ------------------------- Istituto di Ricerca PROUT -------------------------
------------------- In questa tabella si comparano i livelli di tassazione attuale con la nuova normativa.
La riforma fiscale del governo Berlusconi, ha rivoluzionato le seguenti aliquote IRPEF attualmente in vigore per i corrispondenti scaglioni di reddito:
¨ 18% per redditi fino a 20 milioni annui ¨ 24% per i redditi fino a 30 milioni annui ¨ 32% fino a 60 milioni annui ¨ 39% fino a 135 annui ¨ 45% per redditi oltre i 135 milioni annui
Esse saranno sostituite da due sole aliquote,rispettivamente
¨ 23% per i redditi fino a 100.000 euro (circa 200 milioni di lire) ¨ 33% oltre il suddetto importo.
Ecco i risultati della riforma (basta una semplice calcolatrice non serve il commercialista Tremonti!!!):
REDDITO IN LIRE IMPOSTA IRPEF ATTUALE IMPOSTA IRPEF FUTURA TASSE: DIFFERENZA DA PAGARE
20.000.000 3.600.000 4.600.000 + 1.000.000
25.000.000 4.800.000 5.750.000 + 950.000
30.000.000 6.000.000 6.900.000 + 900.000
35.000.000 7.600.000 8.050.000 + 450.000
40.000.000 9.200.000 9.200.000 0
50.000.000 12.400.000 11.500.000 - 900.000
100.000.000 31.200.000 23.000.000 - 8.200.000
135.000.000 44.850.000 31.050.000 - 13.800.000
200.000.000 74.100.000 46.000.000 - 28.100.000
500.000.000 209.100.000 112.000.000 - 97.100.000
Ciò significa che il lavoratore medio italiano con un reddito lordo annuo di 30 milioni di lire pagherà 900.000 lire di tasse in più all'anno!
Chi invece ha un reddito lordo di 100 milioni si vedrà aumentare la sua retribuzione annua di 8.200.000 di vecchie lire!!!
(Collaborazione di Giuseppe Carrano) ------------------------------------------
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