5.06.2004
VAGABONDANDO PER LA CAMPAGNA ELETTORALE
Siamo un po’ tutti in attesa dell ‘”evento”, Il 13 e il 14 sapremo che prospettive si aprono per questo Paese, certamente non è prudente per i marpioni della politica dare impressioni che poi potrebbero essere smentite dai risultati, personalmente ma vedo anche tanti altri dei Cittadini, pensiamo in lungo, e questo non ha mai giovato alle carriere e ai riconoscimenti, quasi che vedere avanti sia fastidioso per i poteri che decidono sempre quando le cose, come si dice, sono mature: ma sarà così, oppure sono mature quando sono mature per mantenere le corti e i cortigiani ?. Bho! Misteri della politica!. La caratteristica prevalente delle Manifestazioni è quella di mettersi in mostra, e questo è positivo, se non si conoscono le persona come si fa a decidere?. Il problema è che se serve solo a quello, ma non si crea un contatto vero con le persone e le diversità che esse contengono non si lega, non si crea passione politica, e tutto cade catalogato nel fascicolo della rappresentazione che ci mette un po’ nel fascio con le tendenze mediatiche del Berlusca. Le stesse scelte delle candidature vanno in questa direzione, vengono dagli apparati o dai Media, non esiste un morto di fame nelle candidature, non un immigrato, quasi che interi strati esistenziali non siano titolati a diventare classe dirigente e/o non esistano in questi ambiti “culture” appropriate a svolgere ruoli di gestione della collettività . Tutto si concentra sulla “delega”, e non è possibile fare altrimenti nelle Società complesse alle quali apparteniamo ma non ci preoccupiamo dei risultati e di strutturarci nella gestione in modo acconcio per ottenerli, che alla fine sono quelli che determinano il consenso e la convinzione di schieramento. Nelle pieghe del personale politico che gira negli apparati si sono manifestate molte frustazioni per la scelta delle Candidature e per le allocazioni negli organismi dirigenti, questo accade perché esiste una sorta di affermazionismo esistenziale che sarebbe certamente minore se fosse più pesante il fardello del principio di responsabilità sugli aspetti riguardanti i risultati percepibili dall’elettorato al quale ci si vuole rivolgere, ed anche questa è una scelta politica non secondaria nel modo con il quale si vuole condurre una tornata elettorale. Non sono pessimista sull’esito del 13 ma guardo con sospetto all’eccessivo trionfalismo ( che non è detto che abbia aspetti trascinanti) e vi rimando ad un Articolo dell’Economista De Cecco sullo zoccolo duro di forza italia, in effetti, anche se in modo criptato, moltissime persone hanno beneficiato della linea economica del Governo Berlusconi e guardo con sospetto ad una loro conversione al Centro Sinistra letto come presenza di gruppo di pressione per mantenere i loro interessi nella nuova compagine facendo perdere carica innovativa alla nostra proposta politica, anche perché, se mi è consentito, proprio il persistere di questi interessi e della loro vocazione parassitaria impedirebbero un qualsivoglia rilancio economico. Mi sono avventurato in molte manifestazioni del CS (ovvio), in una mi è stato chiesto di non parlare perché erano già combinate (e male) le domande del pubblico e anche perché a qualcuno poteva sembrare un tentativo di rubare spazio alle visibilità , senza sapere nemmeno se questo era utile o meno alla discussione. Piacciono sempre meno i ragionamenti complessi che fanno pensare, si predilige una stringatezza che spesso e il contenitore vuoto che copre incompetenze e vocazioni a rendere ideologico e gnostico il consenso. Vado alle Convention ed esco commosso, poi vivo le questioni organizzative e tutto quanto o visto e sentito mi sembra ipocrita: ho visto acerrimi nemici dell’unità del CS fare luminose carriere e applaudire entusiasti alle proclamazioni d’unità d’intenti; poi trovo esclusi e amareggiati tanti amici che in solitudine si sono battuti per affermarLa, raccogliendo firme, facendo proposte e quant’altro. Insomma, guardare avanti in politica non paga, che sarà mai? C’est la vie. In ogni caso ti permette di essere tè stesso e di non fare violenza alla tua intelligenza, ma soprattutto, di non far affogare il tuo pensiero nella quotidianità , da molti (vedi uso psicofarmaci) orami vissuta come un fardello. Speriamo che le cose vadano bene il 13 e prepariamoci a sfidare candidati e Partiti con la costruzione della Costituente. Verona 4/5/04 Gustavo Pasquali
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