6.06.2004
Testo dell'intervento tenuto da Deo Fogliazza sabato 5 giugno 2004 a Cremona
Buonasera a tutti e benvenuti in questa bellissima serata elettorale. Nei pochi minuti che mi sono concessi cercherò di trasmettervi alcuni motivi per i quali vale la pena votare per la lista Uniti nell’Ulivo. Ci sono diversi motivi che consigliano di votare a favore del progetto di Romano Prodi. Il primo sta nei valori e nel respiro che lo riempiono di significati alti, importanti. Se non lo avete ancora fatto, vi consiglio di leggere le 25 pagine che compongono il volume ‘L’Europa, il sogno, le scelte’. Sono pagine che danno respiro e che hanno un merito su tutto: ci portano fuori dal chiacchiericcio che spesso domina la politica italiana. Quella dei Portaaporta, dei Mauriziocostanzoshow, dei tanti Socci che imperversano sul televisore di casa. E’ un progetto che parla innanzitutto ai giovani e che propone loro un’idea forte, valori di fondo, un pensiero alto per il quale vale la pena mettersi in gioco, spendersi, entusiasmarsi. E’ il valore dell’Europa, della sua costruzione. E’ l’Europa di pace che stiamo costruendo insieme. E’ l’Europa nuova – fatta di 25 paesi e di quasi mezzo miliardo di abitanti – costruita in 60 anni di pace e che dunque può a buon titolo diventare nuovo soggetto istituzionale che, sullo scacchiere internazionale, gioca un ruolo di pace, interviene a riequilibrare gli squilibri del pianeta, si fa carico di proporre e di diventare protagonista di una riforma profonda dei livelli di governo del mondo. Il mondo del terzo millennio è troppo complesso, ed attraversato da troppe ingiustizie, per essere governato o dominato da un’unica superpotenza. Noi siamo amici del popolo americano e siamo amici ed alleati della democrazia americana. Ma è nel loro stesso interesse – e nell’interesse complessivo di tutti gli abitanti del pianeta – che nasca e si consolidi un nuovo protagonista mondiale, un grande mercato, un insieme di popoli e stati che si chiama Europa, e che è portatore di un’antica cultura, fatta di laicità , di democrazia, di solidarietà , di pace. Qui c’è materia per voi, cari giovani che mi sentite! Qui c’è spazio per voi, per le vostre idee, per le vostre intelligenze, per i vostri sentimenti. Qui c’è bisogno di voi, delle vostre energie vitali! Romano Prodi apre le porte dell’Ulivo proprio a voi, e vi chiede di entrare in questa Politica alta, quella che sa leggere i problemi, affrontarli e che tenta di risolverli. La Politica con la P maiuscola che sa immaginare un futuro costruito su valori. Una Politica all’altezza della vostra musica, della vostra voglia di pace e di futuro, all’altezza delle vostre poesie e dei vostri sentimenti.
Ma c’è un altro motivo che suggerisce il voto alla lista Uniti nell’Ulivo. L’obiettivo di lanciare un messaggio forte e chiaro all’Italia ed alle forze che la stanno governando. Sono, queste, una sorta di elezioni di metà mandato. Una verifica. Noi lanciamo un messaggio a tutti gli elettori dell’Ulivo e diciamo loro: questo è il momento. Non un voto deve andare perso! Nessuno rimanga a casa! Facciamo in modo che il progetto di Romano Prodi – il 14 giugno prossimo, alla conta delle schede – risulti il progetto vincente, di gran lunga il progetto vincente! Lo diciamo agli elettori dell’Ulivo ma lo diciamo anche alle donne ed agli uomini che, come diceva Montanelli, hanno voluto provarlo, il cavaliere, e ne sono rimasti scottati. Lo diciamo ai tanti che – tre anni fa – hanno creduto al buon senso padano rappresentato da Iva Zanicchi, al battuta lanciata in televisione: ma sì, ha fatto tanto bene per se stesso, proviamolo! Hai visto mai?. Bene, cara Iva, l’abbiamo provato. Ha avuto tre anni per mettersi alla prova. Ci abbiamo creduto, abbiamo creduto alle sue fantasmagoriche promesse, alla sua loquela di capace venditore. Ma ora diciamo: quanto mai! Ed anche il fatto che il buon Silvio abbia deciso di candidarsi per l’Europa, sapendo bene di non poter essere eletto, e di essere dunque un candidato di plastica, dimostra quanto lui si ritenga specchietto e quanto a noi ci creda ancora delle allodole. Ma non crederemo più agli specchietti, e non ci comporteremo più da allodole. Noi, il popolo italiano, non siamo un fenomeno mediatico! Le elezioni di sabato e domenica prossimi saranno dunque una grande occasione per lanciare un messaggio forte e chiaro al governo: l’Italia rischia il declino e le famiglie rischiano di non arrivare a fine mese. Occorre una svolta. Fatela, cari governanti, se ne siete capaci! Cambiate rotta. Provateci, almeno! Altrimenti, per piacere, liberateci della vostra presenza. Riconoscete di essere diventati ormai una minoranza in questo Paese e di non essere all’altezza del compito. Fate le valigie, il Paese non ha più tempo da perdere appresso a voi! Ecco dunque il secondo motivo che può suggerire di votare per la lista Prodi. Ma ce ne sono almeno altri due di cui voglio parlarvi. Il primo. Riguarda l’Ulivo, la sua costruzione, la sua messa a punto, la sua costituzione. E’ sotto gli occhi di tutti: la destra sta perdendo consensi, e questo è un bene per il Paese. Ma l’Ulivo non riesce ancora ad intercettarli tutti. E questo è un problema che va risolto. Non dobbiamo spaventarci di una certa litigiosità , decisamente fastidiosa. Dobbiamo elaborare soluzioni razionali e praticabili. Noi crediamo che la proposta di Romano Prodi vada dritto e filato in questa direzione. Nella direzione, cioè, di costruire un Ulivo largo, radicato nel territorio, credibile, che sappia attrarre su di se la fiducia anche di quella parte di elettori che, tre anni fa, cedettero alle favole dette a Porta a Porta. Occorre dunque costruire il nuovo soggetto politico federato, quello per il quale da anni ci battiamo, noi ulivisti di base. Un Ulivo che sappia lottare e sappia governare. Che sappia rappresentare seriamente le diverse culture che lo compongono, dando loro ruolo e facendole tra di loro interagire, lasciando spazio alla contaminazioni tra le diversità , valorizzate come risorse. Un Ulivo che guardi, in buona sostanza, all’esperienza europea, fatta di stati, storie, culture, tradizioni diverse ma divenuta, cammin facendo, casa comune di tante diversità . E dunque, un Ulivo che sappia anche decidere, che tolga dal mazzo la carta dei veti incrociati, e che sappia così presentarsi ai cittadini italiani come forza credibile e capace di assumersi responsabilità di governo. E’ un percorso che ha un traguardo prefissato, preciso, al quale dovremo presentarci con puntualità : i giorni a cavallo tra Novembre e Dicembre, tra meno di sei mesi, quando, nella grande assemblea costituente che terremo a Roma, riabbracceremo il rientro del nostro leader naturale, di Romano Prodi, di ritorno dall’esperienza europea, pronto a riprendere in mano la battaglia per mandare a casa la destra. Anche per questo, sabato e domenica prossimi, ci sarà bisogno di un grande risultato della lista ‘Uniti nell’Ulivo’. Perché solo un grande risultato di questa lista e di questo progetto renderà praticabile e concreta la costruzione del nuovo Ulivo. Vi dicevo, poi, che c’è un ulteriore motivo, qui a Cremona, per scegliere la lista Uniti nell’Ulivo. C’è la mia candidatura. La candidatura di uno di voi, di uno che conoscete – se si può dire – dalla nascita, e del quale conoscete le radici culturali e famigliari, il tenore di vita, le amicizie e le simpatie. Del quale conoscete entusiasmi e disponibilità , così come conoscete, certo, anche difficoltà e limiti. Nel curriculum che ho pubblicato sul mio sito www.deofogliazza.it , racconto della passione per la politica che mi porto dietro. E racconto del fantastico incontro con i mitici Cittadini per l’Ulivo di Cremona che qui, ancora una volta, ringrazio e saluto con tanto, tanto affetto. Così come voglio salutare e ringraziare i compagni dei DS cremonesi, con i quali ho fatto un lungo ed articolato tratto di strada (e di vita) in comune, e dei quali non posso non ritenermi parte anche per i mesi e gli anni a venire. Saluto e ringrazio anche tutti gli amici: dirigenti, attivisti ed elettori delle altre forze politiche che compongono l’Ulivo cremonese. Insieme potremo fare grandi cose. Voi sapete anche che - dopo aver frequentato tanti mestieri e tante esperienze - in questi ultimi dieci anni ho lavorato al fianco di Gian Carlo Corada, nel suo staff alla Presidenza della Provincia di Cremona. E, qui, non posso non approfittare di questa tribuna – prima di terminare – per ringraziare Gian Carlo per questi dieci anni vissuti fianco a fianco. Sono stati dieci anni pieni, belli. Dieci anni che – con ogni probabilità , per carattere e formazione – non sarei stato capace di condividere con altri, se non con lui. Guardate – non lo dico per piaggeria, che è un terreno che non amo frequentare – Gian Carlo Corada sarà un grande sindaco per la nostra città . Ve lo assicuro, perché lo conosco ormai troppo bene. E so che non è solo un politico molto capace, un amministratore davvero valido, un uomo di grande capacità e cultura. Ma è una persona vera, non di plastica. Una persona vera, in carne ed ossa (beh, per la verità più ossa che carne). Una persona vera, cresciuta alla politica ed all’impegno civile, sociale ed istituzionale, mossa da sincero spirito di servizio. Da dedizione alla causa, si potrebbe dire. Lo ripeto, Gian Carlo Corada sarà un grande sindaco per noi cremonesi ! Grazie a lui ed ai dieci anni trascorsi fianco a fianco, ho potuto approfondire la conoscenza dei problemi e delle risorse della nostra provincia. Ora, e mi avvio davvero alla conclusione, quei problemi e quelle risorse posso rappresentarli. Posso rappresentarli in Europa. In tanti, in queste ore, mi dicono che, forse, io sarei l’unico cremonese con qualche chances reale di ingresso al Parlamento europeo. Ecco perché, allora, vale forse la pena lanciare un appello, tentare un ragionamento anche verso quella parte di cremonesi che, magari, non guardano con sufficiente simpatia alla proposta di Romano Prodi. Cari concittadini, superate ogni vostra diffidenza, non fermatevi al mero colore politico delle liste. Se volete, per Cremona c’è un’opportunità in più. Quella di mandare direttamente in Europa un cremonese, un suo rappresentante, che ha imparato a conoscere i nostri problemi e le nostre risorse, e che si impegna a difenderle, a promuoverle, e rappresentarle nel Parlamento Europeo. Per me Cremona in Europa vuol dire essenzialmente · opzione per un’agricoltura intensiva piuttosto che per un’agricoltura estensiva; difesa della qualita’ e della tipicita’ dei nostri prodotti agricoli; · difesa e sviluppo del loro mercato e della loro appetibilità , e dunque, proprio per questo … · No all’uso degli OGM in campo aperto, fino a che la scienza non ne certifichi la sicurezza; · Sì alla ricerca in laboratorio e sì all’innovazione in tutti i settori; E lavoro, ricerca, impegno per ammodernare la nostra agricoltura, per recuperare e rilanciare il biologico, per confermare la bontà dei nostri prodotti, per difendere anche la bontà e la diversità del gusto che proviene dalle nostre tradizioni. e poi · musica e cultura come strumenti universali di pace; musica utilizzata come una vera e propria lingua di pace, che i popoli capiscono ed attraverso la quale i popoli possono comprendersi; e poi ancora · grandi occasioni di crescita per i nostri ragazzi e possibilità di sviluppo per il nostro territorio. Oggi, attraverso la mia candidatura al parlamento Europeo, Cremona e tutti noi cremonesi abbiamo a disposizione un’opportunita’ in piu’: mandare uno di noi, un cremonese, a rappresentarci in Europa. E’ una opportunità importante che abbiamo a portata di mano: non sprechiamola!
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