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Prodi,Soru ed i segretari dell'Ulivo
6.06.2004

Prodi,Soru ed i segretari di Uniti nell’ Ulivo per la vittoria del CS
Romano Prodi è sicuro della vittoria di Renato Soru in Sardegna
Il presidente Prodi parla da statista Europeo, ed in chiusura, ringrazia Pietro Scoppola insieme con tutti quelli che lavorano per il nuovo Ulivo.

Cagliari 5 giugno 2004.
“La Sardegna è al centro dell’ Europa se i sardi vorranno essere al centro dell’ Europa” è la tesi ripetuta da Romano Prodi a Cagliari, prima ai giornalisti poi al numerosissimo pubblico accorso al Palacongressi della Fiera pieno all’inverosimile ed alla presenza di testate giornalistiche e televisive nazionali. “…e Renato Soru ha l’intelligenza e la capacità –insieme con la coalizione di CS-di vincere e fare dell’Isola uno dei baricentri della nuova economia che si sta affermando in Europa ed in Asia”. Romano Prodi ha parlato da Presidente della Commissione europea, ma ha focalizzato i punti attraverso i quali si dovrà svolgere il percorso del futuro governo dell’Ulivo: per il risanamento, la rinascita dell’economia, la ricerca scientifica il benessere degli italiani.
A guidare il dibattito era l’infedele Gad Lerner che non ha smentito il suo modo di “provocare”, fra il suasivo e l’intrigante, coinvolgendo subito Renato Soru con una maliziosa domanda: sei in grado di liberare la Sardegna da questo piuttosto disastroso governo, e soprattutto, come farai?
Un Soru sicuro, padrone degli argomenti, persuasivo, ben oltre quello che la poca stampa sarda tende a riconoscergli, ha questa volta brillato per la fermezza delle argomentazioni. Il popolo sardo può uscire dalla condizione di sottosviluppo e sfruttamento facendo appello alle capacità ataviche, ma inquadrate in un mondo che corre e si sviluppa vertiginosamente. Ma per ottenere il risultato occorrono:volontà, orgoglio, studio e capacità di credere in se stessi. Una risposta insieme politica e tecnica. Politica perché politico è il progetto di attuare obiettivi nuovi con metodologie nuove: non chiudere gli ospedali,ma valorizzarne le caratteristiche di pregio, non distruggere il pur elefantiaco apparato che governa la Regione sarda ma razionalizzare l’impiego di uomini e mezzi; valorizzare le imprese del luogo che reinvestano nell’Isola; creare posti di lavoro che non siano volatili o volatilizzabili -come accade quando si finanziano imprese od industrie che sfruttano il lavoro e l’ambiente esportandone i profitti maturati sul sacrificio dei sard-; tecnico perché fra le righe del progetto si indovinavano studio, riflessione, ricerca delle migliori soluzioni, conoscenza dei limiti e fiducia nella capacità imprenditoriale. L’ovazione che ha accolto la puntuale risposta ha dato il segno che “la gente” aveva, non solo capito, ma approvava.
La correttezza, (o la scelta?) di Soru non lo ha fatto inveire contro alcuno:solo qualche battuta in punta di fioretto. Ma non così Rutelli. Il segretario della Margherita, anch’egli sicuro della vittoria personale del candidato e di tutta la coalizione, non ha risparmiato critiche né al governo regionale né a quello nazionale accomunati da un unico agire: una finanza allegra che maschera il disastro e l’insuccesso, in patria ed in Europa, con condoni e cartolarizzazioni; un’economia allo sbando che ha fatto aprire gli occhi anche a quella Confindustria che nel 2001 aveva appoggiato la casa delle Libertà con la speranza di profitti esorbitanti e che si trova ora a combattere con le economie emergenti, ma con prodotti a bassa tecnologia. Un Presidente del Consiglio che in un battibaleno si fa costruire un tunnel privato mentre in 3 anni non si è stati capaci di mettere a posto una pericolosa deviazione dell’unica arteria sarda (peraltro una semplice superstrada).
Accalorato, applaudito, completamente partecipato, l’intervento della Sbarbati dei repubblicani europei sullo sfascio e sul baratto che questo governo sta operando sulla nostra legge fondamentale. Una Costituzione erosa, con scientifica incompetenza e però con lucido assalto alle libertà fondamentali, di garanzia e di giurisdizione, l’esautoramento del Capo dello Stato nelle sue principali prerogative di garante di tutti gli italiani, una magistratura che si vuole alle dipendenze dell’esecutivo e ,obiettivo finale, la Corte Costituzionale. L’ultimo baluardo di uno stato libero per la tutela di diritti dei cittadini.
Significativo l’ intervento del segretario dei DS. Fassino ha portato tutte le argomentazioni per dimostrare che “il re è nudo”, dall’incompetenza gestionale alla tragedia della guerra in Iraq contro e nonostante l’ONU e parte delle grandi nazioni europee; dalla mancanza di una politica estera all’inesistenza di un qualunque progetto politico diverso da quello di fare approvare, ponendo la fiducia, tutte le leggi favorevoli al novello principe. Per finire la stoccata finale preceduta da un ringraziamento ai manifestanti del 4 giugno, alle forze dell’ ordine ed allo stesso Ministro degli interni: “Il popolo italiano, nonostante le provocazioni e le paure del Premier, ha dato esempio di civiltà e tolleranza, contestando il “neocon” Bush, ma rispettando i morti americani che contribuirono, con i nostri morti, alla liberazione dell’Italia”. Anche Boselli dello SDI ha ringraziato Renato Soru per l’opera di aggregazione che ha saputo pazientemente raggiungere in tutto il centrosinistra sardo, si è detto sicuro della vittoria in Sardegna e per le Europee auspicando l’ affermarsi di un riformismo vero nelle prospettive del futuro governo dell’ Ulivo.
Il pensiero di Prodi, in chiusura, è andato a tutto quel laboratorio di menti, volontà ed intelligenze che grazie al paziente lavoro di Arturo Parisi ha portato a questa prima aggregazione unitaria che procede sotto la guida di Pietro Scoppola verso l’Ulivo che vincerà nel 2006.

Vincenzo A.Romano
Coordinatore “Comitato Cittadini Informazione e Libertà per l’ Ulivo”
associato alla Rete dei Cittadini per l’ Ulivo.

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