29.06.2004
Cari amici,
scrivevo il 10 giugno 2002 a commento del secondo turno di quelle elezioni amministrative: " Il vento del nord, le cui prime avvisaglie si erano sentite il 13 maggio dell'anno scorso (in Liguria e Piemonte l'Ulivo era già andato meglio delle regionali del 2000) sta cominciando ad investire anche Lombardia e Veneto. I cittadini hanno chiaramente dimostrato di non fidarsi di questa destra e dei suoi proclami ad effetto, privi di contenuti."
Il vento del nord sta continuando a soffiare ed investe anche il sud : stando ai dati "veri" (non proiezioni) del Viminale su percentuali significative di seggi, alle provinciali cadono Verbania, Novara, forse Biella, Milano, L'Aquila, Chieti, Brindisi ed alle comunali cadono Bergamo e Foggia (in Liguria Sanremo): tutto questo oltre a quanto è successo al primo turno.
La valutazione complessiva quindi di questo turno elettorale è di un bicchiere pieno a tre quarti, per la conduzione particolarmente inetta della campagna elettorale delle europee, su cui tornerò dopo aver analizzato un po' di più i dati.
Comunque è chiaro che i cittadini non ne possono più di questo governo e lo hanno espresso per tre anni di seguito tutte le volte che hanno votato: ormai il centro sinistra governa la maggioranza delle regioni, dei comuni e delle provincie.
Ho sentito stasera La Russa dire che le elezioni amministrative non hanno riflessi sul quadro politico, il che formalmente è vero, ma l'esito così univoco degli ultimi tre anni non può non avere conseguenze politiche e getta ombre sulla verifica (Berlusconi comincia ad esorcizzare la crisi, ma ha pronunciato la parola); al riguardo vorrei ricordare che l'esito delle elezioni amministrative spagnole del 1931 (come ricorda il vecchio e fedele Spini del Liceo) mise in moto un processo che causò la fine della monarchia.
Sta al centro sinistra non dare tregua al governo, che potrà avere la fiducia in Parlamento (ma vedremo), ma certo non ce l'ha più fra i cittadini.
Scusate se sono andato un po' di fretta, ma domattina parto prestissimo.
Un caro saluto.
Piero Stagno
Welfare Italia
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