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Far decollare il confronto programmatico nell'Ulivo
29.06.2004

Vi inoltro una proposta di Guido Possenti e colgo l'occasione per sollevare
quello che mi sembra......il problema...sul tappeto.
Cosa impedisce di convocare dopo i ballottaggi una riunione allargata a
tutti i partiti del centrosinistra per fare il punto della situazione (in
particolare con l'obiettivo di far decollare un confronto programmatico
serio fra tutti)?. Non amo dilungarmi in spiegazioni, ma credo sia quello
che, in particolare dopo il successo alle amministrative e dopo che
Rifondazione (per la quale peraltro non nutro particolare simpatia) ha
ottenuto 6% dei voti, si attende la maggioranza degli elettori del
centrosinistra. Credo che un passo del genere non vanificherebbe, ma
renderebbe ancora più utile il lavoro fatto dal Gruppo di lavoro per la
Costituente (perchè terrebbe conto dell'evolversi delle cose), e
faciliterebbe un riavvicinamento degli elettori del centrosinistra ai
partiti. Cosa ne pensate? In particolare mi piacerebbe avere il commento del
Prof. Scoppola stesso su questo punto.
Bruno Drioli
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Ora che il "mistero" del documento della Costituente per l'Ulivo è stato
risolto sarebbe interessante che:
1) il prof Scoppola - se lo ritiene utile - integrasse il documento con
qualche sua osservazione e commento su alcune fasi dei lavori del comitato
che ha presieduto;
2) l'Esecutivo nazionale prendesse l'iniziativa di diffonderlo, per esempio
con un comunicato stampa del tipo di quelli che sono stati stilati in
occasione delle nostre assemblee (v. via di Ripetta, aprile e M. San
Savino, giugno 2003; Roma febbraio 2004). Potrebbe essere un modo per
rendere meno insensibili i giornali?
Guido Possenti

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Cari amici,
concordo con Crescimanni quando dice che non dobbiamo farci distrarre da
altri compiti che non siano quello di stimolo alla "governance" della
coalizione in vista delle regionali e delle politiche (sempre con la
speranza che S.B. possa andare in crisi anche prima - ciò che, a maggior
ragione, richiederebbe di giungere rapidamente a una conclusione di questo
tormentone).
Proprio per questo ho sollevato il problema dell'albo (o degli albi) degli
elettori. Per capire bene se e in che misura esso sia funzionale al nostro
obiettivo primario.
Se lo è, limitiamoci a fare solo ciò che rientra in quell'obiettivo. Se
non
lo fosse, dovremmol soprassedere, e pensare a cose più urgenti.
Purtroppo, non potrò essere presente alla prossima riunione del
coordinamento romano. Mi impegno, comunque, a farvi pervenire via e-mail
le mie riflessioni riguardo al problema proprio da me sollevato.
Per quanto riguarda il nostro obiettivo primario, concordo che questo
debba
essere identificato nella coalizione LARGA, perché per vincere anche il 6%
di
Bertinotti è indispensabile, oltre a verdi e comunisti italiani.
Riusciranno i nostri eroi a fare una coalizione in tempo (e quando dico in
tempo, non mi riferisco ai tempi elettorali, ma a quelli che consentono
alla società di metabolizzare la coalizione stessa)?
Che forma avrà la coalizione?
Con quali programmi?
Qui mi sembra di capire che si delineino i soliti due schieramenti:
quello di PRIMA LA STRUTTURA e l'altro di PRIMA IL PROGRAMMA.
Normalmente, questo è il modo migliore per arrivare a 3 mesi dalle
elezioni
senza niente e poi a
correre ai ripari con soluzioni poco credibili e poco note al pubblico
(sia
organizzativamente che
programmaticamente - v. capolavoro Amato).
Non è questa la sede per spingere verso una soluzione organizzativa e/o
verso un programma. Noi potremo dare un contributo, ma spetta ai partiti
definirli.
Quello che dico, e che potremmo suggerire ai partiti, è di considerare la
possibilità di due tavoli che conducano in parallelo i due problemi (così
si
accontentano tutti): quello organizzativo e quello programmatico. E non mi
si venga a dire che il primo dipende dal secondo o il secondo dal primo!
Dico ciò partendo da una semplicissima considerazione: che comunque sia,
si
sarà dovuta individuare, in
tempo utile(v. sopra); una piattaforma programmatica
condivisa da tutti. Quindi nuilla vieta che, mentre alcuni elaborano il
programma, altri si azzuffino (a porte chiuse) sulle questioni
ciclistico-organizzative
partendo dall'ipotesi che l'altro tavolo raggiunga un accordo, il migliore
possibile, (altrimenti
conviene espatriare).
Per quanto riguarda l'accordo di programma mi piace ricordare un
intervento,
come sempre lucido, di Oscar Luigi Scalfaro che suggeriva di dividere le
materie di programma in due famiglie: quelle su cui ci si trova
decisamente
tutti d'accordo e quelle più spiccatamente di coscienza (bioetica, per
esempio). Sulla prima si fa il programma di governo e tutti si impegnano a
rispettarlo, senza ripensamenti pretestuosi. La seconda non si mette nel
programma di governo e si dice chiaramente che ciascun parlamentare è
libero
di esprimere in coscienza il proprio voto su quegli argomenti, senza che
ciò
debba rappresentare un elemento di crisi parlamentare o tra i partiti e
nella società. Come dire "patti chiari e amicizia lunga". Siamo o no una
libera società democratica?
Sulla questione organizzativa, fermo restando che come tutti auspico un
accordo largo, comincio ad avere seri dubbi che ci siano le condizioni per
una federazione da Mastella a Bertinotti e non solo per colpa di questi
due
gentiluomini (basti pensare a quello che dicono in questi giorni alcuni
esponenti della Margherita). Nella migliore delle ipotesi comunque
Bertinotti ne starebbe fuori e con lui si potrà solo ripetere quello che
fu
fatto nelle elezioni del '96 (accordo di desistenza, magari con regole più
ferree circa l'impegno programmatico). Per quanto riguarda gli altri 8
protagonisti (UDEUR, SDI, IdV, Margherita, DS, Rep. Eur., Verdi, Comunisti
italiani - e Occhetto + altri transfughi ora dove si collocano?) , gli
scenari possibili sono almeno 220 (per fortuna non equiprobabili). Meglio
non occuparsene. Concentriamoci su tutte le azioni di pressing sui
partiti,
azioni democraticamente anche eclatanti (evitiamo però di versare sterco
davanti alla porta di Marini o di bruciarci davanti alla casa di D'Alema),
affinchè raggiungano il massimo possibile di coesione
organizzativo-programmatica (o, se preferiamo,
programmatico-organizzativa):
lettere, telegrammi, appelli, telefonate, sit-in, digiuni (alla Pannella,
scegliendo accuratamente tra quelli di noi che devono mettersi a dieta),
cortei, blocchi stradali. In definitiva in tutta Italia siamo circa 10.000
e
quelle indicate sono tutte manifestazioni che non richiedono milioni di
persone. Inoltre occorre coinvolgere movimenti e sindacati (a questi
ultimi
ricordando che in occasione degli scioperi e dei cortei sindacali ci siamo
mossi anche noi dei movimenti. Sarebbe ora di restituire il favore).
Non mi sembra che sia poca cosa. Quello che è stretto è il tempo.
Cordiali saluti.
Nando
-------------------------------------------------
Non iniziamo inutili polemiche eia molto importante trovare come
riuscire
a
dare il nostro contributo al successo del progetto di "Costituente
dell'ULIVO" che è il nostro progetto per il rafforzamento della
coalizione
che deve sconfiggere il centro-destra.
Non dobbiamo farci distrarre da altri progetti, magari anche
interessanti
ma che riguardano solo alcuni partiti della coalizione. Ad alcuni di noi
farà certo piacere se il triciclo diventa una federazione o addirittura
un
nuovo partito ma non dobbiamo mai dimenticare che per vincere servono
tutti
i partiti.
Il nostro compito è procedere al rafforzamento dell'ULIVO promuovendo la
realizzazione del comitato provinciale previsto dal progetto di
Scoppola.
Parallelamente bisogna cominciare a concretizzare il progetto di governo
di
tutta la coalizione

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Dalle Regioni >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
06.30.2004 15:17
Sono d'accordo e più suggerisco di sollecitare ancora l'invito a tutti i componenti del centrosinistri e alle associazioni di cominciare ad incontrarsi e vedere di stilare un programma adeguato passibile sempre di miglioramento,cominciare ora il tempo non
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