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Le prospettive per Italia dei valori diAntonio di Pietro
29.06.2004

ELEZIONI EUROPEE ED AMMINISTRATIVE: ANALISI DEL VOTO E PROSPETTIVE FUTURE PER L’ITALIA DEI VALORI


Cari amici,

finite le elezioni e’ tempo di analisi e rendiconti. Che fare, ora? Anche noi dell’Italia dei Valori ce lo siamo chiesti e ce lo stiamo chiedendo, spulciando ed analizzando i risultati elettorali. Analisi che dobbiamo e vogliamo fare con onestà intellettuale, superando l’ipocrisia - spesso presente nei partiti - di esaltare solo gli aspetti positivi della vicenda, che pure ce ne sono e sono tanti: abbiamo comunque ottenuto un risultato che ci ha permesso di esprimere due parlamentari europei, confermando il precedente risultato numerico; abbiamo ottenuto un risultato quasi doppio alle elezioni amministrative eleggendo sindaci, consiglieri regionali, provinciali e comunali nonché ottenendo diversi ruoli di assessori e contribuendo così allo svecchiamento ed al ricambio della classe politica; siamo diventati una forza politica ben radicata nel territorio in grado ora di farci rispettare e proporre positivamente i nostri programmi alla coalizione del centrosinistra in cui ci ritroviamo e con cui vogliamo costruire un futuro assieme. Eppure non possiamo dirci soddisfatti.

Certo, Forza Italia e Berlusconi hanno ricevuto una salutare "scoppola" elettorale. Ma noi non siamo riusciti ad approfittarne. Gli elettori che tre anni fa avevano votato Berlusconi e che oggi hanno voluto manifestare la loro delusione verso il suo Governo non hanno dato la preferenza al centrosinistra ma hanno spalmato le loro preferenze all’interno degli altri partiti del centrodestra. Quindi siamo punto e a capo.

Cosa non ha funzionato allora? Onestamente a me pare che - sia per noi dell’Italia dei Valori che per tutto il centrosinistra messo insieme (compresi quelli del Listone "Uniti per L’Ulivo") - il risultato di questa tornata elettorale sia stato come "un bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto", giacché tutti speravamo di fare di più e di meglio. Evidentemente l’aver voluto unire forze politiche eterogenee ed esperienze personali diverse e diversificate non e’ stato ben recepito ed accettato dall’elettorato (che non si e’ sommato come speravamo). Così e’ successo per gli amici di "Uniti per l’Ulivo (che aspiravano a superare la soglia del 33% delle passate elezioni ed invece si sono ritrovati due punti sotto) ed anche per noi dell’Italia dei Valori che ci siamo presentati con il simbolo composito della "Società civile - Lista Di Pietro - Occhetto", proprio con lo scopo di catalizzare un significativo numero di elettori ed invece abbiamo ottenuto un risultato che, seppure apprezzabile (ed indispensabile per la coalizione di centrosinistra se vuole vincere la prossima volta) e’ pur sempre risultato al di sotto delle aspettative.

Di questo dato di fatto va preso atto e bisogna comportarsi conseguentemente, senza rinnegare nulla di ciò che e’ stato fatto ma guardando a ciò che si deve fare ora per il futuro, partendo proprio dal dovuto e sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno avuto fiducia in noi ed impegnandoci da subito per conquistare o riconquistare - con una proposta più innovativa e coinvolgente - la fiducia di coloro che non si sono sentiti sufficientemente rappresentati e garantiti dal nostro modo di operare.

Per noi dell’Italia dei Valori credo - alla luce del risultato ottenuto - sia stato un errore l’aver accentuato la copertura elettorale solo a sinistra dello schieramento dell’Ulivo, lasciando troppo scoperta l’area moderata dei nostri elettori. E’ successo così che, come noi, anche altre formazioni politiche hanno "marcato" lo stesso territorio sicché alla fine c’e’ stata una specie di "congestione" di partiti che volgevano lo sguardo a sinistra. Conseguentemente ognuno ha dovuto ridimensionare le proprie pretese, giacché dal punto di vista numerico il "voto di sinistra" e’ quello che e’ e non si può pensare di poterlo incrementare più di tanto. Viceversa e’ rimasto troppo scoperto il riferimento politico culturale dell’elettorato moderato, di quello cattolico e soprattutto del vasto mondo degli "astensionisti" (che e’ poi il "partito" che va sempre più per la maggiore). Sia chiaro, con questo non voglio dire che ora dobbiamo abbandonare la "via a sinistra". Ci mancherebbe altro! Le speranze per i cittadini di costruire un futuro migliore stanno nelle politiche sociali della sinistra progressista e nelle tradizioni culturali e di buon governo della esperienza socialista e della tradizione popolare e non nelle politiche liberiste dei governi di centrodestra, grazie alle quali solo pochi fortunati stanno bene mentre la massa dei cittadini si scopre ogni giorno più povera e più indifesa.

Per noi dell’Italia dei Valori tutto deve ripartire da un rinnovato impegno a favore della coalizione del centrosinistra "senza se e senza ma"!

Vogliamo e dobbiamo però evitare per il futuro di appuntare la nostra attenzione solo su una forsennata "concorrenza interna alla sinistra", per rubarci a vicenda briciole di elettorato. Dobbiamo impegnarci per cercare di convincere ad avvicinarsi a noi anche "l’altro elettorato" (certo quello insoddisfatto delle alchimie del centrosinistra ma anche quello tendenzialmente di centrodestra oramai stufo dell’esperimento berlusconiano). Dobbiamo rivolgerci a "tutti" gli elettori attenti al rilancio delle problematiche sociali e della legalità da noi propugnate. Dobbiamo poi conquistare la fiducia dell’elettore che non va o non vuole piu’ andare a votare, stufo di esser preso in giro dai partiti tradizionali. Solo così sarà possibile aumentare in termini assoluti e percentuali sia il consenso a favore dell’Italia dei Valori che dell’intero arco del centrosinistra, giacché così facendo il nostro successo andrà a sommarsi e non a dividersi con gli altri partiti del centrosinistra.

Per ottenere tutto ciò dobbiamo convincere gli altri partiti del centrosinistra (o almeno le menti più illuminate di coloro che ne reggono le sorti) che a stare con noi conviene anche a loro. Che i temi sociali da noi portati avanti (come una fiscalità più equa, una giustizia più uguale per tutti, una solidarietà più marcata) non sono una palla al piede ma anzi offrono maggiori opportunità di successo politico perché possono contribuire a riconciliare i cittadini (anche quelli originariamente di altro schieramento politico) con il centrosinistra. E’ per questa ragione che noi dell’Italia dei Valori ripartiremo con la forza dell’esperienza positiva coinvolgente ed istruttiva che abbiamo avuto con molti esponenti della Societa’ Civile, dei Movimenti e dei Girotondi, a partire da Achille Occhetto e dagli altri compagni del suo gruppo. Certo il tutto dovrà avvenire in modo diverso da quel "tutt’uno indistinto" quale poteva essere valutato la Lista Di Pietro-Occhetto proposta per le elezioni europee. Con questi amici e compagni vogliamo continuare a dialogare con serenità e rinnovato impegno partendo da un patto di collaborazione e scambi politici e culturali sulla base di un reciproco rispetto ma anche di una distinzione di ruoli e di compiti. A loro quello di contribuire alla ricostruzione di quell’area "a sinistra del centrosinistra" tanto invocata da Occhetto all’indomani della paventata nascita del partito riformista (di cui la lista Uniti per l’Ulivo rappresenterebbe la forma antesignana), a noi quello di ricompattare attorno al nostro partito la fiducia di tutti quegli elettori - non solo ma anche di sinistra - che, come noi ritengono che la questione morale, la legalità, la pace e la difesa delle fasce sociali più deboli siano impegni indefettibili da portare avanti per una "buona politica" nell’interesse della collettività.

Che poi tutto questo si debba tradurre in una Federazione tra tutti i partiti del centrosinistra oppure in un qualcosa di diverso poco importa. A noi sembra piuttosto che la vera necessita’ sia quella di avviare al più presto la costruzione di una coalizione programmatica forte e credibile. Per questo ribadiamo il nostro invito ai leader degli altri partiti - ed a Romano Prodi in primis - di farsi carico di convocare quanto prima i rappresentanti di tutti i partiti - Italia dei Valori compresa - per avviare una seria discussione programmatica al fine di arrivare al più presto ad un documento condiviso di "cose da fare", unico collante per attrarre gli "altri" elettori e i "non più " elettori.

Rimarremmo invece davvero sconcertati se ancora una volta, passata la fase elettorale, alcuni maggiorenti di partito si mettessero di traverso, ponendo ancora una volta stupidi veti dimenticando il grande apporto elettorale che l’Italia dei Valori ha dato alla vittoria della coalizione specialmente nelle elezioni amministrative.

Roma lì 22 giugno 2004


ANTONIO DI PIETRO - Presidente Italia dei Valori

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