Montezemolo a Parma
Bravo Luca, scommetto, gli avrebbe detto Gianni; grazie Luca gli avrebbe corrisposto con un sorriso Pietro. E si, bravo Montezemolo, si vede chi ha frequentato maestri di leadershep e riesce a infondere entusiasmo e coraggio. E' stato capace di parlare anche al cuore, oltre che agli interessi, degli imprenditori. Montezemolo non è venuto a Parma a celebrare Confindustria, né a piangersi addosso, né a fare lo scarica barili, né a distribuire fustigazioni, né a proporre sogni, illusioni o falsi obiettivi, ma ha trasmesso entusiasmo, voglia di esserci in un dialogo internazionale, difficile, dove l'economia nostalgica non può e non deve deprimere gli orizzonti futuri dell'economia delle conoscenze. Ha chiesto di partecipare tutti al progetto economico italiano, di investire in innovazione e ricerca e ha assicurato attenzione e ascolto da parte di Confindustria anche e soprattutto alle piccole imprese.
Un messaggio semplice, concreto, dove ha chiamato tutti al massimo impegno, alla collaborazione, al futuro senza troppi retaggi del passato, a voltar pagina, dando nuova linfa, energia e impulso a una economia che langue. Ha chiesto di ritornare ai fondamentali attraverso la massima attenzione "alle persone, al prodotto, ai clienti". Ha chiesto trasparenza e rispetto reciproco dei ruoli. Ha invitato ad un dialogo costruttivo coi sindacati. Ha proposto al sistema bancario di fare impresa e di attivare un dialogo trasparente, ma costruttivo con gli imprenditori, a capire e valorizzare finanziarmente i loro progetti. Ha chiesto minor burocrazia e a tutti maggior responsabilità : "Per un vero imprenditore vi è prima la responsabilità sociale della proprietà ". Ha incoraggiato l'imprenditoria e la società di Parma che hanno saputo affrontare una situazione difficile, in cui ha certamente svolto un ruolo fondamentale "la responsabilità dei lavoratori e del Governo, permettendo così a un'importante gruppo locale di non chiudere e di uscire da una difficile situazione". L'arrivo dell'Authority e il consolidato tessuto imprenditoriale devono consentire a Parma di essere tra le città guida del nostro sistema economico.
Si è capito che ci si aspetta molto da questa città , dove le Istituzioni, e ci si augura anche le imprese, sono pronte a investire. E' un territorio che ha tutte le risorse e le potenzialità per partecipare allo sviluppo del progetto Italia, del pensiero europeo, del mercato internazionale.
Impariamo tutti forse a fare un passo indietro per farne tre insieme in avanti, impariamo a collaborare anziché sconnettere saperi e persone, impariamo a valorizzare anziché discreditare, impariamo a riconoscere le qualità delle persone, impariamo a confrontarci sulle nuove idee che muovono il mondo e allora sì che potremo dire di aver saputo costruire una città europea a dimensione d'uomo come la storia di Parma ci insegna.
Luigi Boschi
Movimento Sorgenti
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