14.07.2004
Emergency a Lashkargah Un nuovo ospedale di Emergency in Afghanistan.
Lashkargah, Afganistan: Noi siamo quelli che arrivano prima dei medici ma dopo gli architetti, gli ingegneri,gli elettricisti, gli idraulici. Siamo quelli che aiutano nell’allestimento dell’ospedale ed ora siamo arrivati a Lashkargah, dove è ormai quasi completo il terzo ospedale di Emergency in Afghanistan.
Siamo arrivati qui dopo un viaggio attraverso il deserto afgano, lungo l’unica via che collega Kabul a Kandahar, la terra dei Tagiki con la terra dei Pasthun. Mentre nel nord gli uomini indossano quasi tutto il tipico cappello dei mujaheddin, il pacul, qui al sud è il turbante il copricapo più diffuso. Anche il paesaggio è diverso; qui siamo in pieno deserto, intorno a noi ci sono vasti altipiani di roccia e polvere, la città più vicina , Kandahar, dista due ore di macchina attraverso piste polverose.
Eppure qui è sorto un bellissimo ospedale, grazie al lavoro ininterrotto che da più di un anno i nostri logisti stanno facendo, aiutati da una squadra di 190 afgani. Il risultato adesso si vede, probabilmente il miglior ospedale di tutta la regione, sorto dove sembrava impossibile anche costruire un castello di sabbia.
Il nostro lavoro è iniziato nell’ufficio di Milano, dove ormai da parecchi mesi stiamo raccogliendo tutto il materiale da inviare per allestire un ospedale: i tavoli operatori, le lampade scialitiche, gli elettrobisturi, gli aspiratori, gli apparecchi per l’anestesia, i letti, gli apparecchi radiologici; e poi tutto il materiale di consumo, lo strumentario ed i farmaci necessari per poter essere operativi il giorno dopo l’aperture dell’ospedale.
Una parte di questo materiale è partito a metà maggio da Milano, dal nostro magazzino di Peschiera Borromeo, dove abbiamo caricato un container da 20 piedi contenente quasi 30 quintali di materiale. Questo container, imbarcato a Genova, è arrivato a Karachi, il più importante porto del Pakistan, dopo 30 giorni, e poi con un camion è stato trasportato attraverso Pakistan e Afganistan fino a Lashkargah dove è arrivato due giorni fa.
A metà giugno è partita la seconda parte del carico, circa 80 quintali, questa volta in aereo. Contemporaneamente da Amsterdam dove ha sede una importante ONG che fornisce farmaci ad associazioni che operano in paesi del terzo mondo, è partito un terzo carico di circa 40 quintali di farmaci, anche questo via aerea.
Il tutto convoglia a Lashkargah in questi giorni, dove l’ospedale è ormai finito, pronto per essere arredato e fornito di tutto ciò che occorre. Un altro progetto di Emergency che si realizza ma sopratutto un altro aiuto concreto per chi ne ha veramente bisogno.
Alessandro e Antonio
La testimonianza è tratta dal sito di Emergency.
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