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Il dramma del Sudan coinvolge tutti.
26.07.2004

Il dramma del sudan coinvolge tutti.
Crisi umanitaria in Darfur:prosegue l’impegno della Caritas,

con un’attenzione costante all’intero continente africano. Il 24 luglio è partita una missione

“Evitare la carestia, mettere fine al conflitto attraverso il disarmo delle fazioni in lotta, avviare un processo di pace sostenibile, che risolva i problemi politici all'origine del conflitto, e imporre sanzioni nei confronti di coloro che si sono macchiati, direttamente od indirettamente, di crimini di guerra e di crimini contro l'umanità”. Questi i punti chiave della mozione relativa alla crisi nel Darfur, approvata nei giorni scorsi dalla Camera, che prevede un impegno del Governo a far pressione sulle autorità sudanesi e nelle sedi internazionali per iniziative urgenti e ad attivarsi perché sia incrementato gradualmente il sostegno finanziario.

Un primo positivo passo dopo l’appello inviato a tutti i deputati dalla Campagna italiana per la pace e i diritti umani in Sudan, alla quale Caritas Italiana aderisce. Così come positivi sono i colloqui previsti per oggi a Ginevra tra gruppi ribelli e rappresentanti internazionali. Occorre però l’impegno di tutti per moltiplicare le occasioni concrete di dialogo tra le parti e assicurare protezione e assistenza umanitaria alla popolazione. Anche con il coinvolgimento e il contributo della società civile, nelle sue diverse espressioni, locali e internazionali.

I numeri della catastrofe rimangono agghiaccianti: in 16 mesi di combattimenti la guerra del Darfur ha causato oltre un milione di sfollati, quasi 200.000 profughi (tutti nel confinante Ciad) e migliaia di morti, dai 10.000 ai 30.000 secondo le stime più accreditate.

La rete internazionale Caritas è attiva da mesi per rispondere a questa drammatica situazione. Per il 27 e 28 luglio si terrà una riunione di confronto tra tutte le Caritas coinvolte, la Chiesa locale e il network delle chiese ortodossa e protestante.

L’intervento programmato ammonta a circa 14 milioni di euro e prevede prima assistenza, interventi igienico-sanitari e educativi a beneficio di 500.000 persone.

Sono state già fornite tende per 163 famiglie nei campi di Hashaba e Mershing, sono stati realizzati 116 servizi igienici a Mershing e altri 110 sono in corso di allestimento. A Belil vengono distribuite anche coperte, sapone, taniche. La Caritas è attiva anche in Ciad, nella diocesi di N’djamena, a sostegno di altri 30.000 rifugiati sudanesi.

“Il dramma dei sudanesi, come tutte le grandi emergenze e le povertà endemiche del Sud del mondo non può e non deve essere questione di addetti ai lavori – sottolinea mons. Vittorio Nozza, direttore della Caritas Italiana in partenza per l’Africa (Kenya e Mozambico le tappe principali) proprio per fare il punto sugli interventi in atto in tutto il continente, con particolare attenzione al Sudan e all’intera regione orientale. Nel 2003 la Caritas Italiana ha destinato all’Africa oltre tre milioni di euro (il 30% dei fondi spesi in ambito internazionale) sostenendo progetti in 24 Paesi.

“Sono situazioni che interpellano la coscienza di ognuno – aggiunge Nozza - ed occasioni per riflettere sull’ingiusta ripartizione delle risorse e delle opportunità, che impone un’autentica politica di sostegno allo sviluppo nella interdipendenza planetaria”.



Per sostenere gli interventi in corso (causale “SUDAN”) si possono inviare offerte alla Caritas Cremonese tramite:



Ufficio Caritas Cremonese, via Stenico 2/b Cremona (anche con carta di credito e bancomat)

Ufficio ragioneria della Curia, piazza S. A.M. Zaccaria 5 Cremona

Conto Corrente Postale n. 11001260 intestato a Caritas Cremonese

Banca Popolare Etica c/c bancario 107926 ABI 05018 CAB 11200 intestato a Caritas Cremonese

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Centro d'Ascolto Caritas Cremonese
Via Stenico, 2 - 26100 Cremona
tel/fax 0372-23370

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