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Scoppola: Primarie, la strada per fare l’Ulivo
29.07.2004

Il futuro dell’Ulivo

Chiara Geloni intervista per Europa Quotidiano il prof. Pietro Scoppola

«Il "soggetto Ulivo", plurale e federale, è al tempo stesso la premessa e la conseguenza delle primarie. Prodi è il candidato, l’unico. Bisognerà definire una "base" elettorale, mettendo a punto liste degli elettori, che naturalmente non possono coincidere con i soli iscritti ai partiti. E ci vuole un gruppo di lavoro interpartitico alla guida del processo che si apre. Anche nei collegi comincia il superamento della logica del "tavolo"».

 

La "commissione Scoppola", altrimenti e più ufficialmente detta "gruppo di lavoro per la costituente dell’Ulivo", quella citata da Romano Prodi nella lettera a Repubblica all’indomani del risultato elettorale, l’aveva messo per iscritto il 19 marzo scorso, precisamente al quinto dei sette punti dai quali è costituito il documento: «Lo statuto del soggetto politico "Ulivo" dovrà prevedere le modalità di designazione delle candidature a tutte le cariche istituzionali attraverso le elezioni primarie o comunque in forme che garantiscano il coinvolgimento diretto dei "cittadini dell’Ulivo" nelle scelte».

Professor Scoppola, lunedì sera, mentre Prodi parlava a Padova, le saranno fischiate le orecchie...

Quella di Prodi mi è sembrata un’apertura molto bella, brillante anche nel linguaggio, fresco, tutt’altro che burocratico o politichese. Una sfida aperta: se c’è qualcuno che vuole correre si faccia avanti. Sono cose che alla gente piacciono, e sinceramente anche a me.

Ma sono possibili in Italia oggi le primarie?

Ovviamente non è pensabile che, come in America, questo istituto possa essere istituito per legge in tempi brevi. Ci vorrebbe il consenso della destra, e coi guai che hanno, figuriamoci... Dovremo quindi pensare a primarie autogestite, adottate unilateralmente da una sola parte.

E chi vota?

Naturalmente occorrerà trovare un sistema per definire una "base" elettorale: non si può consentire che voti chiunque, magari anche un elettore della Cdl. Quindi andranno messe a punto delle liste degli elettori dell’Ulivo, che naturalmente non possono coincidere coi soli iscritti ai partiti: Prodi ha parlato di leader "scelto dai cittadini". Bisognerà creare dei veri e propri albi degli elettori dell’Ulivo, attraverso un meccanismo di iscrizione e il versamento di una quota simbolica per coprire le spese dell’operazione...

Tutto questo è nient’altro che il cuore della proposta della "commissione Scoppola"...

Infatti. Il cuore della proposta ripresa da Prodi su Repubblica il 15 giugno. La lettera si concludeva con due proposte: una ai partiti, la costituente dell’Ulivo. E una ai cittadini, l’avvio della costituzione degli albi degli elettori. È chiaro che sono possibili aggiustamenti e modifiche rispetto al documento elaborato dal gruppo di lavoro che ho coordinato. Ma la sostanza è quella.

Quindi c’è un legame stretto tra primarie e nascita del "soggetto Ulivo".

Ma per forza! Il "soggetto Ulivo", plurale e federale, è al tempo stesso la premessa e la conseguenza delle primarie. È chiaro che ci vuole un gruppo di lavoro interpartitico alla guida del processo che si apre. Senza questo le primarie sono nulla, un assurdo.

La lettera di Prodi venne accolta con qualche perplessità e freddezza. Se è come dice lei, com’è allora che oggi tutti nel centrosinistra si stanno pronunciando a favore delle primarie?

Faccio tre ipotesi: la prima è che non hanno capito, ma mi pare difficile che sia così. La seconda è che fingano di accettare ma non facciano sul serio. E questo non voglio pensarlo, perché stiamo parlando di persone perbene, delle quali ho stima. La terza ipotesi è che nel frattempo, tra il 15 giugno e oggi, gli esponenti del centrosinistra si siano convinti che quella indicata nella lettera di Prodi era la strada.

Prodi ha parlato di "primarie come in America", ha addirittura evocato "il tempo del sangue"... lei pensa che potrebbe esserci uno scontro tra più candidati alla leadership del centrosinistra?

No. Non mi pare realistica questa cosa. Credo che il riferimento "americano" sia stato suggerito, per così dire, dalla cronaca... Il candidato è Prodi, lo sa lui e lo sappiamo tutti. Ma, attraverso le primarie, nessuno potrà più dirlo "riesumato" dal ‘96. Sarà un leader nuovo e originale, individuato su una piattaforma chiara.

Prodi parla di "ascolto", però, non ancora di un programma.

Ma ci vorrà un documento, un programma minimo su cui chiedere fiducia agli elettori. Anche perché il paese non ha bisogno solo di essere ascoltato, ma anche di parole di speranza. Siamo arrivati molto in basso, sa... Ascolto e proposta sono due momenti complementari.

Primarie per il leader, poi anche nei collegi?

È chiaro che comincia il superamento della logica del "tavolo notturno" (chissà perché certe riunioni si fanno sempre di notte...), della trattativa tra partiti. Ci si muove nella logica del collegamento stretto tra il candidato e il territorio, che è tipica del sistema uninominale. Ma un passo per volta: l’importante è cominciare.

Ma non c’è il rischio che in una coalizione come l’Ulivo, formata da partiti e culture che in qualche caso sono stati avversari per decenni, se si introduce il "tempo del sangue" poi non si riesca più a fare la pace?

Avversari per decenni, è vero, ma le ricordo che è stato prima del crollo del Muro di Berlino e della fine della Guerra fredda. E comunque, guardi: se crediamo nell’Ulivo allora bisogna affrontare un confronto culturale alto. Non si va avanti sulla base di piccole intese, le sfide vanno accettate fino in fondo, compresa quella di costruire una cultura comune. E le forze dell’Ulivo, se è vero che sono state a lungo divise, hanno però alle spalle anche molto in comune: la cultura della Costituzione, le radici della Repubblica. E il nuovo riformismo. Le pare poco? Queste cose non possono rimanere un presupposto implicito. Devono diventare cultura di governo...

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