Richard Florida studia e insegna a Pittsburg "Storia dello Sviluppo Economico", e si dedica con impegno e passione a studiare le ragioni del rapido sviluppo di alcuni territori e del declino di altri. Ha sintetizzato anni di ricerche in un libro "L'ascesa della nuova classe creativa" di grande impatto e suggestione. La tesi di fondo del libro è che nel mondo la creatività sta diventando il fattore più importante delle scelte di localizzazione delle imprese e degli investimenti innovativi. Non sono più le persone a seguire le attività industriali e di servizio, ma sono le attività - per lo meno quelle a più alta intensità di innovazione e di creatività - a spostarsi laddove ci sono "i talenti", le risorse di intelligenza e di sapere che oggi hanno per lo sviluppo la stessa importanza che ebbero in passato le risorse energetiche e le materie prime. Costruire un ambiente favorevole alla cultura e alla creati\vità è la condizione prima dello sviluppo territoriale. Una creatività che non è divisibile: non esiste innovazione industriale in un ambiente piatto e conformista sordo alle innovazioni sociali e culturali.

Con una certa sorpresa, ma non troppa, Richard Florida afferma di aver scoperto nel 1998 come i trend di localizzazione delle aziende high tech e delle persone di talento, coincidessero con le scelte di localizzazione della popolazione gay, che un altro ricercatore americano, Garry Gates, stava in quegli anni studiando. «La mia lista dei punti caldi high tech in tutto il Paese somigliava moltissimo alla sua lista dei posti con la più alta concentrazione di gay». Per questo ai due requisiti fondamentali per lo sviluppo locale, la Tecnologia e i Talenti, Florida ne aggiunse un terzo, la Tolleranza, che misura il grado di apertura dei territori alle diversità etniche, religiose, culturali. È irresistibile la tentazione di accostare queste considerazioni ai recenti provvedimenti del Governo nei confronti delle iniziative del Comune di Genova per riconoscere il diritto di voto amministrativo ai cittadini immigrati e dello Statuto della Regione Toscana a proposito delle coppie di fatto. Sia Genova che la Toscana, impegnate l'una a passare da uno sviluppo "pesante" ormai al capolinea ad uno "leggero" contrassegnato dalla creatività, dalla ricerca, dalla bellezza; l'altra a rivitalizzare i propri sistemi di sviluppo locale, a fronte dei cambiamenti indotti dalla globalizzazione, sembrano aver capito la lezione di Florida: l'economia della conoscenza è inseparabile dalle politiche della accoglienza e del rispetto della diversità.

Le discriminazioni basate sul colore della pelle - recentemente anche Confindustria ha denunciato le difficoltà enormi che studenti e ricercatori di altri continenti devono affrontare per studiare in Italia -, sulla fede religiosa o sulle propensioni sessuali finiscono per sbarrare la strada alla crescita di quei talenti, nostrani e immigrati, cattolici e buddisti, etero e gay, di cui la nostra economia e la nostra società hanno bisogno per crescere. Alla cupa idea di civiltà che traspare dalle dichiarazioni di molti esponenti politici della maggioranza, corrisponde un'idea altrettanto cupa dello sviluppo economico, che sembra davvero non avere più futuro.

da www.unita.it