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I Sindaci a Riva del Garda..
13.09.2004

Oltre ottocento amministratori a Riva del Garda, alla quarta Conferenza
dei Piccoli Comuni. Le relazioni del Presidente Torchio e di Mauro Guerra.
Un riconoscimento alla biblioteca comunale di Renate


Oltre ottocento sindaci e amministratori si sono dati convegno al palacongressi di Riva del Garda per la quarta Conferenza nazionale dei piccoli Comuni dal titolo «Piccolo è grande. Seimila punti di forza sul territorio, svoltasi venerdì 10 e sabato 11 settembre.
Il Presidente dell’ANCI Leonardo Domenici nel suo intervento ha ricordato le proposte avanzate dall’Associazione per la promozione di politiche di sviluppo dedicate ai piccoli Comuni, dal rifinanziamento del fondo ordinario degli investimenti per i Comuni minori alle incentivazioni per l’associazionismo ed il contributo ordinario per le Unioni comunali, l’articolazione specifica per i piccoli Comuni della normativa per i rinnovi contrattuali, la semplificazione delle procedure di gara previste dalla legge vigente per i piccoli Comuni e infine il coinvolgimento pieno dei Comuni di minore dimensione demografica nei processi di innovazione tecnologica ed infotelematica.
«Da una ricerca commissionata dall’ANCI all’istituto SWG di Trieste – ha ricordato Domenici - si evince che gli italiani, soprattutto quelli che abitano nei piccoli centri si fidano dei sindaci. Il Comune, anche nei momenti di difficoltà resta l’istituzione più vicina ai cittadini, l’istituzione con cui realmente si può dialogare e collaborare. Il 73% degli intervistati dichiara di avere più fiducia nel sindaco e il 67% si sente meglio tutelato dall’attività svolta dall’amministrazione comunale». «I piccoli centri – ha concluso Domenici - sono una delle anime del nostro Paese. Insieme alle grandi città costituiscono le fondamenta dell’Italia, ne incarnanano quel dinamismo che ha fatto crescere i nostri territori negli ultimi trent’anni».
Le tappe della crescita dei piccoli Comuni, pur tra mille difficoltà e ostacoli, sono state ripercorse dall’on. Giuseppe Torchio, presidente nazionale della Consulta dei Comuni di minore dimensione demografica. Torchio ha ricordato momenti importanti e qualificanti, come l’assemblea nazionale di Cremona e quella di Torino con la presenza del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
«Capillari iniziative al nord, al centro e al sud e- ha sottolinato Torchio - aprendo un vasto fronte di dibattito e di proposta politica anche in sedi istituzionali nuove quali il CNEL e attraverso la sistematica partecipazione a tutti i momenti di consultazione istituzionale, dai dibattiti nelle commissioni parlamentari alle audizioni sulla manovra economica in occasione del Documento di Programmazione e Economica e Finanziaria DPEF o della stessa legge Finanziaria, agli incontri con il Governo, alla partecipazione con rappresentanze proprie in sede di Conferenza Stato-Città e Unificata Regioni Autonomie Locali. È stata garantita una presenza anche all’interno del Comitato delle Regioni a Bruxelles, nel consiglio di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti, nelle Commissioni ministeriali e nei luoghi di concertazione per la definizione dei provvedimenti legislativi sia in sede nazionale che regionale. Questa «lunga marcia» è il frutto di un impegno capillare, della mobilitazione di centinaia di amministratori locali».
Fasi di positiva crescita, ma anche un ultimo periodo contraddistinto da crescenti difficoltà. «Purtroppo quel meccanismo di crescita – ha sottolineato Torchio - ha successivamente registrato dei ripensamenti tanto improvvisi e altalenanti quanto pericolosi. Nella finanziaria di quest’anno il versante dei piccoli Comuni e, in particolare delle Unioni, sta pagando dei costi insopportabili a livello di disattenzione, di Esecutivo e di Parlamento. Si tratta di argomenti già evidenziati dall’ANCI e che non possono esser dimenticati a fronte del recente decreto tagliabilanci che, non potendo più accanirsi nei confronti dei piccoli Comuni, si volge comunque agli Enti superiori ai cinquemila abitanti e alle Province, determinando effetti a dir poco nefasti. Prova ne sia la caduta in picchiata degli investimenti dei piccoli Comuni accertata da un pauroso arretramento dell’accesso ai mutui della Cassa Depositi e Prestiti. I provvedimenti del governo in direzione degli Enti Locali sono insomma assai contraddittori».
Di estremo interesse anche la relazione svolta nella mattinata di sabato da Mauro Guerra, sindaco di Tremezzo e presidente dell’Unione dei comuni della Tremezzina. «Ciò che mi preme rimarcare oggi – ha sottolineato Guerra - è un dato forte politico-istituzionale. La realtà dei piccoli Comuni, delle loro forme associative, costituisce sempre più una straordinaria risorsa per il rilancio del paese. Noi stiamo già lavorando a questo, vorremmo essere messi nelle condizioni di poter continuare a farlo. Vorremmo che questo fosse riconosciuto nei fatti oltre che nelle parole. Vorremmo che alla dignità del nostro rango costituzionale corrispondessero comportamenti coerenti e leali da parte di tutti gli altri attori istituzionali, in ogni momento. Non vorremmo più ripetere vicende tristi e intrise di ipocrisia come quella rappresentata da Governo e Parlamento sul vincolo di mandato, o vicende incomprensibili come la «dimenticanza» delle Unioni nell’ultima finanziaria, o unilaterali e miopi come il taglio dei contributi agli investimenti».
Tra i numerosi intervenuti al dibattito anche Pier Lanfranchi, vicesindaco di Fortunago, che ha dato atto alla consulta e al suo presidente Torchio di aver svolto un ruolo «unitario e operativo che è servito per aiutare il lavoro dei sindaci dei piccoli Comuni».
Da rilevare inoltre che la biblioteca del Comune di Renate è stata premiata nell’ambito del concorso «Una finestra sul mondo», con cui si intendeva porre in evidenza progetti e iniziative rivolti alla «biblioteca», luogo di incontro e dialogo che si apre alla comunità. I Comuni hanno così risposto all’invito del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi di aprire le loro biblioteche al pubblico, di farne luoghi di incontro e di discussione. La Commissione ha così premiato Renate, la cui biblioteca risulta ottimamente organizzata e integrata con la realtà territoriale locale.
Dalla Conferenza di Riva del Garda è dunque complessivamente scaturita con forza la necessità di una politica per i piccoli Comuni che abbia lo sguardo alto, il respiro ampio di una strategia di lungo periodo che confermi la scelta di fare delle autonomia locali, anche del 70% di esse che è di piccole dimensioni, nel quadro di una rinsaldata unità nazionale, i motori di una nuova stagione delle nostre istituzioni democratiche e dello sviluppo del nostro Paese.

fonte: anci regione lombardia

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