Welfare Italia :: Volontariato :: Convegno in genieri a Bergamo. Invia ad un amico Statistiche FAQ
1 Maggio 2024 Mer                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Convegno in genieri a Bergamo.
19.09.2004

Convegno degli ingegneri a Bergamo – Torchio: “ Serve uno sforzo comune
tra pubblico, privato e ordini professionali per far crescere le nostre comunità”

Uno sforzo comune tra pubbliche amministrazioni, operatori privati e professionisti. E’ quanto il presidente dell’Anci Lombardia on. Giuseppe Torchio ha chiesto nel corso del Convegno degli ingegneri in svolgimento a Bergamo, con la partecipazione del presidente nazionale ing. Sergio Polese.
“L’ANCI – ha sottolineato il presidente Torchio – ribadisce che il coinvolgimento delle comunità locali nelle scelte che riguardano la gestione del territorio dovrebbe essere obiettivo comune al fine di individuare le soluzioni più vicine ai problemi reali: Non sempre è così e a nostro giudizio appare poco rispettoso del rapporto con il governo del territorio informare i sindaci di un’opera importante solo nel momento di attuare la variante urbanistica, magari dopo che un’area era stata destinata a tutt’altra finalità. Tutto ciò assume un’importanza fondamentale nel caso in cui le opere contenute nella delibera CIPE, che approva e finanzia gli interventi strategici, strumenti urbanistici, in special modo per quanto riguarda le opere ubicate in ambito locale. Come si può pensare che i progetti relativi ad opere ricadenti in ambito locale siano approvati dal CIPE, integrato dalla regione competente che ha solamente “sentito” il comune, che poi si vedrà automaticamente modificare i relativi strumenti urbanistici senza alcuna possibilità di confronto su scelte che insistono totalmente ed esclusivamente nel proprio territorio? Per quanto riguarda poi la localizzazione, non è stato condiviso il principio che spetti esclusivamente e sempre alle regioni tale decisione; forse sì per opere di interesse regionale, ma sicuramente no per le opere di interesse locale, altrimenti la regione potrebbe decidere il tracciato della metropolitana di Roma”.
Altra nota dolente. “Secondo l’ANCI – ha aggiunto Torchio - è stata poi confusa la potestà legislativa in capo alle regioni per la materia dei lavori pubblici, con le competenze amministrative e di governo del territorio riconosciute in via esclusiva ai comuni dal testo unico delle autonomie locali e dall’articolo 118 della costituzione. Per le opere di interesse locale la localizzazione e la progettazione dovrebbero spettare esclusivamente al comune. Ciò senza dimenticare che la localizzazione delle maggiori opere strategiche attiene ad ambiti territoriali di rango metropolitano, che anche alla luce di quanto disposto dal testo unico degli enti locali meriterebbero una considerazione specifica e differenziata. Tutto questo in attuazione dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza contenuti nell’articolo 118 della costituzione; l’azione amministrativa improntata a criteri diversi da questi porta a confusione di ruoli in merito al governo del territorio che non raggiunge l’obiettivo di accelerazione e snellimento delle procedure, e crea confusione nei cittadini e conflitti locali che non possono essere facilmente gestiti”.
“Serve dunque un lavoro intenso fatto in piena collaborazione. Penso, ad esempio, al complesso tema dei lavori pubblici e degli appalti. Una materia, come ci ricorda l’articolo 117 della Costituzione, di chiaro riferimento regionale. La stessa legge quadro sui lavori pubblici e le relative norme secondarie di attuazione, rappresentano un momento di forte innovazione nel settore e di modernizzazione della pubblica amministrazione. Il primo effetto della riforma è stato l’eliminazione della frammentazione di riferimenti normativi che ha regolato l’affidamento delle opere pubbliche in questi ultimi anni. Ferma la condivisione dei principi e degli intenti, sono state sempre evidenziate le forti difficoltà attuative, di rilevanza diversa a seconda delle dimensioni degli enti. L’ANCI ha sempre rappresentato la necessità di operare uno sforzo in questo senso, per trovare spazi di apertura senza snaturare i principi della riforma. Inoltre le disposizioni contenute nel “collegato infrastrutture” hanno apportato rilevanti modifiche alla legge Merloni che hanno una forte ricaduta sui comuni, in particolar modo quelli di minore dimensione demografica perché riguardano gli appalti di importo medio-basso, che sono la maggior parte dei lavori realizzati dai comuni piccoli. Sono stati, infatti, eliminati molti dagli adempimenti nei confronti dell’osservatorio dei lavori pubblici per gli interventi di importo inferiore a 500.000 euro (stiamo parlando di un miliardo di vecchie lire). E’ stato eliminato, inoltre, l’obbligo di procedere alla programmazione annuale e triennale per i lavori di singolo importo inferiore a 100.000 euro (certamente tutti i lavori di manutenzione e buona parte delle opere). La redazione dello studio di fattibilità è diventata obbligatoria solo per i lavori che superano il milione di euro. Ancora, per l’affidamento in via fiduciaria degli incarichi di progettazione la soglia è passata da 40.000 a 100.000 euro; questo significa che per incarichi fino a questo importo non si dovranno indire gare di progettazione”.
“Alla luce di tutte queste considerazione – ha concluso il presidente Torchio – è evidente che le sfide che abbiamo davanti sono di grande portata, a tutto campo, e richiedono uno sforzo concertato e comune. Per questo lo scopo principale è non solo comprendere come evolverà il ruolo dell’ingegnere in un’economia della conoscenza, ma anche e soprattutto individuare quali iniziative e quali strategie intraprendere perché l’ingegnere possa evolvere accompagnando la trasformazione economica e sociale in atto con un ruolo sempre più elevato. E questo bene delinea il percorso che dobbiamo percorrere insieme. Infatti, oggi e, ancor di più domani, la collaborazione tra i comuni e le categorie professionali, nella fattispecie gli ingegneri, sarà sempre più stretto e decisivo per una corretta crescita delle nostre comunità”.

Welfare Italia
Hits: 1795
Volontariato >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti