16.05.2003
LA POLEMICA Borsani replica: sono falsità Ds all´attacco della Regione "Piano ticket fallimentare" da Repubblica - maggio 2003
I Ds bocciano i ticket Non riducono la spesa Trecento milioni la spesa a carico dei contribuenti Secondo un bilancio dei consiglieri regionali la ricetta di Formigoni ha fallito La spesa farmaceutica lombarda si è ridotta di poco rispetto ad altre regioni LAURA ASNAGHI
«I ticket sui farmaci? Un vero fallimento. La spesa è diminuita di poco e, in compenso, i malati lombardi sono stati tartassati». I consiglieri regionali Ds fanno il primo bilancio sui ticket, varati dal Pirellone con lo scopo dichiarato di arginare la spesa sui farmaci. «La ricetta di Formigoni non ha funzionato, ecco perché la bocciamo - dichiara Fiorenza Bassoli, diessina, vice-presidente del Consiglio - e i dati parlano chiaro». Nel dossier presentato ieri mattina, si dice che la spesa per la farmaceutica si è ridotta, nel primo trimestre dell´anno, del 5,2 per cento contro una media nazionale del 6,8 per cento. «Il risultato è deludente - osserva la Bassoli - e in più regioni come la Toscana o la Campania, sono riusciti a tagliare la spesa, rispettivamente, del 10 e del 13 per cento, senza far pagare niente ai malati». Per farsi curare, i lombardi hanno speso di tasca propria cifre consistenti. I ticket sui farmaci hanno comportato costi per oltre 46 milioni di euro. Ma a questa spesa vanno aggiunti i 250 mila euro sborsati per i medicinali in "fascia C", quelli che si pagano integralmente. «Sommando i due capitoli di spesa si arriva a 300 milioni di euro - ricorda Carlo Porcari, consigliere regionale diessino, membro della commissione sanità - e questa cifra corrisponde al 41 per cento della spesa totale sui farmaci. Una vera stangata per le tasche del contribuente». Ma la "nota spese" a carico dei lombardi non è finita qui. I ticket si pagano anche al pronto soccorso, quando le prestazioni non sono urgenti. In 21 ospedali su 29 sono stati incassati circa 2 milioni e 500 mila euro. «Da un sondaggio che abbiamo fatto in diversi pronto soccorso - spiega Porcari - risulta che per evitare errori di valutazione sul malato, i casi dubbi vengono etichetti con il "codice verde", quello che dà diritto a prestazioni gratis. Ma se gli esami del sangue dimostrano che la situazione è sotto controllo, il paziente viene invitato a presentarsi in cassa a pagare il ticket di 50 euro e a rivolgersi al suo medico di base per ulteriori cure». Un comportamento che, secondo Porcari, non è corretto: «Questa è una prassi per mettere il medico al riparo da contestazioni legali. Ma non serve a dare una risposta al cittadino che sta male e ha bisogno di assistenza». Nel dossier presentato ieri dai diessini si contesta anche la politica regionale sul piano per gli investimenti in sanità . Su 1.880 milioni di euro stimati per far fronte alle richieste di rinnovamento strutturale degli ospedali, la Regione ha concesso solo 890 milioni. Per i mille mancanti, gli ospedali dovranno ricorrere al "fai da te", vendendo parte del patrimonio o cercando capitali privati.
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LA REPLICA "Consumo sceso del 6%" Borsani: "Tutte bugie Si fanno meno ricette"
Assessore Borsani, allora i ticket si sono rivelati un´arma perdente? «Non scherziamo. Servono, eccome, a contenere la spesa». Nessun ripensamento? « Voglio ricordare che a fine giugno si conclude il monitoraggio sui ticket e non possiamo esludere niente in linea di principio. Decideremo il da farsi sulla base dei risultati concreti e reali». I dati forniti dai diessini parlano chiaro. Un risparmio del 5 per cento legato ai ticket sui farmaci non è gran cosa. «Le cose non stanno così. L´offensiva dei Ds è fatta con le bolle di sapone, condite di bugie». Vale a dire? «Grazie ai ticket siamo riusciti a contenere la spesa entro il tetto del 13 per cento, posto come limite invalicabile dal governo. Pena pesanti tagli sulla sanità . Varare i ticket non è stata una scelta facile, ma sta dando i suoi frutti». A costo di pesanti sacrifici per i malati lombardi. In base ai dati illustrati ieri dai Ds, i lombardi hanno sborsato 300 milioni di euro per comprare farmaci. «E io ribatto con un altro dato. In Lombardia il "consumo" di ricette è sceso del 6 per cento. Una percentuale rilevante. Questo significa che prima dei ticket si faceva un uso improprio dei farmaci, con inevitabili sprechi». In Toscana, la spesa per i medicinali è scesa del 10 per cento, senza bisogno di imporre pesanti ticket. «La Toscana, portata ad esempio dai Ds, non dice però tutta la verità ». Cosa nasconde? «Non dice che lì è stata adottata la distribuzione diretta di molti farmaci, per cui i malati sono costretti ad andare in ospedale o presso le Asl per ritirare le medicine. Un metodo, lasciatemelo dire, un po´ sovietico. Per non dire delle Regioni che hanno contingentato le ricette. E i malati che superano il limite stabilito, poi pagano tutto». Assessore, lei dice che i dati forniti dai diessini sono distorti e confusi. Ma il 40 per cento della spesa farmaceutica a carico dei contribuenti non le pare un´esagerazione? «Non so da dove arrivi questo dato. Ma il bilancio, quello vero, lo daremo noi, tra breve». (l.a.) -------------------------------------------------------------------------------- Ds Milano - Rassegna stampa
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