25.09.2004
Intervista ad Augusto Canal, portavoce degli ulivisti pinerolesi «Sogno un Ulivo unito e coraggioso» «Governiamo meglio del centro-destra, ma a Pinerolo ci serve più coraggio»
"L'Ulivo ritrovi la bussola perduta" titola il fondo del direttore de "La Repubblica", Ezio Mauro, apparso sul numero di sabato scorso. Secondo Mauro all'Ulivo mancano le tre condizioni minime per potersi presentare come credibile soggetto politico: un leader, un programma, un'identità riconoscibile e riconosciuta.
A Pinerolo, o meglio ancora nel Pinerolese, l'Ulivo vive invece una realtà forse unica nel panorama nazionale, ovvero dispone di coordinamento attivo nel quale si riconoscono i due parlamentari del centro-sinistra eletti nel Pinerolese (il sen. Elvio Fassone e il deputato Giorgio Merlo), riesce a coinvolgere nelle sue riunioni almeno una trentina di persone, che di questi tempi è già un successo, e fare un minimo di elaborazione politica.
A questo, Augusto Canal - che dell'Ulivo pinerolese è portavoce - aggiunge «un successo elettorale che nelle ultime elezioni ha dimostrato il valore delle scelte unitarie».
Dunque la rotta perduta potrebbe essere indicata da Pinerolo? Di Ulivo e del suo futuro abbiamo parlato proprio con Augusto Canal.
Il caso a Pinerolo, che pare essere quasi unico a livello nazionale, ha mai avuto un riconoscimento? «No, mai, perché a quei livelli in realtà l'Ulivo viene riscoperto solo in fase elettorale, ma ormai i cittadini se ne sono accorti e ragiscono con l'astensione».
A Pinerolo però, soprattutto in città , vivete una grossa contraddizione: da una parte l'Ulivo, sì vivo, ma snobbato dai partiti che con i loro dirigenti, per quel che ci risulta, non frequentano molto le vostre riunioni: «È vero, molti, come la parte "ex-Democratici" della Margherita, non li abbiamo proprio mai visti».
Così non rischiate una crisi d'identità ? «Il nostro punto di riferimento sono i cittadini e proprio da loro parte la richiesta di unità e, ai partiti, di fare un passo indietro, il che non vuol dire annullarsi».
Insomma la strada, sembra di capire, è quella che ha portato alla lista "Uniti per l'Ulivo". «Certamente, il risultato elettorale qui dove veramente si è data un'immagine unitaria ce lo ha confermato, è l'unità l'arma vincente, il messaggio più forte da dare all'elettorato».
Ma a Pinerolo molto probabilmente vi ha dato una grossa mano la debolezza del centro-destra a livello locale: «Questo è innegabile, come è innegabile che tra il nostro personale politico e il loro c'è un abisso in quanto preparazione».
Allora non dovreste avere problemi a trovare nuovi uomini da proporre agli elettori, ma anche voi, da questo punto di vista, sembrate in crisi: «È vero, ma non sono gli uomini che ci mancano, bensì il coraggio di farli emergere, di dare loro un ruolo, di rinnovarci, il che non vuol dire mettere da parte nessuno».
Come vi presenterete alle prossime elezioni regionali? «Per me ancora una volta l'unica strada è quella di andare avanti con l'esperienza della lista unitaria, ma davvero non so se ci riusciremo».
Riuscirete anche a coinvolgere i tanti che continuano a non volersi riconoscere nei partiti? «Io diffido di quelli che da oltre trent'anni pensano di avere la verità in tasca, sempre la stessa. Non riesco a capire come facciano a non rendersi conto che il mondo è cambiato e che bisogna adeguarsi: io sogno di riuscire un giorno a discutere con tutte le nostre componenti sul futuro di Pinerolo e di vedere finalmente abbandonate posizioni superate e perdenti. Dobbiamo trovare questo coraggio».
Intervista a cura di Alberto Maranetto
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