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Il valore della scienza e della coscienza
25.09.2004

Movimento Università-Opinione
muoge@fastwebnet.it
L’etica della responsabilità pubblica, il valore della scienza e della coscienza.

La centralità dell'etica civile per il futuro del nostro Paese
Università-Opinione denunciò con determinazione la natura eversiva del berlusconismo. In particolare abbiamo indicato nell'enorme conflitto di interesse di Berlusconi un'insidia per tutta la vita nazionale. Infatti la gigantesca commistione tra pubblico e privato impersonificata da Berlusconi avalla di fatto qualsiasi altro interesse privato nella vita pubblica. Se Berlusconi viola così platealmente il diritto oggettivo, chiunque potrebbe ritenere lecito qualsiasi conflitto di interesse. Come se ciò non bastasse, da pochi mesi è stata approvata la Legge Frattini, che è un'offesa alla nostra intelligenza, visto che ci è stato "spiegato" che la proprietà non creerebbe conflitto...Figurarsi! Berlusconi possiede innumerevoli aziende e, nelle "sue" aziende, decide lui chi assumere e chi licenziare. Ma abbiamo motivo di ritenere che con tale smaccata presa in giro Berlusconi e i suoi lacché abbiano osato troppo, tanto che sono in molti ad avere aperto gli occhi, prendendo le distanze dal super parvenous della politica italiana. Se la politica è intesa solo come businness non si va da nessuna parte! E' confortante che con le ultime elezioni europee e amministrative il partito/azienda ha subito una batosta. Trattasi di un non-partito, di una disgustosa anomalia, visto che non esiste democrazia al suo interno. Nei congressi non è prevista alcuna votazione, visto che decide tutto il Capo. Si dovrebbe parlare più propriamente di adunate, come durante il ventennio di triste memoria. In questi anni purtroppo le casse dello Stato si sono svuotate e molte risorse finanziarie sono state travasate in quelle delle aziende del premier, che godano splendida salute, tanto che in un anno il tesoro della famiglia di Arcore è cresciuto del 12 %, superiore persino all'aumento dell'8 % del listino di borsa.
Ci consola il fatto che Berlusconi si fa sentire sempre più raramente in pubblico. Si presenta con abbardature ridicole, tanto da suscitare ilarità. Berlusconi non ha più ascendente, e non riesce più a controllare i conflitti della caolizione di centro destra, che assomiglia sempre di più ad un'armata Brancaleone. Il risultato è l'immobilismo a cui tutti noi assistiamo. Anche una delle poche leggi approvate (la Bossi-Fini) non va bene (lo ha detto la Consulta e lo ha confermato lo stesso ministro Pisanu) e deve essere profondamente modificata.
Romano Prodi ci incoraggia a non guardare al passato, bensì alla costruzione del nostro futuro. "L'elemento unificante deve essere quello di un'etica civile, sia nella legislazione sia nella sua applicazione: cioè proprio quello che è mancato a questo governo. La nostra società può ricomporsi solo su un alto contenuto etico. Oggi questo è l'unico collante che può tenere insieme il Paese. Cominciamo a lavorare subito prima che sia troppo tardi" (La Repubblica, 1.9.2004).
Alessandro Morelli, Giorgio Diliberto

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Ci hanno scritto:

Da Milano
Sono lieta di ricevere le vostre comunicazioni e sono lieta che si parli di televisione, perché proprio non se ne può più di essere anche televisivamente un distaccamento della cultura americana (per carità c'è anche della buona filmografia, che per altro non fan vedere) ma noi siamo innanzitutto italiani ed europei. Basta ai film solo di violenza ed azione, basta ai talk-show manipolati dove la gente esibisce delle questioni, basta al voyeurismo dei reality-show, basta alla cruenza dei T. Tutta televisione fatta a basso costo e semplicemente idiota, puntando solo sul lato più animalesco che c'è nell'uomo, ma siamo così caduti in basso noi italiani o ce lo vogliono far credere? Certo che possiamo scegliere di spegnere il televisore a favore di buona musica, di un libro o di una bella
chiacchierata in famiglia, però questa si sta rivelando non una scelta ma una necessità.
Antonia De Nicolo Volpe

Da Palermo
Caro Morelli, dopo le prime righe ho lasciato il suo messaggio perché troppo lungo e poco immediato. Lo stile dei messaggi deve essere estremamente conciso e non narrativo perché altrimenti si passerebbe la giornata con le email.
Se i suoi messaggi futuri fossero più lunghi di 15-20 righe faccia pure a meno di inviarmeli, non li leggerei.
Scusi la franchezza ma penso interessi anche a lei sapere a che condizione il suo sforzo ha un esito.
Cordialmente
Umberto Lo Faso

Da Milano
Egregio Professor Morelli, ricevo e leggo sempre con molto interesse le comunicazioni del Movimento
Università Opinione. Le scrivo per chiederLe - se Lei e i suoi collaboratori ne ravvisassero l'opportunità, di diffondere a più vasto raggio possibile, un elenco - chiaro, semplice e schematico di tutte le malefatte del governo Berlusconi degli ultimi anni. Leggi e leggine a proprio favore, stravolgimenti della costituzione, decreti per salvaguardare i propri interessi, eccetera. Purtroppo "la gente", me compresa dimentica, con il trascorrere del tempo, quali e quante sconcezze, in campo nazionale e
internazionale, sono state fatte. In dirittura di arrivo di prossime elezioni penso che un bell'elenco per gli smemorati (e non) sarebbe utile e doveroso. Personalmente ne farei una gigantografia da affiggere dappertuttto.
Auguri di buon lavoro, cordialmente
Adriana Filippini

Da Milano
Non concordo del tutto con la posizione di Cofrancesco. Passi il confronto con Carlo Alberto. Berlusconi ha certamente dato una impronta a questo periodo rappresentando anche in forma caricaturale il vasto “partito” della svalutazione che e’ stato il vero parassita della societa’ italiana. Ma con Carlo Alberto forse ha in comune solo la sfiga. E’ vero che c’e’ stata una resistenza di vari settori della societa’ italiana, ma la resistenza era anche contro le devastazioni. Il primo provvedimento del Governo Berlusconi e’ stata una defiscalizzazione delle successioni e delle donazioni che ora la famiglia Berlusconi sta usando a piene mani. E i vari condoni? Sono forse questi i provvedimenti che legittimano chi comanda a prendere decisioni dolorose per tutti? E’ questa la inaccettabile ipocrisia di fondo di questo soft-regime che si proclama liberista ma e’ solo largamente affarista e quando occorre dirigista. Forse mai, con esclusione dei sistemi sovietici, la menzogna politica e’ stata utilizzata come instrumentum regni normale. E’ certo che l’Italia doveva cambiare in questo periodo: purtroppo se guardiamo settore per settore ai cambiamenti introdotti da questa maggioranza ci accorgiamo che il calzino e’ stato rivoltato al rovescio. E avrei una richiesta rivolta ai politologhi. Chi sono i “poteri forti”? Almeno ruolo, se non nome e cognome.
Guido Martinotti

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