Mani sulla città futura

A noi fa piacere, Sindaco Ubaldi, che lei e l'Amministrazione Pubblica abbiate compreso, capito i grandi cambiamenti sociali in atto. Non ce li stia a teorizzare: tutti noi lo sapevamo già da tempo, io glielo ho anche scritto più volte. Forse disturbi di udito le hanno impedito l'ascolto! E' la P.A. e una classe dirigente inadeguata (e di cui lei fa parte), su cui lei stesso ha convenuto e più volte si è espresso pubblicamente, che non hanno voluto vedere oltre, che non hanno consentito lo sviluppo attraverso il sostegno politico, culturale, economico del nuovo che veniva proposto. Gli investimenti sono stati indirizzati in altre aree. Si è preferito l'economia nostalgica e della betoniera! E oggi ci si trova in balia dei marosi; si ricorda!
Dispiace vedere invece dal suo monologo che il suo comportamento politico e amministrativo, è antitetico rispetto alla raggiunta consapevolezza. Le dinamiche dell'incontro nell'aula Filosofi ne sono una palese testimonianza. Per non parlare della vicenda Turbogas!
Città delle opportunità? Valore della persona? Qualità dei rapporti umani?
Ma va là, altri sono i territori deputati per incantatori di serpenti!
Ci dica piuttosto come spenderà questi 1,5 miliardi di euro nei prossimi anni, ci descriva gli investimenti e le fonti finanziarie.

Ho trovato molto più interessante e di visione l'intervento del Rettore dell'Università di Bologna Pier Ugo Calzolari ripreso venerdì 24 settembre su Repubblica: "Bologna città creativa e candidata a capitale del digitale. Obiettivo attrarre i giovani da tutta l'Europa. Si deve investire sui tanti circuiti giovanili che da sempre tengono alta la temperatura culturale della città. Lei Ubaldi, la creatività, i giovani, li ha depressi. Lei continua a investire in hardware senza software e quel che usa è pacchettizzato, ma soprattutto lei non è stato capace di investire nell'energia dei saperi che sviluppano contenuti e progettualità d'avanguardia.

Lo sconcerto per la sua folgorazione mi impone di chiederle:
-Dove era quando a Parma nel '99 si faceva Digitalcity, la biennale di cybercultura, l'iniziativa culturale più importante e lungimirante che si è svolta a Parma durante il suo primo mandato e che ha visto la presenza in persona o in videoconferenza di esperti nel settore da tutto il mondo?
-Perché non ha sostenuto il progetto Festival dei Popoli presentato nel '98 al suo assessore Spagnoli?
-Perché non ha sostenuto le edizioni on line che ponevano Parma al centro della cultura teatrale (SKENET) e di quella enogastronomica (Cibusroads), mentre finanzia e sostiene giornali inutili e solo compiacenti ai suoi desideri?
-Lei ne sa qualcosa di perché non è stata fatta la "Fiera internazionale della Ricerca Scientifica" a Parma?
-Lei può dirmi perché non si è voluta la scuola del cinema digitale?
-Perché non ha investito nel comune on line?
Questo è solo un breve ricordo dei progetti da lei calpestati. E mi viene a parlare di città delle opportunità? Io sono testimone del potere arbitrario da lei spesso esercitato!
In sei anni non siete stati capaci di attivare un'agenzia artistica in grado di aprire il mondo alla creatività della città, di abbinare almeno alle vostre già costose trasferte all'estero (di cui manca la dovuta informazione al ritorno), forme artistiche contemporanee del nostro territrorio?
Parla di qualità di vità? Con quale impegno politico e progettuale lei e la sua "Città Cantiere" avete affrontato il problema a crescita esponenziale della casa? Mai così grave a Parma. Eppure di cemento se ne è prodotto!
Oggi si vorrebbe tutto ciò che con miopia non si è voluto e di cui anche lei è responsabile.
Diceva Antonio Marchi: "bisogna stare attenti a dove si mettono i piedi, si potrebbero calpestare germogli alcuni dei quali potrebbero divenire una grande quercia". Oppure le ricordo la disquisizione sul "patrimonio progetti" di Amintore Fanfani.
Lei è uno sconfitto non solo dalle ultime elezioni provinciali, ma dal suo inesistente progetto culturale, perché non c'è stato! Ha esercitato l'ordinaria manovalanza, tipica della sua promessa: "CITTA' CANTIERE". Tutto il resto è stata propaganda. Un cambiamento per lo più decorativistico, una ordinaria manutenzione delle cose compito istituzionale della P.A. Presto ci dovremo chiedere come sono state spese le ingenti quantità di risorse finanziarie, visto il fallimento di ciò che ha prodotto, non certo in linea con l'economia delle conoscenze? A proposito che fine ha fatto il nostro ufficio comunicazione comunale, dico nostro, dei cittadini di Parma, non suo?
Vedo che l'abilità politica l'ha spinta a mettere le mani in avanti: è attraverso il "Borgo" che cerca ora di riciclarsi nel centrosinistra?
A Parma, la statura politica ha difficoltà a elevarsi, più che di politica si parla d'affari.

Luigi Boschi
Movimento Sorgenti
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Parma 28 settembre 2004