5.10.2004
Proposta sulle Riforme Istituzionali.
Gent. redazione
recentemente è stata approvata la "Costituzione per l'Europa", il cui testo deriva da quello messo a punto dalla "Convenzione europea": in 17 mesi i 115 "convenzionali" hanno elaborato un buon trattato costituzionale per l'Unione europea, partendo da una situazione complicata da 8 trattati vigenti e portando significativi passi avanti verso il chiarimento dei ruoli delle istituzioni, la democraticità delle stesse e semplificando il processo decisionale in vista dell'allargamento a 10 nuovi membri.
Il risultato è stato ottenuto grazie ad un metodo innovativo: raccogliere insieme rappresentanti dei governi e dei parlamenti nazionali oltre a quelli della Commissione e del Parlamento europeo e lasciarli lavorare senza pressioni ma con un mandato ben definito. Questo nuovo metodo ha funzionato bene: perchè non pensare di applicarlo anche all'Italia? In fondo il problema di base è molto simile: abbiamo un'emergenza istituzionale da risolvere.
Guardando alle proposte presentate dall'ultima bicamerale in poi, si nota che nella sostanza gli obiettivi sono condivisi: si vuole un'articolazione "federale" dello stato (già realizzata ma migliorabile), la creazione di una Camera delle autonomie, il rafforzamento dell'esecutivo (premierato forte o semipresidenzialismo), una correzione al sistema delle garanzie, l'adeguamenteo del sistema al bipolarismo.
La composizione di una "Convenzione per l'Italia" sarebbe semplice: presidenza e vicepresidenza a due alte personalità nominate dal Presidente della Repubblica, 20 membri nominati dalle giunte regionali, 40 dalle assemblee regionali, 30 dalla Camera, 30 dal Senato, uno dal Governo e uno dell'opposizione: se fossero coinvolti solo 124 tecnici e non i leader dei partiti, l'alchimia potrebbe funzionare e portare ad un testo-base da sottoporre al parlamento per un'approvazione condivisa.
L'unico dubbio riguarda la pressione politica: si può immaginare un'organismo come questo che lavora alle regole del gioco mentre i protagonisti si scannano davanti all'opinione pubblica? Probabilmente no. Ma allora mi chiedo, come diavolo hanno fatto i Costituenti a mettersi d'accordo nel '48, con le tremende lacerazioni presenti subito dopo la guerra, per realizzare la splendida costituzione che abbiamo?
Cordiali saluti, Paolo Sinigaglia
Welfare Italia
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