Welfare Italia :: Lavoro :: Nuovo Contratto della scuola.Siglato accordo Invia ad un amico Statistiche FAQ
9 Maggio 2024 Gio                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Nuovo Contratto della scuola.Siglato accordo
16.05.2003

INFORMA E MAILNOTIZIARIO SETTIMANALE DELLA CGIL SCUOLA DI CREMONAVia Mantova 25 tel 0372-448606 Fax 0372/448676E-mail sns@cr.lomb.cgil.it CON DIRITTO DI AFFISSIONE ALL’ALBO E CONSEGNA AL TERMINALE /RSU CGIL ART.15 CCNLVENERDI’ 16 Maggio n° 18

Scheda di lettura del contratto Scuola 2002-2005

v Il contratto del personale della scuola, che è stato siglato oggi, 16 maggio 2003, stabilisce la normativa per il quadriennio 2002-‘05 e le disposizioni di carattere economico per il biennio 2002-‘03.

v La trattativa è stata molto complessa, lunga e difficile. I punti di maggiore divergenza tra le parti hanno riguardato, in particolare: l’autonomia delle istituzioni scolastiche ed il ruolo del lavoro docente ed ata; la contrattazione di scuola sulle questioni che riguardano le risorse economiche e l’utilizzazione del personale, la ridefinizione delle funzioni obiettivo, i nuovi profili e le nuove qualifiche del personale ata, nonché gli aspetti economici.

v Obiettivo della controparte, anche su pressione del MIUR, era sin dall’inizio, quello di ridimensionare pesantemente il ruolo del sindacato, riducendo le materie oggetto della contrattazione a tutti i livelli ed in particolare il ruolo della RSU nella contrattazione di scuola. Altro obiettivo, è stato rappresentato dal tentativo di ridurre le autonome prerogative dei docenti su importanti questioni, quali, ad esempio, l’individuazione delle funzioni obiettivo.

v Positiva nel respingere questa impostazione, che ha pesato fino alla fine sulla trattativa, si è rivelata la tenuta unitaria di Cgil, Cisl, Uil e Snals al tavolo contrattuale.

v L’accordo sottoscritto, nel confermare e migliorare tutti gli istituti contrattuali, rappresenta un significativo passo avanti nella difesa dei diritti dei lavoratori e nella difesa del la retribuzione dai processi inflattivi.

v Inoltre, il testo siglato definisce un articolato coordinato dell’insieme delle diverse norme che ne rende più snella e agevole la gestione.

Riportiamo di seguito i punti più significativi dell’articolato.

v Sugli aspetti retributivi:

Ø Gli stipendi sono incrementati tenuto conto dell’inflazione programmata per il biennio 2002-03 e del recupero dello scarto tra inflazione reale e programmata del biennio precedente, per inflazione programmata per il biennio 2002-03, nel rispetto dell’accordo del 4 febbraio 2002 (5,56%).

Ø Rivalutazione del 10% delle retribuzioni delle attività aggiuntive

Ø E’ incrementata la retribuzione professionale per il personale docente e il compenso individuale accessorio per il personale ATA.

Ø L’aumento complessivo mensile, riguardante la garanzia del potere d’acquisto e la valorizzazione professionale, di un lavoratore con 15 – 20 anni di anzianità di servizio è:

a) docente scuola materna ed elementare di 118,85 Euro (£ 230.125)

b) docente scuola media di 126,89 Euro (£ 245.693)

c) docente scuola superiore di 129,64 euro (£.251.018) .

d) personale ATA media di 93 euro(£180.073)

Ø Alla sottoscrizione definitiva del contratto saranno corrisposti tutti gli arretrati.

Ø E’ stata, inoltre conglobata sullo stipendio tabellare l’indennità integrativa speciale, fermo restando le modalità per determinare la base di calcolo del trattamento della pensione.

Ø E’ stato chiarito che le assenze per malattia non influiscono sulla Retribuzione Professionale dei Docenti e sul Compenso Individuale Accessorio del personale ata.

Ø E’ stato completato l’inquadramento dei DSGA con l’attribuzione del differenziale del 30%.

v Permessi e assenze:

Ø E' stata resa più chiara la normativa delle assenze e dei permessi del personale a tempo indeterminato.

Ø E’ stata introdotta l’aspettativa, a domanda, per un anno e senza assegni, per realizzare l’esperienza di una diversa attività lavorativa.

Ø E’ stata migliorata la normativa sulle assenze e sui permessi per il personale con contratto a tempo determinato (supplenti), estendendo il diritto:

a) All’attuazione della normativa sulle gravi patologie, fino ad oggi riservato al personale di ruolo. Con questa norma anche il personale precario, nel caso di patologie gravi temporaneamente o/e permanentemente invalidanti, ha diritto ad avere la retribuzione intera.

b) All’estensione della norma contrattuale sui congedi parentali (maternità).

c) Ai tre giorni di permesso retribuito per evento in caso di lutto per la perdita del coniuge, di parenti entro il secondo grado e di affini di primo grado.

v Fondo dell’istituzione scolastica

Ø E’ stato aumentata in misura significativa l’entità delle risorse per il fondo dell’istituzione scolastica

Ø Sono stati incrementati tutti i compensi.

Ø Sono state snellite le procedure per far avere tutte le risorse alle scuole.

v Superamento delle Funzioni aggiuntive ATA

Ø Il vecchio sistema viene sostituito con l’attribuzione di incarichi organizzativi sulla base delle esigenze della scuola.

Ø Le risorse per retribuire gli incarichi sono attribuite direttamente alle scuole

Ø I criteri per l’attribuzione degli incarichi, sulla base del POF, sono definiti nella contrattazione integrativa di scuola

v Aree del personale ATA

Ø La classificazione del personale ATA è stata riorganizzata sulla base di più aree e nuove professionalità. Ad ogni area corrisponde uno o più profili professionali.

v Mobilità professionalità personale ATA

Ø I passaggi all’interno dell’area saranno effettuati mediante percorsi di qualificazione e aggiornamento professionale

Ø I passaggi tra le aree saranno realizzati mediante procedure concorsuali, previa frequenza di apposito corso organizzato dall’amministrazione.

v Orario ATA su 35 ore

Ø E’ stato reso più esigibile il diritto ad usufruire dell’istituto della riduzione oraria a 35 ore da parte dei lavoratori.

v Le funzioni obiettivo:

Ø Sono state confermate come funzioni strumentali alla scuola dell’autonomia, con attribuzione diretta delle risorse e l’istituto è stato snellito e reso pienamente disponibile alle decisioni della scuola.

Ø Il collegio dei docenti all’inizio dell’anno scolastico, sulla base delle indicazioni del POF, ne delibera la tipologia, il numero, le competenze e i nominativi dei docenti destinatari. L’entità della retribuzione sarà decisa dalla contrattazione di scuola

v Relazioni sindacali di scuola:

A livello di scuola, fatte salve le competenze del collegio dei docenti (meglio precisate), sono state attribuite alla contrattazione le seguenti materie:

· modalità e criteri di applicazione dei diritti sindacali;

· criteri generali per la ripartizione del fondo;

· criteri di attribuzione dei compensi accessori al personale docente, educativo ed ATA;

· criteri relativi all'organizzazione del lavoro e all'articolazione dell'orario del personale docente, educativo ed ATA;

· criteri per l'individuazione del personale docente, educativo ed ATA da utilizzare nelle attività retribuite con il fondo;

· attuazione della normativa di sicurezza nei luoghi di lavoro

· criteri per l’utilizzazione del personale docente e ATA nei plessi, sezioni staccate, ecc…

· modalità di utilizzazione del personale in rapporto al POF

Ø E' stato confermato il diritto all'informazione alle RSU, con consegna della documentazione, anche su altre materie. Importante segnalare che la verifica sull’attuazione del contratto di scuola e sull’ utilizzo delle risorse è oggetto di informazione successiva

v Contrattazione regionale:

Ø E' stata snellita la contrattazione integrativa nazionale e molte materie sono state trasferite a livello regionale. In particolare:

· criteri per la fruizione dei permessi per il diritto allo studio

· criteri di allocazione e utilizzo delle risorse a livello d'istituto per la lotta contro l'emarginazione e per gli interventi sulle aree a rischio e a forte processo migratorio

· criteri, linee di indirizzo e opportunità formative per il personale docente, educativo ed ATA

· criteri e linee di indirizzo per la tutela della salute

· criteri di utilizzazione del personale

Ø TESTO COORDINATO

Ø In un unico"contenitore" sono state raccolte le disposizioni di oltre 10 accordi contrattuali e sono state disapplicate, snellite o cancellate decine di norme. In questo modo in un unico testo sono reperibili tutte le norme e si snelliscono tanti aspetti che riguardano il rapporto di lavoro.

informativo.

Lettera ai giornali

Egregio Direttore

sta succedendo qualcosa di strano nelle scuole dell’infanzia ed elementari anche del nostro territorio: con una comunicazione di servizio datata 10 Aprile, il Ministro Moratti ha dato inizio ad un piano di formazione a "sostegno" dell’avvio della "riforma" degli ordinamenti scolastici. Entro la fine di Maggio tutti i Dirigenti Scolastici ed almeno un docente per scuola dovranno essere"pronti" a"divulgare" ciò che, si presume, sarebbe stato approvato con la delega al governo per riformare la scuola.

Tutto ciò è sorprendente per non dire grave se si pensa che:

· nessun decreto attuativo è stato ancora approvato, men che meno quello relativo al nuovo assetto organizzativo e didattico delle scuole dell’infanzia ed elementari, anzi la sua preannunciata discussione in Consiglio dei ministri, fissata per Venerdì scorso, è "misteriosamente" slittata a data da destinarsi.Questo imprevisto rinvio pone, quindi, più di un dubbio sulla possibilità che il decreto venga approvato in tempo utile per il prossimo anno scolastico, anche se proprio dal decreto dipende l’avvio della riforma per i primi due anni di corso della scuola primaria.

· si cala dall’alto un piano di formazione senza consultare o coinvolgere le Organizzazioni Sindacali (figuriamoci gli insegnanti!).Forse il Ministro si è già dimenticato non solo che l’aggiornamento, fino a prova contraria, è materia contrattuale, ma anche che le ricadute organizzative di tale materia devono discendere da accordi specifici, come fu stipulato solennemente, nel Febbraio del 2002, con il Patto con il Vice Presidente del Consiglio On. Fini.

· si vogliono introdurre nuove figure- il "docente referente del processo di innovazione" e il docente/facilitatore- che prefigurano un’articolazione della funzione docente non discussa con le Organizzazioni Sindacali.

Qualcuno ha definito questo comportamento del Ministro arrogante(dnon è la prima volta che lo stesso Ministro ci dimostra di non capire la differenza tra il " comandare un processo" anziché"governarlo")…..il problema, però, è che questo comportamento è pure illegittimo: infatti, imporre, in assenza di un decreto attuativo,un aggiornamento senza apposita delibera del Collegio Docenti, in base al regolamento dell’autonomia delle scuole e in base al contratto collettivo nazionale integrativo, si configura come un’azione totalmente illegittima.

Ecco perché la Cgil ,Cisl e Uil Scuola hanno deciso, pochi giorni fa, con un apposito comunicatovolantino alle scuole, di invitare i Dirigenti Scolastici e i Collegi Docenti a rifiutare con forza interventi estemporanei ed impositivi lesivi della loro dignità e delle loro funzioni.

Per la Segreteria della Cgil Scuola di Cremona

Il Segretario Generale

Claudio Arcari

 

MORATTI : SCUOLA DELL'INFANZIA ED ELEMENTARE ... IN ATTESA DELLA CURA MORATTI

La prima notizia è lo slittamento dell’approvazione del decreto. Hanno dato la colpa alla Sars, ma probabilmente non è così. La decisione del rinvio del Consiglio dei ministri difficilmente è stata presa solo per il prolungarsi della discussione in Consiglio sulla Sars.

Ancora meno credibile la versione Moratti del rinvio (Berlusconi assente dal Consiglio dei ministri avrebbe chiesto di essere presente all' esame di tre provvedimenti), visto che il decreto deve essere varato con urgenza, se il Ministro vuole ottenere quanto ha già preannunciato: l’avvio della controriforma da settembre, a partire nelle prime due classi della scuola elementare.

I tempi stanno diventando sempre più improbabili, se si considera la complessità dell’iter di approvazione e la prevista pausa elettorale che coinvolgerà governo e parlamento per le amministrative.

Più probabilmente siamo di fronte alle già viste divisioni del governo e della maggioranza in materia di politica scolastica, da un lato Tremonti pone problemi di copertura finanziaria e dall’altro settori della maggioranza non condividono aspetti di merito.

Soprattutto l’incertezza nasce dalla crescente consapevolezza che i contenuti regressivi del decreto porteranno allo scontro frontale con la scuola reale, gli insegnanti e le famiglie, le organizzazioni sindacali e le associazioni professionali.

Non semplice nemmeno il rapporto con gli enti locali e le Regioni che lamentano la totale assenza di confronto, per altro non realizzato nemmeno con forze

sociali.

Nella scheda che segue sono riassunti i contenuti della bozza di decreto predisposto dal Governo, che prefigura una scuola dell’infanzia ridotta a parcheggio assistenziale, una scuola elementare in cui sono cancellati riforma e tempo pieno per tornare al maestro unico responsabile della classe, una scuola media separata dal percorso di base, impoverita e selettiva.

Contro questo disegno la scuola deve iniziare a mobilitarsi, respingendo i tentativi di imporre i contenuti del decreto senza che sia approvato, come già fatto in alcune realtà territoriali, inviando al Ministero la cartolina contro l’anticipo.

SCHEDA SULLA BOZZA DI DECRETO SULLA SCUOLA DELL’INFANZIA E IL PRIMO CICLO DELL’ISTRUZIONE

COSA CAMBIA PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA

Finalità

· Contribuisce alla formazione integrale dei bambini nel rispetto della primaria responsabilità educativa dei genitori.

Anticipo

· Possono essere iscritti i bambini che compiono tre anni di età entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. A differenza della legge 53/03, la forma sperimentale e la compatibilità con la disponibilità di risorse degli enti locali è riservata solo alla fase transitoria, che fissa per il prossimo anno scolastico il termine per l’anticipo entro il 28 febbraio e prevede per il periodo 2004-2006 una graduazione del termine fino al limite del 30 aprile.

Tempo scuola

· Le 8 ore al giorno non sono più lo standard di funzionamento.

· E’ abolita l’eccezionalità e transitorietà dell’orario antimeridiano.

· L’orario della scuola dell’infanzia può variare da 875 ore annue (25 ore settimanali) a 1700 (circa 50 ore) per 34 settimane(ma potrebbe essere 40 ore per 38 settimane(cioè luglio) sulla base delle richieste delle famiglie. Tale orario è comprensivo della quota riservata alle regioni, alle scuole e dell’insegnamento della religione cattolica.

Organici

· E’ abolito il doppio organico garantito per ogni sezione e l’organico funzionale di circolo. Non sono indicate modalità per l’attribuzione dell’organico.

COSA CAMBIA PER LA SCUOLA ELEMENTARE

Nuovo nome: scuola primaria

Finalità

· E’ abolito la finalità di promozione della formazione dell’uomo e del cittadino secondo i principi della Costituzione.

Articolazione interna

· Al primo anno, raccordato con la scuola dell’infanzia e teso al raggiungimento delle strumentalità di base, succedono due periodi didattici biennali.

Anticipo

· Sono iscritti in prima elementare i bambini che compiono i 6 anni entro il 31 agosto dell’anno di riferimento, possono anche iscriversi coloro che compiono 6 anni entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento. Per il prossimo anno scolastico il termine è il 28 febbraio.

Continuità

· Sono abolite le forme di raccordo con la scuola dell’infanzia e media in ordine a comunicazione dati e informazioni sugli alunni, coordinamento dei curricoli , formazione delle classi iniziali, valutazione alunni, rapporti con gli enti locali, armonizzazione della programmazione didattica attraverso incontri periodici tra dirigenti e docenti.

· Sono sostituite da forme di coordinamento didattico per assicurare il raccordo in continuità, affidate alla decisione autonoma delle scuole.

Tempo scuola

· L’orario annuale obbligatorio è di 891 ore (27 ore settimanali), comprensivo della quota riservata alle regioni, alle scuole e dell’insegnamento della religione cattolica. Attualmente le ore sono 27 in prima e seconda elementare e 30 nelle altre tre.

· Sulla base della richiesta delle famiglie è possibile un ampliamento orario di 99 ore annue (3 ore settimanali), la cui frequenza è facoltativa e opzionale per gli alunni. L’eventuale offerta di attività e insegnamenti aggiuntivi e facoltativi è organizzabile anche per reti di scuole e utilizzando anche esperti assunti con contratti di prestazione d’opera.

· Il tempo dedicato alla mensa è escluso sia dalle 891 ore obbligatorie che dalle 99 facoltative.

· Scompare il modello del tempo pieno di 40 ore, comprensive del tempo della mensa.

· Scompare il vincolo qualitativo di un’offerta formativa caratterizzata dai tempi distesi con attività didattiche distribuite su mattine e pomeriggi.

Organizzazione didattica

· Sono aboliti i moduli (tre docenti su due classi) e il tempo pieno (due docenti su una classe).

· Sono aboliti gli ambiti disciplinari a cui gli insegnanti sono assegnati.

· È abolita la contitolarità e la collegialità del gruppo docente.

· È introdotta la figura dell’insegnante coordinatore-tutor, individuato dal dirigente scolastico, unico responsabile della classe per i 5 anni della scuola elementare, vincolato nei primi 3 anni ad assicurare 18/21 ore di insegnamento nella stessa classe.

All’insegnante coordinatore-tutor, in possesso di una specifica formazione, è affidata:

· la prioritaria responsabilità educativa;

· la funzione di orientamento degli alunni per la scelta delle attività facoltative;

· la funzione di tutorato degli allievi;

· la funzione di coordinamento delle attività educative e didattiche;

· la cura delle relazioni con le famiglie e della documentazione del percorso formativo dell’alunno, con l’apporto degli altri docenti.

Organici

· È abrogata la garanzia di un organico di istituto almeno pari a tre docenti ogni due classi per i moduli e a due insegnanti per classe nel tempo pieno.

· È costituito l’organico di istituto che è finalizzato a garantire il solo orario frontale riferito alle 27 ore settimanali obbligatorie e alle 99 ore annuali aggiuntive e facoltative. Nel caso in cui alla copertura di queste ultime non possano provvedere direttamente le scuole, in quanto le attività previste non sono riconducibili ai profili degli insegnanti della scuola primaria, è possibile provvedere con contratti a prestazione d’opera affidati ad esperti esterni.

Mobilità del personale

· Gli insegnanti non possono fare domanda di trasferimento nel corso del periodo didattico biennale.

Valutazione, ammissione alla classe successiva ed esame finale.

· È abolita la valutazione per l’ammissione annuale alla classe successiva ed è prevista a conclusione del periodo didattico per il passaggio a quello successivo. Con decisione unanime degli insegnanti responsabili delle attività educative e didattiche, è possibile non ammettere un alunno alla classe successiva, all’interno del periodo biennale.

· È abolita l’eccezionalità della non ammissione alla classe successiva su conforme parere del consiglio di interclasse.

· È abolito l’esame di licenza elementare.

· Sono istituiti esami di idoneità per l’ammissione alla frequenza delle classi seconde, terze, quarte, quinte da parte di alunni provenienti da scuola privata o familiare che compiono gli anni relativi ad ogni classe entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.

COSA CAMBIA PER LA SCUOLA MEDIA

Nuovo nome: Scuola secondaria di primo grado

Finalità

· È abolita la finalità di promozione della formazione dell’uomo e del cittadino secondo i principi sanciti dalla Costituzione.

· È introdotto l’insegnamento di una seconda lingua dell’Unione Europea

Articolazione interna

· A un periodo didattico biennale succede un terzo anno che completa il percorso disciplinare e assicura l’orientamento e il raccordo con il secondo ciclo.

Tempo scuola

· L’orario annuale obbligatorio è di 891 ore (27 ore settimanali), comprensivo della quota riservata alle regioni, alle scuole e dell’insegnamento della religione cattolica. Attualmente le classi funzionano con 30 ore settimanali e 36 nel tempo prolungato.

· Sulla base della richiesta delle famiglie è possibile un ampliamento orario di 198 ore annue (6 ore settimanali), la cui frequenza è facoltativa e opzionale per gli alunni. L’eventuale offerta di attività e insegnamenti aggiuntivi e facoltativi è organizzabile anche per reti di scuole e utilizzando anche esperti assunti con contratti di prestazione d’opera.

· Il tempo dedicato alla mensa è escluso sia dalle 891 ore obbligatorie che dalle 198 facoltative.

Gratuità

· È abolito il divieto a imporre tasse o a richiedere contributi per l’iscrizione e la frequenza.

Organizzazione didattica

· È introdotta le figura dell’insegnante coordinatore-tutor, individuato dal dirigente scolastico e in possesso di una specifica formazione, cui è affidata:

· la prioritaria responsabilità educativa;

· la funzione di orientamento degli alunni per la scelta delle attività facoltative;

· la funzione di tutorato degli allievi;

· la funzione di coordinamento delle attività educative e didattiche;

· la cura delle relazioni con le famiglie e della documentazione del percorso formativo dell’alunno, con l’apporto degli altri docenti.

Organici

· È costituito l’organico di istituto che è finalizzato a garantire il solo orario frontale riferito alle 27 ore settimanali obbligatorie e alle 198 ore annuali aggiuntive e facoltative. Nel caso in cui alla copertura di queste ultime non possano provvedere direttamente le scuole,anche in rete, in quanto le attività previste non sono riconducibili ai profili degli insegnantipresenti nell’istituzione, è possibile provvedere con contratti a prestazione d’opera affidati ad esperti esterni.

Mobilità del personale

· Gli insegnanti non possono fare domanda di trasferimento nel corso del periodo didattico biennale.

Valutazione, ammissione alla classe successiva ed esame finale

· È abolita la scheda personale dell’alunno compilata e aggiornata dal Consiglio di classe e illustrata ai genitori dai docenti che lo compongono.

· È richiesta la frequenza di almeno ¾ dell’orario annuale personalizzato ai fini della validità dell’anno. Sono possibili deroghe motivate.

· La valutazione avviene alla fine del primo biennio ai fini del passaggio al terzo anno. È possibile la non ammissione alla classe successiva all’interno del periodi biennale in casi motivati.

· Il terzo anno si conclude con l’esame di Stato finale.

· Sono istituiti esami di idoneità per l’ammissione alla frequenza delle classi seconde e terze da parte di candidati privatisti che compiono gli anni relativi ad ogni classe entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento.

· All’esame di Stato sono ammessi candidati privatisti che abbiano compiuto il tredicesimo anno entro il 30 aprile dell’anno scolastico di riferimento e che siano stati ammessi alla prima classe, i tredicenni che siano stati ammessi alla prima classe da almeno un triennio, chi compie 23 anni nell’anno in corso.

 

I sondaggi di www.Virgilio.itvoti raccolti: 33477 dal 08.05.2003 Condividete la proposta del Presidente del Consiglio di reintrodurre l'immunità per i parlamentari?Sì 18.1 % No 81.9 % I temi online di Virgilio sono risultato di risposte spontanee, non rappresentano la popolazione italiana, non hanno valore scientifico.

Hanno scritto, hanno detto

Il martire e la Madonnadi Maria Novella OppoLe enormità dette da Berlusconi a Excalibur sono state riferite da tutti i giornali, ma non è ancora stato valorizzato abbastanza, ci sembra, il ruolo di Antonio Socci, giornalista cattolico di rito vandeano, che ha perfino ringraziato il premier per l’esclusiva offertagli. E mentre quello parlava e parlava, lui, per la riconoscenza, si limitava a sudare e annuire rispettosamente. Nel deliquio, ha addirittura fatto due volte la stessa incredibile domanda: «Presidente, ma perché i giudici ce l’hanno con lei?». La prima volta a Berlusconi è scappato perfino da ridere, tanto che ha risposto: «E me lo chiede?» La seconda volta il premier ha rimarcato che sul tema aveva già parlato, ma poi, con condiscendenza, ha ricominciato a sparare sui giudici comunisti che pretendono di trascinarlo in tribunale, con tutto il da fare che ha. Eppure, nonostante tutto il da fare che ha, Berlusconi ha trovato il tempo di trastullarsi per ore con quel gran professionista di Socci. Al quale solo il verde Boato ha rimproverato in diretta di aver fatto un’intervista in ginocchio. Ma lui ha replicato come un martire antico: «Sono abituato a stare in ginocchio!» Basta avere fede, infatti, e Berlusconi appare tale e quale la Madonna.

Gli Stati Uniti vogliono punire la Francia ma non hanno considerato la faccenda della Statua della Libertà. Essa è stata donata dai francesi. Cosa si fa? Si potrebbe sostituirla con l’immagine di Condoleezza Rice che leva in alto un missile a illuminare il mondo».Umberto Eco, L’Espresso, 9 maggio

«Consigliamo agli europei un corso accelerato per poter accettare, dal 1° luglio, Silvio Berlusconi presidente. Berlusconi è uno che dedica tutta l’ energia e il governo al solo scopo di scansare la giustizia. Proprio come Ceausescu, si è creato un mondo di potere destinato a riflettere la sua gloria».Peter Popham, The Independent, 12 maggio

Istituti tecnici: dubbi anche in Confindustria

Anche nel padronato italiano comincia a serpeggiare il dubbio che l’operazione segregazionista che la legge delega prefigura separando rigidamente la formazione liceale da quella professionale non porti ad alcunché di buono. E’ quello che si evince da un articolo di Silvio Fortuna, delegato del Presidente di Confindustria per l’Education (sic!) pubblicato sabato scorso su Il Sole 24 Ore.

"Schiacciare la seconda gamba sull’unica formula dei corsi di formazione professionale regionale – dice Fortuna – avrebbe a nostro avviso due gravi conseguenze: rinunciare all’argenteria di famiglia costituita dagli Istituti tecnici e favorire un esodo degli studenti verso le filiere meno professionalizzanti."

Si tratta di un’importante e insospettabile ammissione di fronte a una legge che da una parte prefigura un percorso liceale che più astratto e teorico non si può e dall’altro un’istruzione-formazione professionale breve che sembra solo un avviamento al lavoro.

Come Cgil Scuola abbiamo denunciato subito il taglio eccessivamente astratto, neo-idealistico perfino, di quelle preparazioni anche nei campi tecnologico ed economico. Lo abbiamo paventato ai tempi degli Stati Generali cosiddetti. Lo abbiamo ripetuto nei nostri convegni di Milano (maggio 2002) e Bari (dicembre 2002). Lo abbiamo sostanziato nell’azione sindacale a difesa degli insegnamenti tecnico-pratici e in centinaia di assemblee fatte in questo anno scolastico. Ne abbiamo trovato una conferma documentaria nel primo documento sui licei. Ne abbiamo paventato gli effetti devastanti sulla dislocazione dell’utenza e di conseguenza anche delle risorse umane e materiali.

Sia chiaro: per noi non si tratta certo di riproporre l’attuale Istituto tecnico che va opportunamente riformato, così come si tratta di ammodernare anche le filiere umanistiche e scientifiche del liceo, ma pensare alla tecnologia solo come "idea della tecnologia" è evidente che non è nell’interesse nemmeno dell’industria. Il liceo tecnologico quindi dovrebbe in qualche modo ereditare anche le filiere fondamentali della tecnologia industriale: elettrotecnica, elettronica, meccanica, chimica, ambiente. Concetti non molto differenti vengono espressi dall’esponente di Confindustria.

Non sappiamo se Confindustria fosse a conoscenza delle nostre tesi, ma assumiamo questa posizione come un risultato anche della campagna che da subito abbiamo intrapreso contro il profilo neogentiliano e classista della riforma Moratti.

Pensioni  Il vertice tra Cgil, Cisl e Uil Se il governo non cambia, sciopero generale a giugno Cgil, Cisl e Uil aprono il percorso unitario di mobilitazione sulle pensioni. Che potrebbe portare anche a uno sciopero generale, se il governo non modificherà entro breve la delega all'esame del Senato. Dalla riunione delle segreterie confederali di questo pomeriggio è uscito un accordo di massima che sarà sottoposto ai segretari generali. Epifani, Pezzotta e Angeletti, che si incontreranno nei prossimi giorni, daranno poi il via libera alla mobilitazione. I sindacati hanno deciso di dare una scadenza improrogabile al governo: l'8 giugno. Se entro quella data non saranno accolte le loro richieste di modifica, Cgil, Cisl e Uil proclameranno lo sciopero generale prima del 15 giugno, in modo che la mobilitazione si svolga nella seconda metà del mese. Da qui all' 8 giugno, intanto, parte la mobilitazione in tutta Italia.ARTICOLO INTEGRALE:

 

ARTICOLO 18: La decisione del DirettivoIl sì della Cgil per le riforme e per i diritti Due giorni di dibattito serio e appassionato e poi, alla fine, il voto, con una grande maggioranza di consensi alla proposta di Guglielmo Epifani (127 sono stati i sì, 1 voto ha avuto l’altro documento presentato, mentre 11 sono state le dichiarazioni di "non voto"). Così la Cgil ha deciso per il sì al referendum del 15 giugno sull’articolo 18. "Un sì – ha spiegato il segretario generale della Cgil – strettamente correlato ai contenuti e al merito del nostro impianto di riforme. Un sì per la riforme e per i diritti". Un sì non facile ma convinto, anche se nessuno, tanto meno Epifani, si è nascosto i problemi che questa consultazione porta con sé, fin dal momento del suo "concepimento". Un sì che, per dirla con un vecchio proverbio orientale, guarda "alla luna" – e cioè a ciò su cui si vota e agli scenari possibili del "dopo" ai fini della strategia generale della Cgil – più che "al dito" – le intenzioni dei proponenti o di chi comunque nell’opinione pubblica è l’"azionista di riferimento" di questa iniziativa referendaria (leggi: Bertinotti). ARTICOLO INTEGRALE: http://www.rassegna.it/2003/granditemi/articoli/direttivocgil.htmLa relazione di Epifani: http://www.rassegna.it/2003/lavoro/articoli/referendum/relazione-epifani.htmCofferati: non andrò a votare "Non andrò a votare". Sergio Cofferati scioglie le riserve sul referendum. In un'intervista a Repubblica, il presidente della Fondazione Di Vittorio e dell'associazione Aprile annuncia che il prossimo 15 giugno non risponderà né sì né no al quesito referendario sull'estensione dell'articolo 18 a tutti i lavoratori dipendenti. "Il referendum è stato un grave errore - spiega l'ex segretario generale della Cgil al quotidiano romano -. Io resto convinto che sia tuttora indispensabile difendere ed estendere i diritti, nella cittadinanza e nel lavoro. Ma il mercato del lavoro è composto da figure che hanno profili, diritti e tutele diverse tra loro. Estendere e modulare i diritti, com'è giusto e necessario, richiede strumenti complessi e differenziati, che non possono che essere introdotti per via legislativa. Solo la legge consente una pluralità di interventi". Una scelta che era già stata parzialmente annunciata sabato a Bologna, durante il congresso dell'Arci. Una scelta che secondo Cofferati è inevitabile, dato che la vittoria di entrambe le posizioni recherebbe danni al mondo del lavoro.ARTICOLO INTEGRALE: http://www.rassegna.it/2003/lavoro/articoli/referendum/cofferati.htmLe reazioni alla scelta di Cofferati: http://www.rassegna.it/2003/lavoro/articoli/referendum/cofferati2.htm

NO AL TERRORISMO, NO ALLE INTIMIDAZIONI Il grave attentato messo in atto alla sede della CISL di Cagliari rappresenta l'ennesimo atto intimidatorio nei confronti delle sedi del sindacato italiano e in particolare della CISL, un fatto gravissimo verso il quale CGIL, CISL e UIL Nazionali esprimono la loro convinta condanna senza riserva alcuna.Il sindacato italiano, da sempre impegnato nelle grandi sfide di civiltà, libertà e democrazia non si fa intimidire da chi pensa di interloquire nella dialettica democratica e civile con atti di violenza e di oltraggio verso chi rappresenta un simbolo di civiltà, democrazia e tolleranza.CGIL, CISL e UIL chiedono alle istituzioni di mettere in atto tutte le misure opportune per individuare la matrice e gli autori del vile attentato alla sede della CISL di Cagliari.CGIL, CISL e UIL Nazionali mentre esprimono solidarietà a tutta la CISL cagliaritana invitano iscritti e dirigenti tutti ad elevare il livello della vigilanza e dell'iniziativa politica per riaffermare l'impegno del sindacato italiano contro il terrorismo e la violenza.L'impegno fermo e deciso di CGIL -CISL -UIL a difesa della libertà e della democrazia è patrimonio culturale e politico del sindacalismo italiano da rafforzare, per ostacolare e impedire il ritorno della barbarie del terrorismo. Le Segreterie NazionaliCGIL – CISL - UIL

 

Chiesto incontro su organici e assunzioni Ata

Pubblichiamo il testo della nota unitaria, a firma dei segretari generali di Cgil, Cisl, Uil Scuola e Snals, inviata al MIUR con la quale si chiede un incontro urgente per discutere degli organici Ata e delle nuove assunzioni.

Roma, 15 maggio 2003

ecco il testo della nota

Le scriventi OO.SS. chiedono urgente incontro su

· decreto organici ATA et sua applicazione alla luce segnalazioni difformi modalità applicazione da parte CSA

· emanazione O.M. 24 mesi

· aggiornamento graduatorie permanenti responsabili amministrativi

 

Comunicato stampa su organico scuola media provincia di Cremona

Si salvano, per quest’anno, tutte le richieste di tempo prolungato delle scuole medie della provincia di Cremona, ma è una soddisfazione effimera che non mitiga i gravi tagli subiti sugli altri organi di scuola.

E’ questa l’amara constatazione che dobbiamo fare, dopo aver appreso, stamattina, l’attribuzione dei posti autorizzati dalla Direzione Regionale per le scuole medie.

Quest’operazione, infatti, è stata possibile solo perché, dopo aver ottenuto dal Ministero una piccola dotazione organica aggiuntiva (solo 40 posti in più per tutta la regione Lombardia), frutto delle varie "pressioni" e mobilitazioni delle scorse settimane, tale dotazione, pur essendo totalmente insufficiente rispetto alle reali esigenze, anziché essere spalmata su tutti gli ordini di scuola, come richiesto dalle Organizzazioni Sindacali, è andata a finire, unilateralmente e per pure ragioni tecniche, sull’organico delle scuole medie inferiori.

Ecco perché non ce la sentiamo di gioire più di tanto, anche se i funzionari del CSA di Cremona, con i nuovi posti aggiuntivi, sono riusciti a soddisfare la prioritaria esigenza dei sindacati che era quella di accogliere tutte le richieste di tempo prolungato dei Dirigenti Scolastici della nostra provincia.

Non possiamo però dimenticare i 14 perdenti posto, frutto della saturazione delle cattedre a 18 ore, come previsto dall’ultima finanziaria, e l’ennesimo "giallo" del posto mancante che al tavolo regionale era previsto in più per la provincia di Cremona e che è, invece, "improvvisamente" scomparso al tavolo provinciale nella mattinata di oggi. Come Organizzazioni sindacali ci aspettavamo, infatti, 747 posti complessivi (e questo era il dato in nostro possesso dopo la "concertazione" regionale del 7 maggio scorso), ma tra Venerdì ed oggi "qualcosa", alla Direzione Regionale, è successo ovviamente a parziale insaputa dei sindacati.

Citiamo questo fatto a riprova delle ormai compromesse relazioni sindacali a livello regionale, dal momento che l’Amministrazione siede sì al tavolo della concertazione, ma poi continua a gestire la operazioni a prescindere dal tavolo stesso, dando anticipatamente esecutività a quelle che al tavolo vengono presentate come proposte.

Per questo ribadiamo con forza l’assoluta insufficienza delle richieste aggiuntive avanzate dal Direttore Regionale al Ministero e l’assoluta inadeguatezza dei criteri adottati che non conseguono nemmeno l’obiettivo dalla direzione regionale, come, ad esempio, la riparametrazione del rapporto alunni/posti fra le varie province ( e che vede, per l‘ennesima volta, penalizzata la provincia di Cremona).

La posizione della Cgil, " nel merito e nel metodo", è stata condivisa anche da Cisl, Uil e Snals.

Questa settimana è previsto un nuovo incontro circa i posti assegnati per gli anticipi della scuola elementare (stiamo effettuando un’indagine per verificare, in provincia, quale sia stata la richiesta d’anticipo delle famiglie cremonesi, ma possiamo già preannunciare che il risultato è ampiamente al di sotto delle aspettative) e per gli organici Ata.

Anche da quest’incontro non ci aspettiamo niente di buono.

Per la Segreteria della Cgil Scuola di Cremona

Il Segretario Generale

Welfare Italia
Hits: 1795
Lavoro >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti