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Di Pietr sulla nuova Grande Alleanza Democratica
12.10.2004

INFORMATIVA SULL’INCONTRO TRA I SEGRETARI DEI PARTITI POLITICI PER LA COSTITUZIONE DI UNA NUOVA GRANDE ALLEANZA DEMOCRATICA

Cari amici,

comunico che oggi a Roma – alla presenza e sotto la direzione di Romano Prodi - si è finalmente tenuta la prima riunione "fondativa" della nuova coalizione del centrosinistra. Abbiamo posto le basi per la costruzione di un nuovo raggruppamento politico più ampio e coeso denominato "Grande Alleanza Democratica", ove possano trovare spazio tutte le forze politiche che desiderano farne parte, su base di reciproco rispetto e comunanza di obiettivi e fermo rstando le singole identità di ciascuna.

La nascita della nuova realtà politica consente anche di archiviare le incomprensioni e i dissidi che in passato hanno visto contrapposti noi dell’Italia dei Valori ed i colleghi dello SDI. In pratica oggi tra noi e loro è venuta a cessare la materia del contendere: alla Grande Alleanza Democratica tutti abbiamo diritto di partecipare con uguale dignità, fermo il diritto degli amici della Lista unitaria di darsi una loro struttura di coordinamento interno alla loro realtà politica. Con l’avvento della nuova entità politica non c’è ragione che noi dell’Italia dei Valori insistiamo nel richiedere il nostro inserimento nella Lista Unitaria e parimenti non c’è ragione che lo SDI ponga veti alla nostra presenza nella Grande Alleanza.

Sin da oggi abbiamo saggiato le molte ragioni che ci uniscono, a cominciare dalle comuni posizioni su cui siamo riusciti responsabilmente a convergere, quali le riforme istituzionali, la legge finanziaria, la questione irachena, le primarie per individuare il candidato Presidente del Consiglio, la partecipazione unitaria alle prossime competizioni elettorali regionali.

Ecco in concreto cosa abbiamo per intanto deciso, rinviando ad una prossima riunione (da tenersi a breve) le altre questioni da affrontare.

Sulla questione delle riforme istituzionali, abbiamo innanzitutto stigmatizzato unanimemente la pericolosità del progetto del Polo (perché riduce i poteri del Parlamento e del Capo dello Stato e perché produce un ingiustificato dispendio di energie e di burocrazia). Abbiano quindi convenuto che su questo tema non può esserci possibilità di dialogo con il Polo ma piuttosto dobbiamo impegnarci tutti e da subito nell’informare l’opinione pubblica sui guasti costituzionali che esso produrrà per convincerli da subito ed in modo efficace ad aderire alla nostra proposta di bocciatura del progetto attraverso il Referendum costituzionale che si dovrà necessariamente fare. Abbiamo anche rilanciato una nostra proposta alternativa di riforma costituzionale, partendo dalla "bozza" già messo a punto dal "gruppo di lavoro Amato" sulle riforme istituzionali ( alla cui stesura cui anche noi dell’Italia dei Valori abbiamo partecipato).

Sulla legge finanziaria, abbiamo concordato una massiccia attività di informazione (compresa una giornata di mobilitazione di tutte le forze del centrosinistra per il giorno 6 novembre prossimo venturo) affinché l’opinione pubblica si renda conto della truffa mediatica realizzata dal governo Berlusconi: far credere che le tasse siano diminuite quando invece in realtà sono aumentate (sia nel numero complessivo delle gabelle che nell’entità dei versamenti per ciascuna tassa applicata). Consideriamo la legge finanziaria proposta dal governo una legge fatta da chi sente che perderà le elezioni, giacché demanda la soluzione dei problemi al futuro Governo. Inoltre è una finanziaria che aumenta il "buco" del deficit pubblico invece di ridurlo. L’Alleanza unita intende intervenire innanzitutto sulle cause a monte che hanno portato al disastro economico e quindi si è impegnata ad inserire nel proprio programma di Governo una nuova legge sul risparmio, la riforma del diritto fallimentare e soprattutto una ferrea lotta all’evasione fiscale, proprio come richiesto da noi dell’Italia dei Valori.

Sulla questione Iraq, abbiamo espresso tutto il nostro orrore per gli attacchi terroristici e ribadito il nostro impegno per la lotta contro il terrorismo e la guerra. Abbiamo manifestato tutta la nostra angoscia per la morte delle due ragazze italiane a Taba ed espresso solidarietà e vicinanza alle loro famiglie. Tutti abbiamo convenuto che questa guerra non avrebbe mai dovuto aver inizio. Sempre tutti insieme ed in modo sorprendentemente unitario abbiamo convenuto di proporre che l’Italia si attivi per la realizzazione di una Conferenza Internazionale di pace, con la partecipazione di tutte le parti interessate, Conferenza che faccia pure da garante per lo svolgimento ordinato e trasparente delle elezioni irachene e costituisca il primo passo per la necessaria sostituzione delle attuali forze militari (che, piaccia o non piaccia, sono viste dalla popolazione come forze di occupazione) con forze multinazionali che siano chiaramente percepite come forze di pace anche dalla popolazione irachena. E sempre tutti insieme abbiamo ribadito che, in questo contesto, va previsto anche il ritiro delle truppe militari italiane. Quindi abbiamo scelto una soluzione di netta contrapposizione alla guerra e al terrorismo con l’impegno concreto da parte di tutti a voler ritirare le truppe quanto prima ma nello stesso tempo anche molto responsabile per non lasciare il popolo iracheno dall’oggi al domani abbandonato a se stesso in un paese che andrebbe a finire direttamente ed inesorabilmente in mano agli estremisti islamici, con conseguente pericolo per la stabilità e la sicurezza del mondo intero.

Sulle primarie, tutti abbiamo confermato l’opportunità di coinvolgere il maggior numero di cittadini nella individuazione del miglior candidato alla Prsidena del Consiglio (che per noi dell’IDV è e resta Romano Prodi) e nel più condiviso programma politico.

Per queste ragioni abbiamo approvato una fitta agenda di appuntamenti pubblici per rendere possibile l’espletamento delle formalità relative:

entro il 15 dicembre 2004, i rappresentanti dei partiti approveranno una "Carta dei Valori e degli Obiettivi" che servirà da base per coloro che vorranno candidarsi alle primarie. Le candidature sono libere a tutti ma tutti coloro che si candidano devono previamente accettare di portare avanti i valori e gli obiettivi di massima indicati nella Carta;

entro il successivo 28 febbraio 2005 si dovranno effettuare le primarie;

entro fine anno 2005 un’apposita "Convenzione programmatica" della Grande Alleanza Democratica approverà il programma politico e di Governo della nuova coalizione, programma che sarà il risultato dei dibattiti che nel frattempo si saranno svolti in tutto il paese, coinvolgendo tutti i cittadini e le forze sociali interessate, anche andando oltre i semplici partiti.


Sulle prossime elezioni regionali, abbiamo tutti convenuto nel fatto che "cosa fatta capo ha" (e quindi per le regioni Liguria, Lazio e d Emilia abbiamo preso atto della investitura già operata rispettivamente a favore di Burlando, Marrazzo ed Errani). D’ora in poi, però e per il futuro, abbiano convenuto che i candidati Presidenti di regione siano scelti – possibilmente entro la fine di ottobre c.a. - con il concorso decisionale di tutte le forze politiche della neonata Alleanza. La logica della individuazione del candidato ideale e’ che egli – indipendentemente dall’appartenenza a questo o quel partito – abbia più chance di vincere e più credibilità di ben governare. Parallelamente e contestualmente, però, abbiamo convenuto che tutti i partiti componenti della coalizione debbano avere pari dignità e rappresentatività nell’ambito complessivo dei ruoli politici regionali nelle loro diverse articolazioni.

Per l’individuazione dei candidati e per il bilanciamento della rappresentatività dei singoli partiti in ambito regionali abbiamo convenuto di demandare la fase istruttoria alle rispettive strutture nazionali di Coordinamento degli Enti locali.

Tutti, infine, abbiamo convenuto di non dare appoggio a proposte di leggi elettorali regionali che non siano da tutti condivise. In particolare tutti ci siamo impegnati ad intervenire sulle rispettive strutture regionali per evitare che i nostri partiti possano concorrere nell’approvazione di leggi punitive per i partiti minori (quali ad esempio lo sbarramento al 5%). Per quanto riguarda la Sicilia, I DS e la Margherita si sono impegnati ad appoggiare il referendum sulla nuova legge elettorale che in quella regione si dovrà svolgere nei prossimi mesi.

Tanto ho ritenuto opportuno informarVi per una questione di trasparenza e di rapporto dialettico con coloro che ritengono di voler interloquire con noi.


On. Antonio Di Pietro - Presidente IDV

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