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Le ultime news dai Ds Lombardi
25.10.2004


1 - Formigoni coinvolto nei traffici del regime di Saddam? Lo afferma un rapporto americano
20 ott 2004 - Roberto Formigoni, con altre personalità italiane e straniere, sarebbe stato assegnatario di un grosso quantitativo di petrolio (24,5 milioni di barili) da parte del deposto regime iracheno nell'ambito di Oil for Food, il programma Onu che prevedeva la possibilità per l'Irak, in deroga all'embargo, di vendere quote di petrolio sotto il controllo Onu in cambio di cibo. Lo afferma in un rapporto presentato dall'Irak Survey Group, un gruppo di lavoro guidato dall'ex ispettore Onu Charles Duelfer che, indagando sull'esistenza delle armi di distruzione di massa, è venuto in possesso di una lista, trovata negli uffici della Somo (la compagnia di Stato irachena per il petrolio) e destinata a rimanere segreta, di persone gradite al regime di Saddam Hussein a cui sarebbe stata data la possibilità di svolgere il ruolo di mediatori delle partite di greggio a loro assegnate. In deroga al programma Oil for Food, il regime si sarebbe riservato di trattare direttamente con queste personalità, invece, come da procedura corretta, di vendere a compratori indicati dalle stesse Nazioni Unite. In questo modo Saddam Hussein avrebbe quindi utilizzato i proventi della vendita del petrolio, sfuggiti al controllo Onu, non per comprare cibo per la popolazione ma per finanziare il proprio regime. La notizia ha meritato un certo rilievo sulla stampa americana, mentre in Italia è comparsa solo sulle pagine del Sole 24 Ore in tre articoli a firma del corrisoiondente da New York Claudio Gatti pubblicati nel gennaio scorso, con le prime indiscrezioni uscite su un giornale iracheno, in aprile e quindi lo scorso 11 novembre, con le notizie contenute nel rapporto. Nei documenti ritrovati si afferma che il presidente lombardo Formigoni avrebbe regolarmente ricevuto, o meglio, fatto ritirare dalle società da lui indicate, 17 milioni di barili.
L'accusa è grave e circostanziata. Per questo motivo l'opposizione in Consiglio regionale ha chiesto al presidente di riferire in Consiglio regionale.
"Abbiamo presentato in aula una mozione - dichiara Pierangelo Ferrari, capogruppo dei Ds in Consiglio regionale - per impegnare Formigoni a rendere conto di quanto contenuto nel rapporto, e a dire chiaramente se abbia o non abbia avuto un ruolo di mediazione del petrolio iracheno e, se lo ha avuto, a quale titolo. Noi riteniamo che egli non si possa esimere, come Presidente di una istituzione importante, la Regione più importante del Paese, dal fare chiarezza".
Il Consiglio non è stato dello stesso avviso e la maggioranza ha votato compattamente contro la mozione del Centrosinistra.
"La scelta della maggioranza è stata chiara - conclude Ferrari -: non vuole che di questo si parli, che la gente sappia. Noi comunque non desistiamo: Formigoni deve spiegare fino a che punto era coinvolto nei traffici del regime iracheno".

2 - Invece di invocare il ricorso al Tar la Lega raccolga firme per far finalmente costruire le case
20 ott 2004 - La Lega Nord, alla presenza del candidato alle suppletive di Milano Luciano Bresciani, ha presentato oggi in Consiglio regionale un'iniziativa di raccolta firme per spingere il presidente della Regione Formigoni a fare ricorso contro la sentenza del Tar che ha bocciato il regolamento per l'assegnazione delle case Aler.
La sentenza ha respinto nello specifico il criterio della residenzialità, fortemente voluto dai leghisti per garantire un accesso privilegiato non tanto ai soggetti più bisognosi, com'è nello spirito dell'edilizia residenziale pubblica, ma ai cittadini che attestano un grado di padanità comprovato dalla prolungata residenza sul territorio regionale.
Ora il Carroccio, in campagna elettorale per le suppletive, lancia un ultimo appello a Formigoni e al neo assessore Borghini perché appoggino, con una chiara presa di posizione, l'iniziativa della Lega.
Marco Cipriano, consigliere regionale Ds e membro della commissione casa e territorio della Regione, interviene sull'argomento: "Il candidato Bresciani - dichiara Cipriano- invece di partecipare ad una iniziativa della Lega, non si sa se in qualità di candidato della Casa della Libertà o di medico di Bossi, avrebbe potuto fare una cosa molto più semplice: telefonare al presidente Formigoni e all'assessore Borghini. Del resto non dovrebbe per lui essere difficile, visto che la Lega, di cui Bresciani è esponente, è nella maggioranza che sostiene la Giunta regionale. Il problema vero, e Bresciani dovrebbe saperlo, non è il regolamento, prevedibilmente e giustamente bocciato dal Tar, ma il fatto che la Regione in questi quattro anni non ha costruito nemmeno una casa. Propongo alla Lega una raccolta firme diversa: a Formigoni e al suo assessore, perché apra i cantieri e impegni i soldi che ha e che finora non ha impegnato".

3 - Sull'epidurale l'Assessore passi dalle parole ai fatti
20 ott 2004 - "Già lo scorso anno l'assessore Borsani, sulla scia delle iniziative avanzate dal centrosinistra, si era impegnato a definire un percorso per agevolare la metodica dell'analgesia epidurale. Mi auguro che questa volta dalle parole si passi ai fatti". A commentare così le dichiarazioni dell'assessore regionale alla Sanità è stata la vicepresidente del Consiglio regionale Fiorenza Bassoli, da sempre attenta alla problematica del parto.
"Vorrei - ha continuato Bassoli - che non fosse anche questa volta una dichiarazione di soli intenti: Borsani già in passato aveva promesso di fare qualcosa per sostenere l'applicazione dell' epidurale. Se davvero si realizzassero fatti concreti vorrebbe dire che non sono rimaste lettera morta tutte le iniziative che ho portato avanti per sostenerla. A gennaio avevo anche presentato una mozione, nella quale chiedevo, tra le altre cose, di aggiornare i DRG relativi al parto naturale ricomprendendo i costi relativi all'assistenza necessaria per l'attuazione della pratica epidurale".
Secondo Bassoli (Ds), una volta fatti i DRG diventerà necessaria una riorganizzazione interna del personale delle strutture, dato il basso numero di anestesisti che praticano l'epidurale e un coordinamento tra le varie figure coinvolte in parti di questo genere, quindi medici e anestesisti. Per la Vicepresidente va poi risolto il problema dell'informazione: "Da quando molti consultori sono stati chiusi, mancano gli strumenti di informazione alle future mamme che devono poter conoscere le varie metodologie di parto. Poche di loro sanno, infatti, che l'epidurale, a differenza del parto cesareo, consente di partorire senza sofferenze e al tempo stesso senza rinunciare a vivere e partecipare attivamente e serenamente alla nascita del proprio figlio. Spero davvero - ha concluso Fiorenza Bassoli - che le dichiarazioni dell'Assessore siano suffragate da atti concreti. Ho sempre creduto nella necessità di sostenere la metodica del parto indolore che può inoltre ridurre il numero dei parti cesarei. Basti pensare che al Buzzi, dove il 25% dei parti avviene con epidurale, la percentuale dei cesarei è ben al di sotto della media nazionale e persino lombarda".

4 - Contrari a Infrastrutture Spa se non c'è trasparenza e controllo istituzionale
19 ott 2004 - E' stata approvata con il voto contrario dei Ds la legge che introduce in Lombardia il trasferimento di patrimonio e funzioni regionali ad una società esterna, la Infrastrutture Spa.
"Con il voto di oggi Formigoni ha costituito l'Anas regionale - è stato il commento del consigliere Ds Giuseppe Benigni - prevedendo la possibilità di assegnare direttamente (cioè senza gare) le concessioni autostradali a Infrastrutture Spa. Mentre a livello nazionale si smantella l'Anas, Formigoni se ne costituisce uno proprio, procedendo nella sua attività di Irizzazzione delle funzioni pubbliche della Regione".
Dapprima orientati verso un voto di astensione, i consiglieri Ds hanno scelto di opporsi alla nuova legge per la bocciatura di tutti gli emendamenti proposti, che miravano a garantire la massima trasparenza delle procedure e la restituzione delle funzioni di controllo al Consiglio Regionale: "Le nostre perplessità iniziali derivavano dall'esperienza - ha spiegato Carlo Porcari -. Troppe volte abbiamo verificato quanto sia difficile controllare il complesso sistema di scatole cinesi che la Giunta costruisce in questo genere di operazioni".
"In base al nuovo diritto societario - ha continuato Giuseppe Benigni - le funzioni di sorveglianza e quelle di gestione possono essere separate. Abbiamo chiesto al Consiglio di esercitare funzioni di controllo attraverso la nomina dei membri del Comitato di sorveglianza: ma anche questo emendamento è stato respinto, senza alcun commento da parte dell'Assessore". "Ci auguriamo - ha concluso Porcari - che nel corso della prossima legislatura si arrivi all'approvazione del nuovo Statuto, anche per chiarire finalmente quali sono le funzioni della Giunta e quali quelle del Consiglio regionale, alla luce dei nuovi modelli di gestione del patrimonio introdotti in questi anni".

5 - Approvata in Consiglio la legge sui Piani Territoriali degli Orari delle Città: determinante il contributo del Centrosinistra
19 ott 2004 - Il Consiglio regionale lombardo ha finalmente approvato la legge sulla riorganizzazione dei tempi e degli orari, a quattro anni dall'entrata in vigore di quella nazionale, emanata dal governo di centrosinistra. Questo ritardo, imputabile ai tentennamenti della giunta di centrodestra, aveva provocato fino a oggi pesanti scollamenti con le amministrazioni locali che, in questi anni di vuoto legislativo a livello regionale, avevano comunque avviato progetti in tema di politiche temporali.
"Una ricerca commissionata dall'Ufficio di presidenza del consiglio regionale - spiega il consigliere Ds Luciano Pizzetti - ha verificato i progressi compiuti dalle amministrazioni comunali in materia. In molte della città governate da giunte di centrosinistra i piani dei tempi e degli orari, o strumenti simili, sono già realtà. A Cremona, per esempio".
La legge approvata ieri definisce le norme per la riorganizzazione degli orari negli uffici comunali, servizi commerciali, trasporti, esercizi pubblici e aziende di ogni città. Un testo che è uscito notevolmente migliorato in seguito alla discussione in Consiglio regionale, soprattutto grazie all'apporto dei Ds.
"Sono stati accolti due importanti emendamenti presentati dai Ds, insieme al centrosinistra - prosegue Pizzetti. I fondi nazionali per l'avvio di progetti sui tempi e gli orari nei comuni lombardi ammontavano a un milione di euro. Noi avevamo chiesto un'integrazione a questo stanziamento. Per il biennio 2005 e 2006 la Regione ha garantito 300 mila euro in più. Si arriva così a 1 milione e 300 mila euro all'anno. Una boccata d'ossigeno per i comuni frustrati anche dai tagli della finanziaria approvata dal governo nazionale. Inoltre, sempre su nostra richiesta, è aumentata da 10 a 50 mila euro per il 2005 e 2006 la quota destinata alla formazione degli operatori che dovranno lavorare alla costruzione dei piani per tempi e orari".
I Democratici di sinistra avevano chiesto anche che la Regione s'impegnasse a promuovere un tavolo comune fra sindacati, imprese ed enti locali per un rapido avvio della prima parte della legge, quella dedicata alla conciliazione degli orari lavorativi con le esigenze di cura della famiglia e di formazione personale. Il testo approvato ieri dà il via libera all'organizzazione di questa assise permanente.
"È un'altra nostra conquista - chiude l'esponente diessino. La collaborazione costante fra questi soggetti permetterà di costruire un percorso che individui le regole per una migliore pianificazione degli orari lavorativi. Un'organizzazione più flessibile dei tempi è necessaria sotto molti punti di vista. Si pensi, per esempio, ai congedi per paternità e maternità".

AGENZIA STAMPA INVIATA PER LA PROVINCIA DI CREMONA
per qualsiasi ulteriore informazione sulle notizie potete rivolgervi a
ufficiostampa.ds@consiglio.regione.lombardia.it

Elena La Mura, ufficio comunicazione
tel. 0267482279/2261

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