30.10.2004
L'Europa di Prodi non è l'Italia di Berlusconi. L’Europa di Prodi non è l’Italia di Berlusconi, ma per fortuna è meglio! Questo ha insegnato la vicenda di Rocco Buttiglione e della Commissione Barroso, arenatasi alla prima verifica parlamentare. Il fatto che il Parlamento Europeo abbia rifiutato la Commissione Barroso vuol dire che l’Unione europea si sta orientando verso una maggiore democrazia ed un più accentuato rispetto delle istituzioni. Era (ed è) inammissibile, infatti, che - dopo la decisione del Parlamento Europeo di bocciare alcuni candidati commissari, perché non ritenuti all’altezza dei compiti loro assegnati - il Presidente della Commissione ed i singoli Governi nazionali non ne avessero tenuto conto. Ciò premesso, la brutta figura dell’Italia all’estero continua. Siamo riusciti a farci bocciare anche dal Parlamento Europeo. D’altronde con uno con le idee di Buttiglione non poteva essere diversamente. Noi di Italia dei Valori abbiamo denunciato da subito che il candidato Commissario proposto dal Governo Berlusconi era la persona meno adatta a ricoprire la delicatissima carica di Commissario alla Giustizia dell'Unione europea e che al limite Buttiglione avrebbe potuto essere candidato ad un'altro portafoglio. Il Governo avrebbe sicuramente fatto una figura migliore a livello internazionale se avesse confermato l'indipendente Mario Monti alla Concorrenza piuttosto che proporre un uomo che a causa delle proprie intransigenti convinzioni religiose é riuscito a spaccare i deputati dei 25 Paesi membri del Parlamento europeo e l'opinione pubblica europea. Ancora una volta la credibilità del nostro Paese ne esce con le ossa rotte e la colpa è solo del nostro Governo che ha voluto a tutti i costi pagare un insostenibile prezzo politico all’UDC. Per i loro problemi di “spartizione dei posti”, hanno offeso la dignità degli italiani. Ora, chi e' frutto del suo mal, pianga se stesso!. Barroso di fronte alla bocciatura certa della sua Commissione ha dovuto fare marcia indietro ed ha chiesto più tempo per rimpastare la Commissione. Egli ha voluto ingaggiare un duro braccio di ferro con il Parlamento Europeo, respingendo, inizialmente, al mittente la proposta di cambiare alcuni Commissari dimostratisi non proprio all’altezza degli incarichi che dovrebbero ricoprire. Non rispettando la volontà del Parlamento egli ha fornito la dimostrazione di avere uno scarso rispetto della logica democratica . Per questo molti parlamentari, che pure in precedenza gli avevano dato la fiducia personale, hanno sentito il dovere morale di ritirargliela e lui – Barroso – ha dovuto mettere la coda fra le gambe e darsi alla fuga prima di essere clamorosamente bocciato. Quanto a Rocco Buttiglione, evidentemente gli anni di Governo in Italia lo hanno reso tanto spudorato da pensare di trattare con irriverenza ed arroganza anche il Parlamento europeo, massimo organo democratico dell’Unione. Ma in Europa, per fortuna le cose funzionano diversamente dall’Italia. Buttiglione deve ricordarsi che non si trova al Parlamento italiano, dove la maggioranza è spesso asservita alla volontà di un gruppo di persone che si sono appropriate del potere per sistemare i propri affari e quelli degli amici, come dimostrano le tante leggi ad personam emanate. Peraltro vi erano evidenti ragioni di inopportunità e inadeguatezza del Candidato Buttiglione di rivestire l’incarico di Commissario europeo alla Giustizia, anche con riferimento allo staff tecnico che lo ha supportato in tutti questi anni. Il Ministro ha avuto per anni ed ha tuttora come suo principale collaboratore, tale prof. Giampiero Catone, il quale, come noi di IDV abbiamo più volte fatto notare, è oggetto da parte della Magistratura italiana di denunce, imputazioni e arresti (e anche una condanna di primo grado) per una serie di reati, quali associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali, bancarotta fraudolenta pluriaggravata. È del tutto inopportuno che il futuro commissario UE alla Giustizia abbia nel suo entourage tali soggetti. Ne va della credibilità e della dignità del nostro Paese. On. Antonio Di Pietro Presidente Italia dei Valori segreteria@antoniodipietro.it
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