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Toscana. P come partecipazione
8.11.2004

Alla Rete dei Cittadini per l'Ulivo

Carissimi.

credo che i Cittadini per l'Ulivo della Toscana siano tutti interessati a questo invito.

Fin dall'inizio del suo mandato Claudio Martini mi ha chiamato a far parte del Coordinamento regionale di Toscana Democratica come rappresentante di un''associazione ulivista ,"Le città dell'Ulivo di Siena".

Nel tempo ho potuto portare la voce delle altre realtà di base della toscana,sempre ispirate al progetto dell'Ulivo,con le quali costituimmo ULIVOINRETE . Da questa esperienza dell'Ulivo dei cittadini riuscimmo a muovere i primi passi verso la costituzione dei " Cittadini per l'Ulivo " e ciò avvenne ,come sappiamo,insieme ad altre analoghe realtà sparse in molte parti di Italia ,che pur provenendo da percorsi anche diversi ,condividevano gli stessi intenti che sono alla base del nostro Manifesto e che sono tutelati dal nostro Statuto.

Ed è proprio dei Cittadini per l'Ulivo la voce che ho portato in Toscana Democratica negli ultimi due anni.

Nell'esperienza toscana i nostri obiettivi primari: l'unione fra le forze dell'Ulivo e la partecipazione dei cittadini , si sono realizzati. Aldilà delle sigle di federazioni e alleanze,tutti i partiti che storicamente costituiscono l'Ulivo siedono allo stesso tavolo del coordinamento e insieme a loro molte rappresentanze del mondo dell'associazionismo sociale e culturale e singole personalità. Una particolare collocazione vi hanno le associazioni Uliviste a cui è chiesto di portare la voce dei cittadini non iscritti ai partiti.

Oggi Martini ci invita a partecipare alla posa in opera della prima pietra di un programma per la Toscana che si vuole costruire tutti insieme partendo dal basso .

Dopo il Regolamento del futuro Albo degli elettori ,dopo la legge regionale per le Primarie, oggi le consultazioni e il coinvolgimento dei cittadini per il programma della futura legislatura.

Le occasioni ci sono, ora tocca a noi partecipare.

Lella Massari

CLAUDIO MARTINI

e il Coordinamento Regionale Toscana Democratica

vi invitano all'iniziativa

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P COME PARTECIPAZIONE

Costruiamo insieme il Programma elettorale

Giovedì 11 novembre 2004 ore 16,30

Firenze, Circolo Vie Nuove

Viale Giannotti, 13

Hanno assicurato la loro presenza amministratori, esponenti delle categorie economiche, delle organizzazioni sindacali e sociali, dell'università e dell'associazionismo.

 

In questi anni, in tante forme ed occasioni, è emersa una domanda: quella di una buona politica.

Una buona politica è quella che riesce a tenere insieme idealità e concretezza, valorizzazione delle competenze e coinvolgimento delle cittadine e dei cittadini nelle scelte, ancoraggio ad un quadro di valori e capacità di leggere e dare risposte alla complessità moderna.

 

 

 

Una buona politica è fatta anche dai partiti e grazie ai partiti e di coalizioni organizzate e aperte.

 

 

 

 

Sarebbe sbagliato pensare alla riforma della politica, all¹aumento dei momenti di partecipazione, come un elemento in necessaria contrapposizione ai partiti. Una democrazia senza di essi sarebbe più povera. Certamente, servono partiti rinnovati ed in grado di autoriformarsi, aperti alla società, non autoreferenziali, capaci di ascoltare e proporre, promuovere partecipazione e fare sintesi, disegnare progetti e saperli realizzare. Insomma, molto di più di semplici comitati elettorali o aggregati di corporazioni. E serve un¹articolazione stabile, che non produca ulteriore frammentazione della rappresentanza. Perché la partecipazione democratica è possibile solo in coalizioni e partiti politici che abbiano un rapporto largo e articolato con la società.

 

 

In Toscana siamo sulla buona strada.

 

L¹impegno per una buona politica qui può contare su un solido terreno di tradizioni civiche, una storia secolare di protagonismo di associazioni laiche e cattoliche, partiti forti e radicati, un pratica quotidiana di governance che mette in relazione, nell¹assunzione delle scelte, Regione, istituzioni locali, associazionismo, categorie economiche. Può contare su tante esperienze di rinnovamento della politica, a partire da quelle messe alla prova in tanti comuni toscani. Non è poco, in tempi in cui il governo nazionale rompe legami interistituzionali, si scontra con poteri dello Stato, decide senza consultare le parti sociali.

Nonostante questo, in Toscana abbiamo deciso di non accontentarci, dandoci obiettivi ancora più avanzati sul terreno dei diritti e della partecipazione.

Il nuovo statuto, lungi dal fotografare la situazione esistente, delinea impegni precisi e rilevanti in tema di integrazione e nuova cittadinanza, diritti civili, concertazione, sussidiarietà. Con esso abbiamo aperto un vero e proprio cantiere della democrazia, in cui pensare e costruire strumenti nuovi per estenderla e qualificarla, anche alla luce degli straordinari cambiamenti a cui la modernità ci fa assistere.

Si pensi solo, a questo proposito, alle possibilità di intervento per i cittadini nelle grandi scelte di governo delle istituzioni toscane, lungo l'arco dei cinque anni di mandato; ai nuovi orizzonti che si aprono per la trasparenza delle procedure e l'accesso informato agli atti, per la tutela civica, per il servizio civile volontario; a come le nuove tecnologie possano essere, a seconda di come la politica vi si accosti, uno strumento di manipolazione dei cittadini e banalizzazione dei messaggi oppure uno straordinario veicolo di nuova partecipazione per tutti e per i giovani in particolare.

Le prospettive aperte dal nuovo Statuto sono dunque un elemento essenziale di questo cantiere. Un'altra parte non piccola è costituita dalla nuova legge elettorale e soprattutto dalla riflessione e da una proposta aperta sulle primarie. E¹ quasi superfluo sottolineare la rilevanza tutta politica, in un percorso di rinnovamento della democrazia, di un tema come quello delle modalità di selezione delle candidature. Esso porta con sé le questioni della rappresentanza, della promozione della partecipazione del genere femminile e di nuove soggettività alla vita politica, della riforma dei partiti e del rinnovamento anche generazionale dei gruppi dirigenti. Inoltre, nella legislatura che va a concludersi, Toscana Democratica ha elaborato e sperimentato nuove forme organizzative e partecipative per la coalizione: con l¹esperienza del Coordinamento regionale aperto permanentemente ad una rappresentanza qualificata di sindaci e presidenti di provincia e di personalità rappresentative della società civile organizzata e di particolari esperienze culturali e politiche; con il metodo delle Convezioni aperte per l¹elaborazione e la verifica del Programma di legislatura; con la proposta di ³patti di consultazione² tra la coalizione e associazioni, sindacati, movimenti e forze politiche non rappresentate in consiglio regionale, che, nella distinzione dei ruoli e in piena autonomia, vogliano stabilire un rapporto permanente per la costruzione e il monitoraggio dei programmi; con la proposta di percorsi partecipativi per la selezione delle candidature, come si è già detto, fino alla possibilità di effettuare le primarie di coalizione e di partito, concretizzando con una legge regionale di servizio e garanzia della partecipazione politica un impegno del Programma elettorale 2000-2005.

Claudio Martini, ricandidato dal centrosinistra toscano alla presidenza della regione, ha deciso di avviare proprio su questi temi il suo tour di ascolto per la definizione del programma di governo in vista delle regionali del 2005.

Con questa prima iniziativa intendiamo coinvolgere in una riflessione comune amministratori locali, intellettuali, dirigenti di partito ed esponenti della società civile, del mondo dell¹economia e del sindacato.

L¹obiettivo è quello di mettere a fuoco contenuti e proposte per una politica partecipata, vicina ai cittadini ed alle cittadine toscane, capace di esprimere al meglio le grandi risorse civili della nostra regione.

 

 

Coordinamento Regionale Toscana Democratica

www.claudiomartini.it

 

 

 

 

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