Acli, Caritas e Migrantes denunciano e propongono. E il sindacato unito manifesterà il 18 dicembre
In un documento presentato al ministro dell’interno, Giuseppe Pisanu, Caritas Italiana, Acli e Fondazione Migrantes hanno messo nero su bianco tutti i grandi difetti della Bossi-Fini, affermando senza mezzi termini che gli ostacoli burocratici e amministrativi rendono impervie le procedure di regolarizzazione degli immigrati e finiscono per agevolare l’irregolarità e la clandestinità piuttosto che combatterla.
I tre organismi fortemente impegnati, con modalità diverse, sul fronte dell’immigrazione, non si sono limitati alle denunce, ma hanno elaborato un pacchetto di proposte per la revisione del testo unico. Tre le principali: estendere a due anni la validità del permesso di soggiorno per lavoro subordinato, raddoppiandone la durata nei rinnovi successivi per dare maggiore stabilità agli immigrati e snellire il lavoro delle Questure; facilitare i ricongiungimenti familiari; concedere la carta di soggiorno dopo cinque anni di residenza – come prevede la direttiva europea – e non dopo sei, come prevede la legge italiana attuale; voto amministrativo e revisione della legge sulla cittadinanza. Del diritto al voto, come si sa, aveva parlato un anno fa Gianfranco Fini suscitando un vespaio nella Casa delle libertà . E infatti non se ne è fatto nulla.
Il documento presentato a Pisanu tocca anche altri temi scottanti, come quello della prostituzione. Spostata dalle strade ai luoghi chiusi, scrivono Acli, Caritas e Migrantes, sono più difficili gli interventi di prevenzione, tutela della salute, protezione sociale in favore delle vittime della tratta: il ddl di iniziativa governativa sulla prostituzione, avvertono, «deve porre la massima attenzione a questo risvolto dei provvedimenti previsti, che di fatto rischiano di favorire le organizzazioni criminali che potranno coprire le loro attività ».
E ieri sulla questione sono intervenuti anche i sindacati, che in un incontro convocato dalla presidenza del consiglio hanno espresso un giudizio totalmente negativo sul documento di programmazione triennale del governo in materia di immigrazione. «L’immigrazione non è un male da cui difendersi, ma una grande risorsa » hanno affermato Cgil, Cisl e Uil, che hanno confermato la manifestazione nazionale già convocata a Roma per il 18 dicembre, giornata internazionale del migrante.
da www.europaquotidiano.it