14.11.2004
Sicilia: un caso esemplare di assalto al territorio Legambiente Nebrodi: “La battaglia è dura, perché grossi sono gli interessi in gioco”
Non è buona l’aria che si respira di questi tempi in Sicilia. I tentativi di scardinamento del Piano Paesistico delle Eolie, e più ancora le deroghe alle costruzioni in zona agricola, sono preoccupanti indicatori di un nuovo assalto al territorio, se possibile ancora più sfacciato e più arrogante che in passato. Ma la distruzione dei valori paesaggistici ed ambientali in nome di un presunto sviluppo dell’economia si concretizza pure attraverso la realizzazione di opere pubbliche, progettate e finanziate più per attivare il circuito degli appalti che per rispondere alle esigenze della collettività . Un caso esemplare di questo genere è quello della “Grande Muraglia” di Piraino, paesino in provincia di Messina. Qui, negli anni ’90, l’amministrazione comunale (poi sciolta per infiltrazioni mafiose) progettò il consolidamento dell’abitato. Praticamente un muraglione lungo un chilometro ed alto 8 metri per stabilizzare un versante dichiarato in dissesto. Un dissesto solo presunto, dal momento che in questi ultimi 14 anni non è successo nulla, in realtà , solo un alibi per ottenere un finanziamento di 12 miliardi delle vecchie lire da spendere nella progettazione e nella costruzione di muri in cemento armato dal devastante impatto ambientale. I primi anni ’90 sono segnati dalle inchieste di tangentopoli, e della Muraglia non si parla più. Passano alcuni anni, passa la bufera, si ricompone il blocco di interessi che spinge per realizzare l’opera, e così, nel 2000, la Muraglia ritorna all’ordine del giorno. Legambiente Nebrodi si oppone all’insensato progetto e dimostra l’inutilità e la dannosità degli interventi avvalendosi di consulenze specialistiche. Dall’altro lato, a volere l’opera, le amministrazioni comunali che si succedono e l’intero arco delle forze politiche (?): il sindaco con la giustificazione di dovere portare avanti una pratica amministrativa, anche a prescindere dalla qualità , le forze politiche (di qualsiasi schieramento) perché “non si può perdere il finanziamento”. La battaglia è dura, perché grossi sono gli interessi in gioco, e quando si è in condizione di mettere in circolazione tanto denaro è possibile coagulare solidarietà e alleanze di ogni tipo. Anche Legambiente ha trovato però le sue alleanze, quella parte di opinione pubblica del paese meno timorosa di esporsi, la CGIL di Messina, alcuni professionisti motivati dal rigore scientifico e dal senso della cittadinanza, alcuni parlamentari siciliani del centro sinistra. E, confortata anche da queste vicinanze, ha presentato un corposo esposto a varie Autorità perché valutassero la bontà del progetto e la trasparenza delle procedure. E’ di questi giorni la notizia che l’amministrazione comunale di Piraino ha annullato la gara di appalto, già avviata, perché non ha ottenuto un atteso visto dall’assessorato regionale territorio ambiente; già qualche anno fa era stato lo stesso assessorato a bloccare il procedimento. E’ vittoria definitiva, forse no. Ci sarà da combattere ancora, ma certamente questo secondo stop è un risultato importante, che conforta l’azione di contrasto e che mostra i primi cedimenti nella Grande Muraglia. Salvatore Granata (Presidente Legambiente Nebrodi
|