14.11.2004
Cari amici Sono tornato ieri da una settimana spesa tra Washington DC e NY dove la stragrande maggioranza ha votato Kerry con la consapevolezza, mascherata ma nemmeno troppo, che pero' avrebbe vinto B. L'America dei grandi numeri infatti non è quella che noi conosciamo ed amiamo, Boston, LA, NY, SF, è quella che viaggia in pick up con il fucile nel posteriore, quella che non è mai uscita dal paese e che ha nella tv il principale (spesso l'unico) punto di contatto con il mondo. Mondo che quando non è fatto di basebal, basket o football è fatto da messaggi abilmente orchestrati a creare paure. La strategia neo-con si è basata esattamente su questo creare e alimentare paure, nuove e vecchie, reali e fittizie. A quel punto il cittadino medio si attacca a coloro che meglio gli risolvono ansie e paure e su questo piano i repubblicani certamente fanno meglio. veicolano un messaggio semplice, chiaro e muscolare. Lo stesso successe in Italia per le elezioni perse del 2001, l'anno precedente era stato caretterizzato dalla montatura del problema dell'insicurezza (con tutti i suoi risvolti, l'immigrato-spacciatore, il clandestino-scippatore,...) e dal proporsi come salvatori della sicurezza (poliziotto di quartiere...). La grande differenza è che vinte le elezioni da noi si è visto qualche carabiniere in giro con una strana fascia in più e nessuno parla più della sicurezza come emergenza nazionale, da loro, che sono seri e consequenti, c'è stata una guerra e probabilmente ve ne sarà un'altra. Concludo, per essere breve e sintetizzando al massimo, con l'unica lezione che a moi avviso possiamo trarre dall'osservazione di questi fenomeni che attraversano le nostre società . La lezione è che non bisogna/bisognerebbe mai inseguire la/le destre sul loro terreno, per noi è minato, vinceranno sempre loro. Non sto dicendo nemmeno che sia necessario spostare il baricentro a sinistra, sto dicendo che occorre elaborare proposte nostre e per rimanere sul tema delle paure, se queste paure sono legate a pericoli reali occorre spiegare come ridurre i pericoli, minimizzare i rischi e al limite covivere per un certo periodo con un certo rischio (un po come fanno in jappone per le popolazioni che vivono in aree a forte rischio sismico); se le paure sono artificiose è invece neessario dimostrarne l'infondatezza e denunciare i politici demagogici che giocano sporcamente su queste ( va da se che un politico degno di questo nome dovrebbe assumersi il compito di gestirle, minimizzarle e lavorare per ridurle, ma so che in questo caso sto parlando di un altro mondo). Saluti Riccardo casale
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