Sabato 4 e domenica 5 dicembre più di 500 delegati in rappresentanza dei 320 Comitati ed Associazioni aderenti alla rete nazionale dei Cittadini per l'Ulivo (CpU) si riuniranno a Montecatini per la loro seconda Assemblea. Ospite d'onore sarà Romano Prodi, che prenderà la parola nella tarda mattinata del sabato. Nell'occasione gli saranno consegnate le firme di adesione raccolte a sostegno dell'Appello per la Costituente e gli Albi degli elettori lanciato nelle scorse settimane dalla Rete.
I CpU si riconoscono nelle radici ideali e politiche della Costituzione repubblicana e puntano a consolidare la scelta del bipolarismo.
Siamo nati, circa due anni fa, dandoci un obbiettivo forte: la Costituente dell’Ulivo formato da partiti, eletti e cittadini.
I "Cittadini" lavorano per rendere possibile una vittoria del centrosinistra contro il governo della destra.
A questo fine pensiamo che sia necessario dar vita ad un soggetto politico unitario dell’Ulivo, un soggetto federato, capace di intercettare l'adesione elettorale della maggioranza degli italiani, mosso da una forte volontà di cambiamento, che non viva di veti incrociati e sia in grado di assumere decisioni attorno a chiare linee di governo. Un soggetto politico nuovo che valorizzi le differenze, le viva come risorse, dia vita a nuove modalità di selezione partecipata del proprio ceto dirigente.
La Rete dei Cittadini per l'Ulivo, che nel febbraio scorso ha deciso di aderire alla lista Uniti nell'Ulivo, guarda ora con grande speranza alla nuova, importante tappa della Federazione avviata da Prodi.
Per parte loro i CpU, in questi mesi, non si sono limitati ad avanzare richieste. Hanno anche organizzato - nonostante le grandi difficoltà e la gracilità delle proprie forze - una struttura a Rete fondata sull’autonomia dei Comitati e delle Associazioni aderenti.
Certo non si vede la necessità della nascita di ulteriori partiti, si avverte però la grande urgenza di un modo nuovo di stare insieme, ripartendo dalla partecipazione organizzata dei cittadini.
La partecipazione è una delle questioni di fondo che differenziano destra e sinistra. La partecipazione è una delle vie principali attraverso la quale riformare la politica italiana. La partecipazione che noi vogliamo è cosa qualitativamente diversa rispetto alla politica basata sull’informazione o anche sulla pur importante consultazione diffusa.
La partecipazione che caratterizza l’Ulivo è, infatti, un’azione politica organizzata, che coinvolge i cittadini nei processi decisionali che contano.
Ecco perché il tema degli strumenti della partecipazione non va considerato secondario: con essi si scelgono le procedure concrete ed effettive di coinvolgimento nelle decisioni. Per questo abbiamo avanzato la proposta della costituzione degli Albi degli elettori e riteniamo che le Primarie siano un momento inderogabile nella selezione dei candidati alle cariche monocratiche.
Fulcro della partecipazione sono le Primarie: esse costituiscono l’architrave che unisce la Federazione dell’Ulivo e la coalizione politica rappresentata dalla grande alleanza democratica.
Penso che la nostra rete e la sua Assemblea, debbano decidere di entrare nella Federazione dell’Ulivo, così come si va definendo: regole precise e condivise, cessione di sovranità al soggetto unitario da parte dei soggetti aderenti, realizzazione delle Primarie per la definizione del leader.
E' evidente che ci sono anche forti limiti in quelle indicazioni La quota del 15% riservata ad associazioni e movimenti risulta, in tutta evidenza, assolutamente inadeguata, dimostrando così una carente volontà di apertura ed una scarsa propensione al rinnovamento. La limitatezza delle materie delegate alla sovranità dell’Ulivo va superata.
L’assemblea dell’Ulivo è definita ancora in termini troppo generici e non si prevede il suo carattere costituente, sottovalutandone così le potenzialità .
Le Primarie devono essere lo strumento generale nella scelta dei candidati, non limitarsi a scegliere il leader.
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La destra italiana sta andando verso il minimo storico, i suoi elettori sono in buona parte disillusi. E’ una tendenza che ancora non si è consolidata, ma questa è la tendenza in atto, anche se permane sempre il rischio di un’inversione.
E’ una situazione nella quale il centrosinistra non può fermarsi. Per ora possiamo dire che l’Ulivo è giunto a lambire l’attenzione di una parte interessante dell’elettorato che nel 2001 scelse la destra. Ora l’Ulivo deve assumersi con coraggio il compito non solo di consolidare il proprio elettorato ma di parlare anche all’altra metà del Paese, rivolgendosi con parole chiare, forti, di rinnovamento e di fiducia ad un segmento importante di quell’elettorato, che non deve essere considerato come irrevocabilmente di destra.
Si sta avvicinando una partita decisiva per il governo del Paese: le regionali della prossima primavera. L’Ulivo non può attendere. Ecco perché, come Rete dei Cittadini per l’Ulivo, dobbiamo richiedere con forza che la Lista Unitaria sia presente come tale in tutte le regioni italiane.
Come si dice giustamente in un Appello che sta girando in rete in questi giorni, lanciato dal sito www.leftwing.it" target="">www.leftwing.it, la lista Uniti nell'Ulivo "rappresenta l'ultimo e più coerente sforzo di chiudere l'interminabile transizione italiana. Il tentativo di ridare alla crisi del paese una guida politica, democraticamente legittimata e dotata della forza necessaria ad affrontarne i nodi strutturali. Lasciare abortire questo tentativo significa, semplicemente, lasciare campo libero a tutte quelle forze ansiose di ripercorrere all'indietro quel faticoso cammino".
"Quale messaggio inviano agli italiani le tante timidezze, le titubanze, i veri e propri ostacoli frapposti alla presentazione della lista unitaria alle regionali? Quale credibilità avrebbe una forza di governo che si presentasse soltanto dinanzi alla metà del paese?" conclude l’Appello; una forza che - nel proclamarsi nuovo centro motore della coalizione, garanzia della sua unità e della sua carica di innovazione - dimostra palesemente la propria incapacità persino di presentarsi con il suo simbolo davanti a tutto il paese.
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Recentemente mi sono dimesso da Coordinatore dell’Esecutivo nazionale dei CpU. Mi sembrava importante che, almeno dalla nostra esperienza associativa, giungesse un messaggio di rinnovamento. So, d’altra parte, che la vitalità della nostra rete sarà in grado di esprimere un nuovo gruppo dirigente, capace ed unito, frutto del lavoro e dell'esperienza di questi anni.
Credo che i CpU abbiano davanti a sé un compito non secondario: far crescere un nuovo ceto politico dirigente, diffuso, temprato dalle battaglie politiche condotte in questi anni per l'Ulivo e nell'Ulivo; convinto non solo che sconfiggere la destra italiana sia necessario, ma che sia anche possibile, ancorché non facile.
Per far questo converrà proseguire nel confronto politico, nell'approfondimento culturale e valoriale: terreni sui quali abbiamo dato prova di dedizione e di capacità .
Ma se tutto ciò è necessario, non può più considerarsi sufficiente. Sono convinto che oggi si imponga ai Cittadini per l'Ulivo - in primis ai Comitati ed alle Associazioni che ne compongono la Rete - di assolvere ad un nuovo, impegnativo ruolo.
Una gran parte dei Cittadini per l’Ulivo, dei Comitati e delle Associazioni aderenti si è andata stancando di svolgere essenzialmente il ruolo di portatrice d’acqua! Serpeggia ormai tra parecchi di noi un convincimento: occorre prendere atto che anche il mondo della ‘nostra’ politica capisce solo il crudo linguaggio dei numeri e dei rapporti di forza.
E’ dunque venuto il tempo di mettere donne e uomini – cittadini per e dell’Ulivo - a disposizione dell'intera coalizione anche per ricoprire posizioni di responsabilità ai diversi livelli.
L’Italia ha bisogno che le sue assemblee elettive possano contare anche sull’autentico spirito di servizio e sul fondamentale disinteresse personale dimostrato da tanti cittadini per e dell’Ulivo, magari non adusi – come altri - al manuale Cancelli e poco propensi ad esasperare il concetto di visibilità di una parte rispetto al tutto. Ma, al contrario, soprattutto mossi, in questi anni, da un grande, prioritario sogno: liberare l’Italia dall’incubo berlusconiano, dare all’Italia un governo degno di tal nome. Fare Ulivo!
L’esperienza ulivista non può più limitarsi ai convegni (pur importanti), o ai volantinaggi sui mercati e nelle piazze (assolutamente da non abbandonare!).
Se la politica cammina soprattutto sulle gambe delle donne e degli uomini, c’è allora bisogno che questi uomini e queste donne decidano di superare la soglia dei palazzi e decidano di entrare a pieno titolo e senza alcuna timidezza anche nel ‘campionato che conta’. Ci siamo stancati di giocare a calcetto!
E’ detto esplicitamente nel nostro Statuto e si è andato felicemente e fortemente consolidando nella prassi di questi anni: i CpU non debbono e non vogliono presentare né proprie liste né candidature nazionali, tanto meno (Dio ce ne scampi e liberi!) pensano all’ipotesi di un nuovo partito. I CpU devono proseguire a sviluppare la propria funzione di ‘collante’ della coalizione: questa ‘mission’ non va perduta.
Ciò non toglie che sia possibile, ed anzi auspicabile, che, non solo dai Partiti ma anche dai tanti Comitati e dalle Associazioni della nostra Rete - nei collegi e nei territori, in piena autonomia e sovranità – possano e debbano emergere candidature di cittadini capaci, seri, potenzialmente vincenti.
Persone – aderenti o meno ai diversi Comitati – che possano mettersi a disposizione del centrosinistra sia nelle Primarie per la selezione dei candidati alle politiche del 2006, sia all’interno delle liste che andranno a misurarsi nelle prossime elezioni regionali, sia nel tessuto della politica più in generale.
Candidature portatrici di quella visione positiva ed unitaria, fatta nello stesso tempo di valori e di concretezza, che fa capo all'esperienza di base costruita in questi anni dal variegato mondo che - dentro e fuori i partiti - ha fatto e continua testardamente a fare Ulivo.
Insomma, saranno i rappresentanti dei cittadini dell’Ulivo, se non potranno essere i candidati dei ‘Cittadini per l’Ulivo’.
Anche da come l’Assemblea nazionale dei CpU saprà affrontare questo tema, delicato ma essenziale, e da come complessivamente si svilupperà questa partita, saremo in grado di sapere su quale futuro potrà contare l'Ulivo che vogliamo.