20.05.2003
Un grande imbroglio fiscale. In una conferenza alla sala stampa di Montecitorio la sinistra fa il punto sui risultati del centro-destra in questi anni di Governo. Ed espone, dati alla mano, le ragioni di un inganno perpetrato dal Governo ai cittadini.
A Montecitorio Luciano Violante, presidente del gruppo Ds alla Camera, Mauro Agostini, responsabile economia dei democratici di sinistra e Giorgio Benvenuto, capogruppo Ds in commissione Finanze hanno discusso della politica fiscale del governo Berlusconi e mostrato come la maggior parte delle promesse fatte in campagna elettorale non solo non siano state mantenute, ma siano state addirittura ribaltate.
Un inganno che però non è sfuggito ai cittadini, soprattutto a quelli che quel 13 maggio 2001 avevano scelto di votare la Cdl. E nella relazione a Montecitorio sono state anche incluse le testimonianze di quei cittadini delusi dal governo di centro-destra. Si tratta di lettere, quasi sempre firmate, giunte alle redazioni dei principali quotidiani italiani. Come quella di una pensionata di Rimini che denuncia: «Sono una pensionata e mi sento letteralmente truffata da Tremonti e Berlusconi». Poi spiega: «Fino al 2002, con la precedente tassazione, la mia pensione era progressivamente cresciuta, anche se di poco tutti gli anni. Da quest’anno invece non solo non è cresciuta ma è diminuita».
Particolarmente grave infatti la situazione dei pensionati che «godono di una deduzione di 500 euro più bassa a parità di reddito di quella dei lavoratori dipendenti» (7.000 euro invece di 7.500). E ad avallare la coscienza sporca su questa materia da parte del centro-destra si è portato l’esempio di Alleanza Nazionale che aveva fatto preparare un manifesto con su scritto [i]Pensionati e lavoratori controllate la vostra pensione e la vostra busta paga[i] per poi mandarlo rapidamente al macero quando evidentemente un controllo effettivo da parte dei pensionati avrebbe portato a smascherare la beffa.
Non solo. Che le tasse non siano diminuite per i lavoratori dipendenti e i pensionati è presto dimostrato dalle entrate IRPEF. Infatti «se le tasse fossero realmente diminuite le entrate IRPEF non sarebbero aumentate, nei primi quattro mesi dell’anno, del 5%. Soprattutto in un periodo di crisi che vede nel nostro Paese uno sviluppo del PIL intorno all’1%».
Ma non basta. La tassazione del trattamento di fine rapporto (TFR) è passata per il primo scaglione dal 18% al 23%, che significa 1.000 miliardi di lire in meno nelle tasche dei lavoratori e 1.000 in più nelle casse dello Stato.
E infine ultimo fra gli inganni arriva il condono: un regalo agli evasori ed una estorsione per molti piccoli contribuenti che sotto la «minaccia» di controlli hanno preferito pagare piuttosto che rischiare di vedersi passare in rassegna la contabilità degli ultimi sette anni. Un vero e proprio «pizzo» che Tremonti ha inflitto a professionisti, artigiani e commercianti e che di fatto costituisce un prelievo aggiuntivo per molti lavoratori autonomi. Insomma una tassa straordinaria da pagare allo Stato. Alla faccia della decontribuzione fiscale.
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