17.12.2004
L’ALTERNATIVA ALLO SCHIERAMENTO DI FITTO
Per battere in Puglia lo schieramento guidato da Fitto alle prossime elezioni regionali non basterà pensare di poter attingere meccanicamente consensi al serbatoio dei voti ottenuti dal centrosinistra nella consultazione amministrativa del giugno scorso. C’è bisogno d’altro perché più rilevante è ovviamente l’oggetto della contesa, perché diversi sono gli interessi ed i protagonisti del confronto, maggiore peso avranno i centri di potere interessati al mantenimento dello statu quo, più consistenti saranno le risorse finanziarie e gli strumenti di pressione che la destra sarà in grado di mettere in campo. Ne discende che il centrosinistra per tentare di vincere ha una sola via da imboccare, quella della radicalità della sua proposta alternativa e della credibilità di chi se ne dovrà rendere fedele interprete. Pensare di contrapporre al moderatismo tecnocratico e «neofeudale» un altro moderatismo, anche se indubbiamente diverso per contenuti politici e sensibilità democratica, sarebbe un errore esiziale perché significherebbe affrontare la partita con schemi tattici non in grado di sconvolgere quelli dell’avversario e su un campo a lui favorevole in quanto non agevolmente praticabile dalle forze sindacali più avanzate, dai movimenti, dall’associazionismo cattolico e laico di cultura progressista e da tutte quelle espressioni della società civile che in questi anni hanno dato vita ad una crescente opposizione sociale con forte carica propositiva accreditatasi come la vera forza motrice della recente “primavera pugliese”.
Occorre allora un programma che, uscendo dalle vecchie formule, abbia e presenti una grande “anima” intessuta dei valori costituzionali di pace e di liberazione, di giustizia e di equità sociale, di legalità e di partecipazione. E per volare alto la prima idea-guida del programma del centrosinistra dovrebbe essere quella della pace, sia come principio informatore dell’intero progetto alternativo e sia come impegno concreto rivolto a convertire sul territorio regionale tutte le presenze e le strutture di guerra in opere e servizi di solidarietà e di accoglienza. Una scelta per la pace anche come antidoto a quella cultura violenta, prevaricatrice ed affaristica che costituisce l’humus naturale della delinquenza comune e della criminalità organizzata. Fenomeni questi sempre più allarmanti che vanno combattuti non solo con più adeguate misure di sicurezza ma anche sul versante culturale e sociale.
E’ necessario poi dare centralità ad una chiara scelta in favore di un diverso assetto dell’economia regionale che rendendo ambientalmente compatibili gli insediamenti della grande industria, punti ad uno sviluppo prevalentemente centrato sulla promozione delle piccole e medie imprese e sulla valorizzazione dell’agricoltura, del turismo e delle tante altre vocazioni e potenzialità territoriali. Uno sviluppo che emancipi il lavoro dalla mortificante condizione cui è stato ricacciato dalle politiche liberiste e che sia rispettoso del diritto alla salute ed alla salubrità ambientale. Grande rilievo va quindi dato anche alla questione ambientale chiamando per nome i gravi problemi che essa presenta nella nostra regione a partire da quello della pretesa berlusconiana di imporre a Brindisi un rigassificatore contro le decisioni degli enti locali e la ferma volontà popolare espressa anche con imponenti manifestazioni di massa. Ed ancora, un impegno vigoroso in materia di sanità che non si limiti a prefigurare semplici modifiche ai provvedimenti adottati dalla politica di Fitto ma che punti a capovolgerne l’impianto partendo finalmente dal rilevamento dei bisogni del territorio per fare solo dopo i conti con le risorse e per aprire sulla loro scarsità le necessarie vertenze.
In quest’ottica va perciò operata la scelta del candidato-Presidente individuando una persona che sappia esprimere ed esaltare la domanda di cambiamento che si leva dalla base dei partiti del centrosinistra e da quel variegato movimento progressista che è stato la vera grande novità degli ultimi tempi. Un candidato capace di profezia politica e perciò in sintonia con questa sinistra di popolo che non ha certo apprezzato i giochi, le tortuosità e gli andirivieni dai quali è stato finora segnato in negativo il cammino verso la designazione del leader della coalizione. Malinconia di povere cose che un recupero di responsabilità e di lungimiranza può spazzar via nel modo migliore.
Brindisi, 15 dicembre 2004
Michele DI SCHIENA
|