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Inaugurazione virtuale autostrada Messina Palermo |
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22.12.2004
INAUGURAZIONE VIRTUALE DELL’AUTOSTRADA MESSINA–PALERMO Probabilmente saprete dello show inscenato per l'inaugurazione virtuale dell'Autostrada A20. Virtuale perché in realtà è stata aperta solo una corsia, in una sola direzione, solo 35 anni dopo l'inizio dei lavori. In mezzo a tanto ostentata grottesca enfasi sulle magnifiche sorti della Sicilia, grazie alle Grandi Opere dei governi nazionale e regionale, il Ponte in primis, ci è parso doveroso un piccolo richiamo alla ben più misera realtà che dobbiamo affrontare ed ai rischi connessi all'avventurismo dell'operazione Ponte sullo Stretto. Saluti Salvatore ----------------------------------- LEGA AMBIENTE COMITATO REGIONALE SICILIANO
INAUGURAZIONE VIRTUALE DELL’AUTOSTRADA MESSINA–PALERMO E PROPAGANDA GOVERNATIVA SUL PONTE SULLO STRETTO. LEGAMBIENTE: “UTILIZZARE LE RISORSE PUBBLICHE PER LA REALIZZAZIONE DI OPERE UTILI E PER LA RIQUALIFICAZIONE DEL TERRITORIO”. La cerimonia di “inaugurazione” dell’autostrada Messina – Palermo, ancora incompleta dopo 35 anni dall’inizio dei lavori appare sinceramente grottesca e derisoria per i siciliani che continuano a lamentare la insopportabile carenza di servizi ed infrastrutture utili. Le Autorità convenute alla cerimonia hanno utilizzato l’elicottero, ma se come tutti i siciliani fossero stati costretti ad utilizzare le ferrovie si sarebbero accorte del degrado e dell’inadeguatezza della rete ferroviaria in gran parte ancora priva del doppio binario. Davanti alla drammatica realtà di una Sicilia più vicina agli standards del terzo mondo che a quelli del resto d’Italia, il presidente della regione Cuffaro continua a parlare del “sogno” di realizzare il Ponte sullo Stretto come soluzione ai problemi della marginalità della Sicilia. Il Presidente della Regione dovrebbe invece sapere che quella del Ponte è un’idea sbagliata. Dal punto di vista trasportistico perché non tiene conto dello sviluppo di altre modalità di trasporto come quello aereo per i passeggeri od il cabotaggio per le merci, e dal punto di vista delle scelte economiche perché impegnerebbe ingenti risorse finanziarie pubbliche che potrebbero essere impiegate nella realizzazione delle infrastrutture utile e nella riqualificazione del territorio. Va infatti ricordato – afferma Salvatore Granata della segreteria regionale di Legambiente -che nella progettazione e nella realizzazione del Ponte sono impegnati i fondi pubblici provenienti dalla vendita dell’IRI e che la Convenzione Governo – Società Ponte sullo Stretto scarica sulle Ferrovie dello Stato oneri insopportabili sotto forma di canone di attraversamento ed opere di connessione. Costi enormi che avranno conseguenze sulle tariffe ferroviarie, sulla qualità del servizio e sulla capacità di investimento della RFI. Palermo, 21 dicembre 2004
Welfare Italia
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