Welfare Italia :: Dal Mondo :: Le ultime news di Fiorella Ghilardotti Invia ad un amico Statistiche FAQ
30 Aprile 2024 Mar                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Le ultime news di Fiorella Ghilardotti
21.05.2003

NEWS a cura di Fiorella Ghilardotti
maggio 2003 INFO territorio n° 13

Il 13 maggio, il Parlamento europeo ha approvato una relazione sugli accordi ambientali, nell'ambito del piano d'azione "Semplificare e migliorare la regolamentazione"

La relazione presentata dall'on. Sacconi (delegazioni DS al Parlamento europeo) s'inserisce nel quadro dell'iniziativa di predisporre strumenti legislativi atti a rendere più semplice la regolamentazione comunitaria, e riguarda la possibilità, per la Commissione europea, di ricorrere a strumenti volontari per conseguire obiettivi di carattere ambientale. L'iniziativa é stata accolta con favore dall'Aula, che tuttavia ricorda che tali accordi ambientali possono costituire solo un utile complemento, mentre il ricorso agli strumenti legislativi tradizionali deve rimanere il sistema principale di decisione. Coerentemente, gli eurodeputati sostengono, a proposito del carattere straordinario di tali strumenti, l'importanza di una completa e tempestiva comunicazione fra la Commissione, il Parlamento ed il Consiglio, prima dell'avvio di qualsiasi negoziato, e la necessità che l'esecutivo stabilisca in via preventiva gli obiettivi che si prefigge di raggiungere. Gli europarlamentari propongono una serie di prerequisiti indispensabili alla conclusione di simili accordi, fra i quali la valutazione d'impatto, la rappresentatività, la consultazione ed il coinvolgimento della società civile, che, se non fossero rispettati, invaliderebbero gli accordi eventualmente sottoscritti dall'esecutivo europeo.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (discussione) e per i comunicati della delegazione DS si veda il sito www.dspe.net


Il 14 maggio il Parlamento europeo ha approvato una risoluzione sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale

I recenti incidenti dell'Erika e del Prestige hanno portato all'attenzione del pubblico la necessità di un sistema di protezione ambientale per la prevenzione di tali sciagure o, almeno, un sistema in grado di affrontarne efficacemente le conseguenze. La proposta presentata dalla Commissione si basa sul principio "chi inquina paga" e attribuisce agli Stati membri la responsabilità di garantire che il danno ambientale sia evitato, prendendo misure appropriate in caso di pericolo imminente, o sia efficacemente riparato, ristabilendo le condizioni originali quando il danno é già avvenuto. La proposta riguarda inoltre i casi di incidenti transfrontalieri e le relazioni dell'Unione con speciali convenzioni internazionali sull'inquinamento marino da petrolio e sui danni ambientali derivati da attività nucleari.
La direttiva ha attirato l'attenzione delle principali ONG ambientaliste e di numerose associazioni di categoria, come le compagnie assicurative, le camere di commercio e i rappresentanti del padronato, ma anche di enti locali, che si sono confrontati con i gruppi politici sui numerosi punti controversi che la direttiva presenta. Il voto in commissione giuridica e Mercato interno (commissione competente), precedente al voto in plenaria, con il quale gli emendamenti proposti dal PSE erano stati bocciati, indeboliva sensibilmente, anche rispetto alla proposta iniziale della Commissione. Il voto in plenaria, invece, ha sensibilmente migliorato il testo, rendendolo più adeguato ed efficace nel proteggere l'ambiente. L'ampia maggioranza che si é creata a sostegno dell'applicazione in senso stretto del principio del "chi inquina paga", limitando le possibili scappatoie per i responsabili di danni ambientali e alla diversità in senso ampio, é, in effetti, frutto del voto congiunto del PSE, dei Verdi e della sinistra unitaria, ai quali si sono affiancati anche i progressisti degli altri gruppi politici.
Difatti, la risoluzione (rapporteur Manders, ELDR), approvata con 310 voti a favore, 177 contrari e, 23 astensioni e l'opposizione della maggior parte del PPE, reintroduce una serie di modifiche, eliminate in commissione giuridica, che ampliano la portata della direttiva. I successi maggiori sono da registrarsi innanzitutto nel campo di applicazione, attraverso un'estensione del concetto di bio-diversità, una definizione di 'operatore' più ampia, che arriva ad includere anche chi detiene i poteri economici necessari per il buon funzionamento di attività che incidono sull'ambiente, e l'inclusione delle radiazioni come causa di contaminazione del suolo. L'inquinamento da OGM non é incluso nella direttiva, ma il Parlamento invita la Commissione a proporre quanto prima una normativa sulla responsabilità ambientale per i danni causati da OGM. Inoltre, é stato approvato un emendamento che stabilisce che, dopo 5 anni dall'entrata in vigore della direttiva, questa si applicherà indistintamente ad ogni attività professionale, e non solo a quelle elencate nell'allegato al testo, eliminando così una serie di eccezioni. Infine, per quanto riguarda il regime finanziario, é stato introdotto l'obbligo per gli Stati membri di assicurarsi che gli operatori utilizzino appositi sistemi di garanzia finanziaria entro 3 anni dall'entrata in vigore della direttiva per le attività più pericolose per l'ambiente. Per tutte le altre attività, tale obbligo sussiste dopo 6 anni dall'entrata in vigore.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati) e per i comunicati della delegazione DS si veda il sito www.dspe.net


Il 14 maggio, il Parlamento europeo ha approvato un regolamento sullo statuto ed una direttiva per il coinvolgimento dei lavoratori per la creazione della Società Cooperativa Europea

Il dossier concernente la Società Cooperativa europea (SCE) - votato con una larghissima maggioranza del PE - si basa su due atti legislativi separati, da un lato il Regolamento relativo allo Statuto della SCE (relatrice Evelyne Gebhart, socialista tedesca) e, dall’altro, la direttiva relativa allo Statuto della SCE per quanto riguarda il coinvolgimento dei lavoratori (relatore Proinsias De Rossa, socialista irlande's).
L'importanza, e l'urgenza, per la creazione della SCE derivano dal fatto che questo dossier è stato fermo per decenni poiché il Consiglio non trovava l’unanimità sullo Statuto della SCE a causa di veti incrociati (legati anche alla Società europea). L'iter del dossier della SCE è stato particolarmente accidentato, sono trascorsi trent’anni dalla prima proposta della Commissione, ma solo nel dicembre del 2000 il Consiglio ha finalmente raggiunto un accordo politico sul merito, sul contenuto del regolamento e della direttiva collegati alla creazione della SCE.
Tutti gli emendamenti presentati con la relazione Gebhart sono stati adottati dall'Aula, fra i quali uno che cambia la base giuridica dall'articolo 308 del Trattato (proposto dal Consiglio) l'articolo 95, trasformando così la procedura di consultazione in procedura di codecisione. Il Parlamento vuole giustamente avere un ruolo di co-legislatore con il Consiglio, sia per mantenere le proprie prerogative secondo i trattati, sia per essere in grado di incidere più efficacemente su una questione, come quella della Società Cooperativa, che deve saper rispondere ai bisogni degli attori e degli operatori economici e sociali del settore cooperativo, che rappresenta una realtà dinamica sia in termini di creazione di occupazione che di inclusione sociale. Altri emendamenti garantiscono adeguate procedure di informazione e consultazione e piena trasparenza per quanto riguarda eventuali cambiamenti nella struttura di una Società Cooperativa Europea, in particolare in relazione alla partecipazione dei lavoratori.
Nella relazione di De Rossa relativa alla direttiva sul coinvolgimento dei lavoratori nella SCE, gli emendamenti approvati dal PE si concentrano su punti centrali della proposta e ripropongono i concetti chiave quali:
- il diritto alla partecipazione dei lavoratori, non limitato al momento dell’istituzione della SCE, ma anche quando si verificano modifiche strutturali sostanziali, quindi nel caso di fusioni, di integrazioni con altre imprese o società;
- la definizione della partecipazione dei lavoratori come una modalità ed una pratica permanente, non come un diritto una tantum;
- la previsione secondo cui i rappresentanti dei lavoratori debbano essere eletti e /o nominati in seno agli organismi di amministrazione e vigilanza secondo quanto già prevedono diverse legislazioni nazionali;
- l'introduzione della parità di genere, raccomandando che la selezione e l’elezione dei rappresentanti dei lavoratori rispetti un equilibrio tra donne e uomini;
- una clausola di salvaguardia secondo cui i rappresentati dei lavoratori devono beneficiare di un livello di protezione almeno pari a quello previsto a livello nazionale;
- un emendamento specifico per sopprimere una clausola introdotta dal Consiglio secondo si consente agli Stati membri di non applicare le disposizioni in materia di partecipazione dei lavoratori nel caso di fusione di due cooperative.


Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati) e per il comunicato stampa di Fiorella Ghilardotti si veda il sito www.dspe.net


Il 14 maggio al Parlamento europeo si sono volti dibattiti sui rapporti dell'Unione con gli Stati limitrofi e sul dopoguerra in Iraq

Dopo la fine dei combattimenti, in Iraq si comincia a discutere di ricostruzione e di aiuti. La dichiarazione della Commissione e del Consiglio all'Aula ha fatto il punto della situazione. I primi aiuti, già stanziati d'urgenza attraverso ECHO ed altre ONG presenti nella regione, sono stati destinati al ristabilimento delle infrastrutture sanitarie, alla fornitura di medicinali e di attrezzature mediche. Resta però aperta la questione su quale autorità sarà investita del coordinamento delle attività umanitarie. Gli eurodeputati sono concordi nell'affermare che dovrebbe essere l'ONU ha giocare un ruolo centrale nel processo di ricostruzione che condurrà all'autogoverno dell'Iraq ed hanno anche sollecitato chiarimenti sul futuro del programma "petrolio contro cibo".
In vista del prossimo allargamento, il Consiglio e la Commissione hanno presentato all'Aula il quadro strategico per le relazioni del prossimo decennio con i nuovi vicini dell'UE, ossia la Russia e i Nuovi Stati indipendenti occidentali, e i Paesi del Mediterraneo meridionale, con i quali la Comunità vuole collaborare per creare un'area di prosperità e di valori condivisi. La strategia europea si basa su una sempre maggiore integrazione economica, su relazioni politiche e culturali più intense e su una prevenzione comune dei conflitti. Una maggiore integrazione economica, ed in particolare la partecipazione al mercato comune, é ovviamente subordinata a progressi nel riconoscimento di valori comuni e nell'attuazione di riforme politiche, economiche ed istituzionali (in particolare l'allineamento della legislazione all'acquis comunitario) da parte dei Paesi partner. Pertanto la Comunità porterà avanti un dialogo su basi bilaterali, per venire incontro alle necessità specifiche dei singoli paesi, basando i negoziati su una serie di parametri predefiniti. Al fine di chiudere con successo e vantaggio reciproco le trattative, l'Unione ha definito un numero di incentivi che saranno proposti agli Stati interessati, quali, ad esempio, prospettive di emigrazione legale e circolazione delle persone, la partecipazione ai programmi comunitari di tutela per i consumatori, per la difesa dell'ambiente e per la ricerca scientifica, una forte cooperazione culturale, un sostegno all'integrazione nel sistema commerciale mondiale e l'integrazione delle reti di trasporto, energia e telecomunicazioni.
Il secondo dibattito riguarda la preparazione del Vertice UE - Russia del 31 maggio, durante il quale si affronterà, fra gli altri temi, la questione del dopoguerra in Iraq, anche tenendo conto del fatto che la Russia é membro permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite. L'altro tema centrale sarà proprio il futuro assetto dell'Europa dopo l'allargamento ed i rapporti coi nuovi Paesi vicini. In questo contesto, particolare importanza avranno i temi economici, poiché la Russia é il quinto partner commerciale dell'UE e l'UE é il primo per la Russia. Infatti, nel vertice di novembre, dovrebbe essere finalizzata la creazione di uno spazio economico comune, mentre si cercherà di raggiungere un accordo su questioni fondamentali come le distorsioni nel settore energetico russo, la sicurezza marittima e nucleare, la questione di Kaliningrad, futura enclave russa nel territorio dell'Unione a 25, e le misure per la comune lotta al terrorismo. Resta aperta la questione relativa alla situazione cecena, aggravata dagli ultimi attentati.

Per approfondire l'argomento www.europarl.eu.int poi (attività) poi (tornate) poi (testi approvati) e per i comunicati della delegazione DS si veda il sito www.dspe.net


Il 15 maggio sono state discusse, al Parlamento europeo, tre distinte relazioni sulla politica di sviluppo e di cooperazione dell'Unione europea con i paesi ACP

La prima delle tre relazioni, approvate dall'Aula con 476 voti a favore, 9 contrari e 19 astensioni, é un resoconto dei lavori dell'Assemblea paritetica ACP-UE per l'anno 2002, preparata dall'on. Miranda (GUE/NGL), presidente della commissione per lo sviluppo e la cooperazione. Un anno segnato, innanzitutto, dalla controversia politico - istituzionale sulla partecipazione della delegazione dello Zimbabwe, paese soggetto al deplorato regime del presidente Mugabe, alla riunione prevista a Bruxelles nel novembre 2002. La crisi é nata quando la Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo non ha autorizzato l'ingresso di due delegati dello Stato africano, a causa delle sanzioni europee contro il regime di Mugabe, senza tuttavia consultare a tal proposito i governi degli Stati ACP, le cui proteste hanno portato all'annullamento della riunione. La relazione Miranda inizia proprio con l'auspicio che in futuro, onde evitare incidenti del genere, si decida di imporre sanzioni contro un Paese, solo dopo l'adozione di una decisione comune dei rappresentanti UE e ACP. Tuttavia, nel corso del 2002, si sono registrati anche alcuni importanti progressi, primo fra tutti la firma della "Dichiarazione di Città del capo", che, in vista della conclusione dei nuovi accordi commerciali, suggerisce di non far prevalere gli aspetti economici sulle considerazioni relative allo sviluppo.
Con la seconda relazione (rapporteur Ferrer, PPE), l'Aula propone un ripensamento globale dei metodi di cooperazione, ed in particolare raccomanda il rafforzamento delle capacità nei Paesi in via di sviluppo. Constatato il fallimento delle tradizionali politiche di sviluppo, gli europarlamentari propongono di spostare l'accento su una politica centrata sulle persone ed organizzazioni locali, che devono poter accrescere le loro potenzialità e le loro capacità al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati. L'idea principale é che proprio i beneficiari degli aiuti devono essere responsabili della scelta degli obiettivi di sviluppo, grazie ad un rafforzamento delle capacità che riguardi tutti gli aspetti dei Paesi interessati, dalle istituzioni, ai privati e alla società civile. Quindi, non solo il rafforzamento della capacità di questi Paesi di partecipare appieno agli scambi commerciali internazionali, attraverso programmi di assistenza tecnica, ma anche l'integrazione di misure volte a garantire il diritto all'istruzione e l'eliminazione delle malattie legate alla povertà.
Proprio a quest'ultimo aspetto dell'istruzione e della formazione nei Paesi in via di sviluppo é dedicata la terza relazione approvata dal parlamento, e presentata dall'on. van den Berg (PSE). La comunicazione della Commissione presentata al Parlamento ed al Consiglio, a cui la relazione fa riferimento, individua come priorità, nel contesto della riduzione della povertà nei Paesi in via di sviluppo, la necessità di garantire un'istruzione di base, in particolare quella elementare, e la formazione dei professori. Gli europarlamentari si dichiarano d'accordo con la Commissione, ma sottolineano che, per raggiungere tali obiettivi, é necessario aumentare le risorse totali destinate all'istruzione, risorse che, a certe condizioni, potrebbero essere prese a carico dalla Comunità stessa. Gli eurodeputati, infine, invitano l'organo esecutivo dell'UE, in occasione dei prossimi negoziati dell'OMC, ad evitare che l'istruzione figuri come "servizio" e che pertanto sia sottoposta alle regole del mercato. Pur riconoscendo che l'istruzione possa essere fornita anche dal settore privato, l'Aula ritiene che la responsabilità primaria debba restare nelle mani dello Stato.

Welfare Italia
Hits: 1796
Dal Mondo >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti