23.05.2003
Dalle 23,15 all’1.20, due ore piene. Possesso di palla? 95% al venditore, 5% a chi avrebbe dovuto rappresentare i compratori! Se si trattasse di calcio il venditore avrebbe vinto con punteggio tennistico. Ma … ma siamo in TV. Nel salotto buono ed un po’ viscido della TV di Stato. E dunque la schiacciante vittoria dell’imbonitore non è scontata.
Parliamone.
La prima domanda è: ma i telespettatori hanno memoria? La seconda è: ma i telespettatori ‘bevono’ tutto, ma proprio tutto? Vediamo le possibili risposte.
La memoria.
La sera prima, nello stesso salotto, c’erano Rutelli e Fassino. A porre domande Vespa. A rappresentare il venditore della sera dopo, Rossella.
I due ospiti dell’Ulivo – accolti con gelida cortesia - riuscivano a malapena a metter in fila 2 minuti di ragionamento, per essere poi sempre interrotti, richiamati, sviati, incalzati etc etc
La sera dopo il signor B. ha comiziato, parlando ininterrottamente – in pratica – per l’intera, lunghissima trasmissione. Mai un’interruzione vera, mai una domanda vera. Domande – quelle poche fatte - proposte con sorrisetti timidi ed ossequiosi, da una posizione scomoda: stesi a pelle di leopardo. E i giornalisti presenti? Boh, quali giornalisti?!
Al di là delle cose dette, risulta evidente la strafottenza, la presunzione, il ‘ghe pensi mì’. Mi ricordava Superbone, il personaggio del Monello degli anni ’60.
Diceva tutto e il contrario di tutto. Gli altri, o presi in giro o trattati con parole pesantissime, sono – per lui – quelli che offendono. Gli altri, verso i quali fa la vittima, vengono additati come persone false, come menzogneri.
Insomma: uno spettacolo desolante. Ma come è mai possibile che questa povera Italia sia caduta così in basso?!
Per lui tutto è perfetto; l’economia va a gonfie vele (e se non va è colpa degli altri); lui ha fatto tutto quello che doveva fare e se la gente si lamenta, si tratta di provocatori.
Posso dirlo? Credo che ormai abbia stancato, con quest’aria da mezzo sapientino e mezzo bullo da bar dietro l’angolo.
Ha una faccia di tolla senza limiti. E’ come quei tipi che, trovandosi con in mano una mezza coppia svestita, continuano a rilanciare, bleffando. E quando uno dice ‘vedo’, la buttano in lite e fanno gli offesi.
E’ una genìa ben nota alla nostra gente che, due anni fa, ha abboccato, ma che ora comincia a mangiare la foglia.
Di Vanna Marchi ne abbiamo avuto già abbastanza. Basta con l’avanspettacolo!
Dario Antoniazzi
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