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Istat: le retribuzioni hanno battuto l'inflazione
1.02.2005

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Istat / "Le retribuzioni dei dipendenti hanno battuto l'inflazione"
Nel 2004 salari su del 2,9%

Secondo l'Istat i salari dei lavoratori dipendenti non crescevano tanto dal lontano 1997: nel 2004, rileva l'istituto nazionale di statistica, le retribuzioni contrattuali orarie sono aumentate del 2,9% rispetto al 2003. Un aumento più alto di questo si registrò solo sette anni fa (+4,4%, ma è un confronto parzialmente inesatto, poiché la base di riferimento su cui è calcolato l'indice è stata cambiata nel 2001). Il tasso d'inflazione stimato dall'Istat per l'intero 2004 è stato del 2,2%, dunque per l'istituto le buste paga dei dipendenti hanno superato il carovita dello 0,7%.
ARTICOLO INTEGRALE: http://www.rassegna.it/2005/lavoro/articoli/istat/01.htm


Sindacati e consumatori furiosi: così l'istituto perde prestigio

Sindacati e consumatori giudicano "irrealistici" e "inaccettabili" i dati forniti oggi dall'Istat sulle retribuzioni dei lavoratori dipendenti (+2,9% nel 2004, ben 0,7 punti percentuali sopra l'inflazione). Il segretario confederale della Cgil, Marigia Maulucci, sottolinea come le rilevazioni siano state effettuate senza tenere conto dei contratti nazionali scaduti e non rinnovati. Come dire: solo una parte dei lavoratori dipendenti ha beneficiato di aumenti proporzionali al passo del carovita, ma tutti gli altri no. Quindi la stima definitiva è falsata. (Per non parlare di quei cinque milioni di lavoratori variamente atipici che non rientrano mai nei conteggi dell'Istat.) "I consumi sono fermi - sostiene Maulucci -, i risparmi erosi: che ci hanno fatto i lavoratori con tutti quei soldi che, a detta dell'Istat, hanno preso nel 2004? Il dato sulle retribuzioni va letto congiuntamente a quello sulla quantità di contratti in scadenza rinnovati e non rinnovati: quelli rinnovati hanno recuperato l'inflazione reale e ci mancherebbe pure il contrario". Prosegue la dirigente sindacale: "i contratti in scadenza o scaduti (pubblici, bancari, meccanici eccetera) arrancano, penalizzando ulteriormente il potere d'acquisto delle retribuzioni di quei lavoratori. L'Istat stesso ci informa che da gennaio 2005 sostanzialmente la metà dei lavoratori italiani non sarà nelle condizioni di diritto garantite dal rinnovo del proprio contratto. Al danno reale che questa situazione comporta si aggiunge la beffa della cosiddetta riforma fiscale, che, quando non lascia tutto come prima, arriva persino a penalizzare i già sofferenti redditi da lavoro dipendente".
ARTICOLO INTEGRALE: http://www.rassegna.it/2005/lavoro/articoli/istat/02.htm


Francia / Cgt, Cfdt, Cftc e Fo contro la riforma Raffarin

Mobilitazione in difesa delle 35 ore

Il primo ministro francese, Jean-Pierre Raffarin, l’aveva presentato a dicembre come un semplice “ammorbidimento”, un aggiustamento, ma evidentemente così non è stato interpretato dalle organizzazioni sindacali, che, contro il progetto di legge di modifica delle “35 ore” ispirato dal governo, hanno ritrovato l’unità e deciso di dare battaglia convocando una giornata di mobilitazione unitaria per il 5 febbraio. Volute dal governo socialista di Lionel Jospin, le leggi del giugno 1998 e del gennaio 2000 per la riduzione della durata legale dell’orario di lavoro settimanale sono sempre state criticate dall’attuale maggioranza di destra che però, a parte qualche piccola modifica, non era mai intervenuta a fondo sulla legge simbolo della gauche plurielle, soprattutto dopo che lo stesso presidente della repubblica, Jacques Chirac, aveva definito le 35 ore un elemento ormai acquisito dai francesi. Infatti, il dispositivo che sarà discusso all’Assemblea nazionale a partire dal primo di febbraio, se passerà non modificherà la durata legale dell’orario settimanale, ma lo aggirerà lasciando ai lavoratori che lo vorranno, e alle imprese che lo richiederanno, la scelta di “lavorare di più per guadagnare di più”. Nello specifico il progetto prevede che i lavoratori possano monetizzare le giornate di ferie supplementari ricavate dalla riduzione a 35 ore dell’orario settimanale e aumenta la quota annuale delle ore straordinarie portandola da 180 a 220.
ARTICOLO INTEGRALE: http://www.rassegna.it/2005/europamondo/articoli/francia35ore.htm

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