8.02.2005
WELFARE: SPI CGIL,INSODDISFACENTE RISPOSTA REGIONI AD ANZIANI In Italia il livello di copertura ai bisogni di non autosufficienza della popolazione anziana, a livello nazionale e nelle singole regioni in particolare, e' ancora insoddisfacente: sono queste le conclusioni cui giunge uno studio dello Spi-Cgil su "Welfare e autosufficienza" presentato oggi a Roma. In Italia, secondo i dati contenuti nel documento, sedici persone su cento hanno piu' di 65 anni. Il 20% di questi, pari a due milioni di italiani (stime Istat), hanno problemi di disabilita' che li costringono a casa o in strutture sanitarie. La non autosufficienza si fa grave per il 12% degli anziani, che negli ultimi 5-7 anni della loro vita diventano totalmente dipendenti da altri. E la tendenza e' destinata a rafforzarsi con l'aumento progressivo della quota di ultrasessantacinquenni incapaci di badare a se stessi. L'Italia e' fra le nazioni con la piu' alta percentuale di anziani. Il fenomeno riguarda, come e' noto, tutta l'Europa. Se dieci anni fa il 15% della popolazione dell'Unione Europea era ultrasessantacinquenne, oggi tale percentuale e' salita quasi al 17% e per il 2020 questo valore dovrebbe passare al 21% circa. In Italia attualmente siamo al 16,3%. Tuttavia, non e' solo un problema di invecchiamento, ma soprattutto di qualita' dell'invecchiamento. Infatti, la sfida dei prossimi anni sara' quella di diminuire sempre piu' il divario tra aspettativa di vita totale e aspettativa di vita attiva, priva di disabilita'. Soprattutto quella grave, che rende totalmente dipendenti. L'ASSR (Agenzia Servizi Sanitari Regionali) stima che ne sia colpito il 12% degli over 65. Per loro, gli ultimi 5-7 anni di vita sono caratterizzati da un rischio molto elevato di comorbosita' e dipendenza, si legge nello studio.
Welfare Italia
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