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Una proposta di legge per il fondo nazionale non autosufficienti
12.02.2005

Sarà presto presentata dai sindacati dei pensionati una legge di iniziativa popolare per l'istituzione del fondo nazionale dei non autosufficienti

E' stata presentata a Roma la ricerca di Emmanuele Pavolini dal titolo "Regioni e politiche sociali per gli anziani. Le sfide della non autosufficienza". Dallo studio, promosso dallo Spi-Cgil ed edito dalla Carocci - LiberEtà, è stato in primo luogo evidenziato come a tutt'oggi nel nostro Paese, dove già si registra una media di over 65 superiore a quella dell'Unione Europea (18,2%), circa il 12% degli anziani presentino problemi di non autosufficienza e dipendenza. Una realtà molto vasta e diffusa, quella dei disabili, che, secondo la ricerca, non viene affrontata in maniera efficace né sul piano nazionale - due terzi degli anziani dipendenti non ricevono aiuto adeguato - né nell'ambito locale. Se da una parte infatti alcune Regioni del nord est e del centro Italia riescono a coprire con i loro sistemi socio - sanitari più della metà del fabbisogno di assistenza - Friuli Venezia Giulia (7,6%), Emilia Romagna (7,6%), Veneto (7,4%), Valle d'Aosta (6,2) e Lombardia (5,7%) - dall'altra numerose Regioni del centro sud appaiono in netto ritardo e riescono a soddisfare solo in minima parte - Lazio (3,2%), Molise (2,7%), Campania (1,3%), Sicilia (1,5%) e Calabria (1,0%) - la domanda di servizi.

Un panorama molto variegato, quello emerso dalla ricerca, che, oltre a mettere in evidenza il crescente divario assistenziale fra il nord ed il sud del Paese, pone in risalto come al momento risulti estremamente difficoltosa la definizione dei livelli essenziali di assistenza. In questo settore risultano comunque avvantaggiate le Regioni che, già a partire dagli anni 70 ed 80, hanno creato efficienti reti di assistenza. Alla luce di queste tendenze, secondo l'autore dell'indagine Pavolini, sarebbe quindi opportuna, ma non sufficiente al superamento di tutte le problematiche, la creazione di un apposito fondo nazionale che faccia convergere maggiori risorse per l'assistenza ai disabili. Un programma di ampio respiro che, in linea con il disegno di legge ancora in discussione alla Camera, tragga risorse dalle addizionali Irpef e Irpeg, stabilisca il livello minimo e l'intensità della copertura assicurabile e fornisca alle famiglie la possibilità di scegliere fra i contributi diretti in denaro ed i servizi assistenziali offerti dagli enti pubblici.

"La situazione italiana dei non autosufficienti - ci ha spiegato il Segretario Nazionale dello Spi- Cgil Michele Mangano - è assolutamente drammatica. Noi pensiamo addirittura che questo studio non raccolga fino in fondo lo stato numerico delle persone non autosufficienti presenti in Italia. Nel nostro Paese mancano infatti quegli osservatori permanenti del fenomeno che, secondo la legge 328 del 2000, dovrebbero essere istituiti dalle Province. Noi siamo convinti che ormai in Italia siano presenti tre milioni di soggetti non autosufficienti e che di questi almeno il 70% siano anziani over 65….Il nostro obiettivo prioritario - ha continuato Mangano affrontando al specifica questione dell'attivismo regionale per i disabili - sarà quello di omogeneizzare i comportamenti ed i modelli attuativi di assistenza delle Regioni al fine di garantire, attraverso il segretariato sociale e un'assistenza domiciliare di maggiore qualità, adeguati e paritari livelli di intervento su tutto il territorio nazionale. Noi auspichiamo la costruzione di un fondo nazionale sull'autosufficienza che, attraverso l'erogazione di risorse, garantisca a tutti un'assistenza essenziale che poi potrà essere integrata con fondi regionali per i livelli più elevati di intervento. Per queste motivazioni i sindacati dei pensionati proporranno, in maniera unitaria, una specifica legge di iniziativa popolare che, superando le pastoie parlamentari del progetto normativo in discussione alla Camera, porrà i paletti per la creazione del fondo nazionale".

La presentazione della ricerca si è aperta con l'intervento del Segretario Nazionale dello Spi-Cgil Giancarlo Erasmo Saccoman che ha auspicato una rivoluzione copernicana del welfare ed ha sottolineato come, la mancanza di un progetto nazionale gestito dallo Stato per la non autosufficienza, abbia spinto le Regioni ad intraprendere strade molto diverse fra di loro. Una sfida, quella dell'assistenza ai disabili, che per Saccoman potrà essere affrontata solo attraverso la creazione di un fondo nazionale. Del ritardo italiano rispetto ai sistemi assistenziali europei ha invece parlato il docente del Politecnico di Milano Costanzo Ranci che ha anche sottolineato la necessità di creare nuovi modelli di intervento pubblici capaci di erogare maggiori risorse alle famiglie e di favorire la completa regolamentazione ed emersione del mercato sociale. Per Ranci sarà inoltre opportuna la definizione, nell'ambito di una futura normativa nazionale per i non autosufficienti, delle tipologie e dei livelli minimi di tutela pubblica per i disabili. In pratica quando la responsabilità delle famiglie con anziani dipendenti debba essere supportata dalle iniziative assistenziali dello Stato. Fra gli altri interventi segnaliamo infine quello dell’on. Katia Zanotti, della Commissione Affari Sociali della Camera. Dopo aver definito inadeguata la proposta della finanziaria che prevede uno sgravio fiscale di 1.820 euro per le famiglie con badanti, ha sottolineato come a tutt'oggi il percorso del progetto di legge per la creazione del fondo nazionale per i non autosufficienti si sia arenato sulla richiesta della maggioranza di costituire una Commissione d'indagine sulla reale entità di questo fenomeno. La deputata dei Ds si è poi impegnata a presentare nella prossima legislatura, dopo un'attenta riflessione sulle modalità di reperimento delle ingenti risorse necessarie, una legge quadro che, partendo dal punto fermo del Fondo nazionale e utilizzando le preziose esperienze regionali, definisca i modelli essenziali di intervento. (Goffredo Morgia-Inform)

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