Welfare Italia :: Dal Mondo :: Amazzonia rosso sangue Invia ad un amico Statistiche FAQ
2 Maggio 2024 Gio                 WelfareItalia: Punto laico di informazione e di impegno sociale
Cerca in W.I Foto Gallery Links Documenti Forum Iscritti Online
www.welfareeuropa.it www.welfarecremona.it www.welfarelombardia.it www.welfarenetwork.it

Welfare Italia
Home Page
Notizie
Brevi
Il punto
Lettere a Welfare
Cronaca
Politica
Dal Mondo
Dalle Regioni
Dall'Europa
Economia
Giovani
Lavoro
Cultura
Sociale
Ambiente
Welfare
Indian Time
Buone notizie
Radio Londra
Volontariato
Dai Partiti
Dal Parlamento Europeo
Area Iscritti
Username:
Password:
Ricordami!
Recupero password
Registrazione nuovo utente
Brevi

 Foto Gallery
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia

Ultimi Links







Amazzonia rosso sangue
17.02.2005

Uccisa un missionaria che da anni difendeva i diritti dei contadini

"Ma perché? Quanto sangue dovrà essere ancora sparso perché la terra dia frutti perenni di giustizia e di pace?". Le parole di padre Diego Pellizzari, missionario del Consiglio indigeno missionario del Brasile, trasmettono il dolore e la rabbia che hanno accomunato tanti, brasiliani e non, nell’apprendere la tragica notizia: Dorothy Stang, una missionaria cattolica che da venti anni viveva e lottava con i senza terra e gli indigeni del nord amazzonico, è stata uccisa. Freddata con tre colpi di arma da fuoco mentre, insieme a due contadini, stava raggiungendo Speranza, nello stato di Parà per partecipare alla riunione del Progetto di Sviluppo Sostenibile.

Per la terra. Per l’Amazzonia. Aveva 73 anni. Membro della Commissione Pastorale della Terra (Cpt), aveva dedicato ogni suo giorno ad aiutare i contadini e i lavoratori rurali, schierandosi a loro fianco, sempre. In ogni movimento per la riforma agraria e per la salvaguardia dell’Amazzonia lei era presente, in prima linea o dietro le quinte, a sostenere la povera gente, insostituibile supporto. Per questo si era inimicata ogni singolo proprietario terriero, ogni impresario del legno e da tempo era bersagliata da pesanti intimidazioni, da minacce di morte. Nessuna autorità statale aveva ancora mosso un dito per proteggerla.

Un fiume di sangue innocente. "Si tratta dell’ennesimo crimine fra le migliaia perpetrati contro avvocati, padri, frati, lavoratori rurali, indios e sindacalisti – racconta con commozione Arthur De Paula, di São Paulo, militante politico ed ex-prigioniero durante la dittatura – Il nord del Brasile è inondato da una marea rossa di sangue innocente, eroico e patriottico, brasiliano e non, tutta gente che ha dedicato la propria esistenza ad appoggiare la lotta giusta e legittima per la riforma agraria, per la libertà e per la giustizia sociale".

"Suor Dorothy é l´ennesima martire, caduta in difesa dei seringueiros, dei senza terra, dei poveri di una Amazzonia in fiamme da trent´anni – racconta sull’onda della commozione padre Massimo, missionario in Brasile da tempo -. È l’ennesimo tentativo di far scomparire per interessi personali una delle piú gigantesche ricchezze del mondo, la foresta amazzonica. Anche la mite missionaria americana, con la sua semplice e sorridente azione di carità, era diventata evidentemente di intralcio".

Come Chico Mendes. "Dorothy Stang da oggi entra a far parte del pantheon dei martiri e degli eroi della lotta brasiliana per la riforma agraria, contro il latifondo e per la fine delle brutalità tuttora impunite dei banditi, dei pistoleri e degli assassini al soldo dei signori della terra", ha continuato De Paula.

Una notizia, dunque, che ha sconvolto il mondo cattolico, quello dei difensori dei diritti umani e quello delle associazioni umanitarie. Ma non solo. "Come Chico Mendes! Questo omicidio ha la stessa gravità", il ministro dell’Ambiente, Marina Silva ha paragonato l’omicidio della Stang a quello del sindacalista-ecologista ammazzato nel 1988, ed è immediatamente partita per Anapu.

Appena saputo della tragedia, infatti, l’intero governo ha reagito condannandolo ferocemente. Il presidente Lula ha ordinato alla polizia federale di aprire un’inchiesta investigativa su esecutori e mandanti.

Il contesto. L’omicidio è avvenuto contemporaneamente all’entrata in vigore, proprio nel Parà, del Programma nazionale di protezione dei difensori dei diritti umani, lanciata dalla Segreteria speciale dei Diritti Umani e appoggiata da Amensty International. Si tratta di un piano speciale per difendere i difensori minacciati, affidando loro guardie militari armate. Il ministro Miranda aveva scelto proprio il Parà per lanciare questo nuovo progetto: "Gruppi di sterminio, pistoleri, i tanti conflitti nelle aree abitate da indigeni e minoranze, rendono il Parà uno degli stati dove ci sono più scontri per la terra di tutto il Brasile. E gravi sono anche le questioni ambientali". Ma suor Dorothy non è stata raggiunta in tempo. La violenza è arrivata prima. Ed è ancora sangue.

Stella Spinelli

www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=1348

 

Welfare Italia
Hits: 1797
Dal Mondo >>
I commenti degli utenti (Solo gli iscritti possono inserire commenti)
Terza pagina

Sondaggi
E' giusto che Bersani si accordi con Berlusconi per le rifome ?

Si
No
Non so
Ultime dal Forum
La voce del padrone di Lucio Garofalo
Salotti culturali dell'Estate bolognese
Pippo Fallica querelo' Corriere della Sera e La Sicilia?
NO LEADER, NO PARTY di Luigi Boschi
UN PARTITO LENINISTA (LEGA) CHE SPOSA IL VATICANO di A.De Porti
POESIA DI VITA di Luigi Boschi
La vita spericolata del premier di Silvia Terribili
Romea Commerciale di Orlando Masiero
Sondaggio, 15mila i voti finora espressi
Buon che? di Danilo D'Antonio
L'Italia è una Repubblica "antimeritocratica" fondata sul lavoro precario
LA PROTESTA DEI SANGUINARI di Luigi Boschi
L'AQUILONE STRAPPATO di Antonio V. Gelormini
Il reality scolastico su "Rai Educational"
Vuoto indietro diventa proposta di legge,





| Redazione | Contatti | Bannerkit | Pubblicità | Disclaimer |
www.welfareitalia.it , quotidiano gratuito on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 393 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti