Roma un taxi amico dell'ambiente

Ridurrà di 5500 tonnellate l'emissione di anidride carbonica. La nuova vettura piace al 17% dei tassisti: 1 su 5 è disposto a cambiare il proprio mezzo. Veltroni: "Stiamo facendo di tutto per ridurre l'inquinamento"

Roma, 17 febbraio 2005 - Un veicolo ad emissioni zero, con un motore ibrido che funzionerà sia in versione elettrica, sia a metano. Si chiama "Taxi Roma" l'ultimo antidoto contro l'inquinamento proposto dal Comune. Il progetto, secondo un'indagine realizzata dallo stesso Campidoglio, piace al 17% dei tassisti, che si dichiarano disposti ad "adottare" la nuova vettura eco.

Il nuovo progetto, presentato oggi in conferenza stampa, porterà benefici non solo sul piano della riduzione delle emissioni inquinanti, ma consentirà anche di abbattere i costi di gestione. Dalle stime effettuate emerge un risparmio di circa 240 euro sui costi di manutenzione, un aspetto che ha sicuramente favorito l'apprezzamento dei tassisti. I test eseguiti sui taxi elettrici hanno dimostrato un'autonomia, senza ricariche intermedie della vettura, di 130/160 km e hanno registrato una velocità commerciale media di 19 km orari.
La diffusione dei nuovi taxi avverrà gradualmente. Per la fine del 2005 dovrebbero entrarne in circolazione 100 ai quali se ne aggiungeranno altri 300 nel 2006. Prevista anche la costruzione di nuovi parcheggi dotati di "punti di ricarica". Tutti i lavori dovrebbero essere portati avanti dall'ATAC e dalla STA. L'entrata in vigore dei 400 taxi elettrici consentirà al Comune di Roma di avere dei notevolissimi effetti positivi sull'ambiente urbano. Secondo uno studio elaborato dalla Sta in un anno si avrebbero 5500 tonnellate in meno di anidride carbonica, 88 di ossidi di azoto, 43 di ossido di carbonio.

"Vogliamo far diventare il tassi un elemento di attrazione - ha proseguito l'assessore alla mobilità Mario Di Carlo - proprio come avviene per il cab londinese, autentico "must" per chinque visiti la città. Vogliamo che sia un mezzo doppiamente appetibile per forma e sostanza". Non a caso, la compagnia londinese che li gestisce si era rivolta in passato ad una società italiana per dotare la storica vettura nera di un motore elettrico. Proprio questa circostanza, ha spiegato l'assessore alla mobilità Di Carlo, è stata la miccia in grado di far partire la sperimentazione anche a Roma. Per aumentare la somiglianza con l'illustre collega d'oltremanica le nuove vetture verranno dotate anche del vetro di separazione tra conducente e passeggero. Dopo aver esposto i vantaggi della trazione ibride l'assessore ha esposto anche quelle che sono le difficoltà, una su tutte è relativa all'acquisto della nuova vettura da parte dei tassisti: "Il problema è che i tassisti non possono scaricare l'Iva e dunque l'acquisto verrebbe ad essere eccessivamente oneroso per loro. Abbiamo quindi pensato di chiedere a TramBus di acquistare le vetture e poi noleggiarle agli autisti in una sorta di leasing. E loro ci hanno dato una disponibilità di massima". Resterà ora da vedere se il risparmio consentito dal motore ibrido porterà benefici economici anche agli utenti, in modo da aumentare la percentuale di coloro disposti ad abbandonare la propria auto nel garage. Se così non fosse pensiamo che i migliormenti in termini di emissioni nocive non faranno gridare al miracolo.

Il sindaco Veltroni ha voluto sottolineare l'importanza di simili progetti per il miglioramento della vivibilità di Roma, miglioramento che sarà a beneficio tanto dei romani quanto dei turisti: "L'inquinamento deve configurarsi come un emergenza nazionale, perché la perdita, in termini economici, del blocco delle città ha una ricaduta sull'intrera economia nazionale. I comuni hanno bisogno di fondi. Ma devono poterli gestire in maniera autonoma", ha detto Veltroni. Il sindaco di Roma ha infatti spiegato come il tipo e la gravità delle emissioni nocive sia diverso da città a città, e pertanto non affrontabile con una strategia unitaria. Inoltre, la composizione delle polveri sottili è dunque diversa e pertanto anche le misure di arginamento devono essere studiate su ogni singola situazione. "È per questo - ha proseguito Veltroni - che abbiamo chiesto un anno mezzo fa alla Regione di sviluppare delle analisi sulla particolare composizione delle polveri nella nostra città, ma a tutt'oggi ancora non abbiamo i risultati".

Interrogato sulla possibile conflittualità di obbiettivi tra il rilancio dell'industria automobilistica italiana e quello del potenziamento dei mezzi di trasporto pubblici l'assessore Di Carlo ha dichiarato: "Che la genti compri Fiat o altre marche non cambia molto la situazione. Secondo il mio parere la Fiat dovrebbe scegliere un campo specifico dove poter esercitare una leadership. Ritengo con l'ampio knowhow di cui dispone possa sfruttare lo sviluppo delle macchine amiche dell'ambiente come occasione di rilancio. Tempo fa ricevettero dei finanziamenti per sviluppare la Panda elettrica. Se l'avessero fatta un po più carina probabilmente non ci sarebbero così tante Smart in giro".

fonte:http://redazione.romaone.it/