21.02.2005
Ilo: disoccupazione mondiale in calo, ma l'Europa è ferma
In base al rapporto annuale dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO), la disoccupazione mondiale è in calo e l’occupazione cresce. Tuttavia, se i disoccupati, a livello mondiale, hanno fatto registrare una flessione dello 0,2%, passando dal 6,3% al 6,1%, in Europa e nell’Asia centrale la situazione è rimasta statica, e il numero dei disoccupati all’interno dell’area raggiunge ancora la cifra di 35 milioni.
La creazione di nuovi posti di lavoro, nel 2004, è stata comunque molto lontana dal ritmo dell'economia mondiale, che è cresciuta del 5%. L'Unione europea, dopo l'allargamento ai Paesi dell'est, si è attestata sul 9% (-0,1%). Tuttavia, un’analisi degli indicatori del mercato del lavoro nella Regione, denota che a dispetto dell’evoluzione stagnante della disoccupazione e dell’occupazione, la produttività del lavoro (misurata come “produzione per persona impiegata”), mostra un netto miglioramento, soprattutto nei paesi dell’Europa Centro-Orientale e nei paesi della CIS (Comunità degli Stati Indipendenti), dove la crescita è stata del 4% negli ultimi cinque anni.
Uno sguardo approfondito all’Europa e all’Asia centrale evidenzia come il tasso di disoccupazione, che in Europa si attesta intorno al 9%, passa dall’8,5% all’8,3% nell’ Europa centrale e dell’Est (inclusa la CIS), fino ad arrivare al 4,1% nei Paesi dell’Europa occidentale che non fanno parte dell’Unione Europea (Islanda, Norvegia e Svizzera). Il dato di per sé è positivo - si spiega nel Rapporto che è al centro della riunione dell'ILO in corso a Budapest in questi giorni - visto che è la prima volta dal 2000 che la disoccupazione mondiale scende, ed è la seconda volta che questa tendenza si manifesta dal 1994. Ma questo calo, se confrontato con l'entità della crescita economica, appare “scarso”.
Come illustra anche il direttore generale dell’ILO, Juan Somavia, “Qualunque riduzione della disoccupazione è positiva. Ma non si deve perdere di vista il fatto che la creazione di posti di lavoro continua ad essere un grande problema, una sfida per tutti, soprattutto per quel che riguarda la creazione di posti di lavoro decente, di qualità ”. “Sul punto - continua Somavia - il rapporto della Commissione mondiale sulla dimensione sociale della globalizzazione, pubblicato un anno fa, ha invitato i componenti più importanti delle Nazioni Unite, la Banca Mondiale, il Fondo Monetario Internazionale (IMF), l’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) e la stessa Organizzazione internazionale del lavoro, a sviluppare insieme iniziative di coerenza politica”.
Per l'ILO la sfida principale resta dunque quella di “una globalizzazione più giusta, migliorando soprattutto le condizioni di vita di chi lavora, affrontando in maniera decisa il fenomeno del lavoro sommerso sia nei Paesi in via di sviluppo che in quelli sviluppati, e aggredendo il problema della disoccupazione giovanile che resta su livelli molto elevati”. Dialogo sociale e globalizzazione saranno dunque i temi principali del meeting di Budapest.
fonte:www.miaeconomia.com
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